Malicious tagging

Se ne parla tutto sommato ancora poco in rete, ma c’è già chi è pronto a discuterne in qualche convegno, definendola la nuova piaga dopo lo spam.

Con malicious tagging si intende l’inserimento di tag o di parole chiave a scopi autopromozionali nei diversi servizi di social networking, quale del.icio.us, flickr o anche nei weblog (e quindi su technorati).

Se ci fermassimo qui, però, non si parlerebbe di malicious tagging. Anch’io quando pubblico un intervento o un contenuto lo aggiungo a del.icio.us, ma lo completo usando quelli che reputo i tag migliori.

Per chi utilizza il malicious tagging, invece, nella maggior parte dei casi il contenuto non ha nulla a che vedere con le parole chiave usate per descriverlo.

Normalmente servizi come del.icio.us, in cui la “qualità” di una parola chiave è data dal numero di utenti che la usano per descrivere un dato contenuto, limitano i danno di questo tipo di comportamento.

Il rischio principale, come sempre, è quello che vengano utilizzati software automatizzati per replicare più volte questi comportamenti.

Il 2007 ci dirà se dobbiamo preoccuparci di questo fenomeno o se i suoi effetti saranno o meno trascurabili.

Creare tassonomie efficaci

Theresa Regli ha scritto per l’AIIM E-Doc Magazine un interessante articolo in cui indica alcuni suggerimenti per creare delle tassonomie efficaci per i contenuti.

Una tassonomia è lo schema e l’insieme di gerarchie che descrive un certo tipo di informazione. Questo intervento di Fucinaweb, per fare un esempio, è un contenuto che appartiene alla categoria Content Management e Information Architecture ed è anche descritto da alcuni tag supplementari in fondo all’articolo.

L’introduzione di una tassonomia per i contenuti deve essere motivata a chi poi la andrà a utilizzare tutti i giorni, evidenziando il modo migliore di impiegarla. Il rischio è altrimenti quello di introdurre una caratteristica di soggettività durante l’uso della classificazione, con persone diverse che applicano criteri diversi allo stesso contenuto (io stesso ho potuto verificare questa problematica in un progetto che prevedeva la catalogazione di migliaia di articoli tratti da riviste).

Secondo la Regli, e condivido, agli utilizzatori di questi metodi di catalogazione dovrebbe essere fornito un modo per verificare subito, con le stesse ricerche che impiegherà chi poi deve ricercare i contenuti, la bontà e i limiti della catalogazione. Avere un riscontro istantaneo del proprio operato è importante per raggiungere fin da subito un buon livello di qualità in questo tipo di operazioni solo a prima vista ripetitive.

I concetti di tassonomia e catalogazione per il web sono affrontati con un ottimo livello di dettaglio in Information Architecture for the World Wide Web, che ho recensito qui su Fucinaweb.

Le Web 3 Paris – Giorno 2, mattino

Il secondo giorno è stato caratterizzato da alcuni fuori programma, come l’intervento di alcuni candidati alle elezioni francesi che hanno cercato di illustrare i loro programmi per la rete e l’economia del futuro, che non ho incluso in questo riassunto della giornata. Gli interessati trovano qualcosa nel mio blog personale.

L’arrivo di Shimon Peres

La giornata è cominciata con una mezza sorpresa, l’arrivo del premio Nobel israeliano Shimon Peres.

Ha esordito confermando che il mondo è depresso, pieno di problemi e incerto sul futuro. Il mondo si trova in un momento di transizione che giustifica in parte queste dolori.

Ci dicevano di imparare dal passato per non compiere gli stessi errori, ma in compenso si compiono nuovi errori. La democrazia si distingue perché permette di compiere gli errori, ma dà anche modo di correggerli.

Invece di fermarsi solo a ricordare, è tempo di creare, immaginare, scoprire: da memoria tradizionale a immaginazione intellettuale.

Internet è libera da pregiudizi: aperta, libera e, cosa ancora più importante, sta traghettando le nuove generazione dentro il futuro.

In questa nuova era si sono verificati degli importanti cambiamenti: gli stati, i confini non sono più importanti.

Cambia anche il valore del potere. Una volta era potente e potova dire di aver avuto successo chi riusciva ad accumulare (capitale). Oggi la forza è invece quella di creare modelli di innovazione, di brevettare. E le aziende moderne devono avere il potere di creare il potere delle idee.

Non esisteranno più aziende private, ma pubbliche, perché si rivolgeranno, invece che a mercati chiusi, all’intero pianeta.

Commento: bell’intervento, ma anche utile occasione per capire come si dovrebbe parlare in pubblico. Speaker eccellente.

New dawn of media

Secondo Pierre Chappaz di Wikio è tutta questione di tecnologia. Quello che decreterà il successo della nuova generazione di web e che ha garantito il successo di realtà come Netvibes è:

  • rss
  • ajax

Is old media and radio dead?

Da dove ricavare i soldi per questi nuovi mezzi di informazione:

  • pubblicità
  • vendendo i contenuti (es. foto)
  • nuove forme di advertising?

Is tv dead?

Cambiano le barriere di ingresso per la creazione e distribuzione dei contenuti. Quello che manca ancora è un sistema di ricerca sul contenuto multimediale, anche se si stanni sperimentando software che potrebbero riconoscere le parole nei video.

I metadati sono prodotti oggi dai creatori dei contenuti, ma si vuole spingere sempre più alla collaborazione dei lettori mediante commenti e opportuni sistemi di labeling.

Non esiste un unico strumento con cui fruire di questi contenuti, ma ogni generazione ha i suoi. Sicuramente stanno diventando sempre più portabili.

“Il contenuto è sempre generato dagli utenti: quello che cambia è che oggi puoi essere sia uno speaker, sia un ascoltatore”.

How tv my die through content?

Chi vende pubblicità non è ancora pronto a lavorare con gli user generated contents

I produttori sono ancora spaventati dal contenuti non controllabile che viene prodotto dagli utenti

Gabriel McIntyre di XoloTv sostiene che il contenuto da solo non è sufficiente, ma è necessario trovare partnership con aziende che aiutino a creare un brand personalizzato.

Nota anche che nella televisione tradizionale gli utenti saltano sempre più la pubblicità, per esempio guardando quando possibile i programmi online o con il tivo.

Young generation 2.0: Web & mobile communities

Danah Boyd, Yahoo!

Si sofferma sul caso Myspace

  • myspace per errore progettuale non ha messo dei vincoli all’html che è possibileusare nelle sue pagine; questo ha avuto il risvolto positivo di permettere agli utenti di personalizzare al massimo le pagine e di creare il proprio spazio
  • in america se non sei su myspace non esisti
  • la comunità con cui si comunica diventa un audience potenziale
  • nelle comunità virtuali i contatti, diversamente da quella reale, cambiano con frequenza molto elevata
  • caratteristiche di una comunità virtuale
  • persistence – tutto quello che dici rimane
  • searchability – trovi tutto quello che dici o le relazioni
  • replicatibility – puoi copiare e incollare
  • invisible audiences – sei sempre in ascolto, così gli altri su di te

What we’ve learned from personal bloggers

Mena Trott, Co Founder Six Apart

  • I web service sono solo uno strumento
  • Bloggare non è una cosa per femmine
  • Le immagini sono meglio delle parole
  • La privacy è fondamentale
  • Il personal blogging aiuta tutti noi

Second life

Glenn Fisher, Marketing Director Second Life

  • Non è un gioco perché non ha struttura: è realtà virtuale
  • Composto di 3 parti:
  • community
  • avatars evidenziano l’identità, l’espressione e formano le basi per l’interazione sociale
  • user created content
    • dalle case alle animazioni degli oggetti con cui interagire
  • mercato
    • le interazioni tra i residenti sostengono un’economia fiorente
  • 1.500.00 residenti, 500k attivi
  • creati 10 millioni di oggetti
  • più di 900 eventi al giorno
  • scambiati o venduti 900.000 oggetti
  • statistiche
    • 43% femmine
    • età media 32
    • 55 internazionali
    • 50% north america
    • 32 europa
    • 7 asia
    • 7 america latina
  • economy
    • 84M dollars
    • 7M mesi
    • > 7000 “società”

    Mobility 2.0

    Marco Ahtisaari, Blyk

    • Futuro dell’industria mobile
    • scale
    • sfide
  • Scale = grande
    • come si riescono ad avere milioni di utenti
    • perché il cellulare è legato a una funzione sociale
    • perché i prezzi sono concorrenziali
    • perché da oggetto familiare, il cellulare è diventato oggetto personale
  • insieme alle chiavi e agli occhiali da sole, è una delle 3 cose che si portano appresso
    • viene usato anche per altro (come sveglia, per la posta=
  • sfide= opportunità
    • chi raggiungere
    • il vero 2.0 sono i prossimi miliardi di utenti
    • questo aiuterà molto il business
    • BRIC (brasic, russian, china)
  • sometimes off
    • quando si controlla la posta elettronica
  • “hackability”
    • possibilità di aggiungere covers, software, straps, magazines (laptop are not still as social)
    • non è solo un fenomeno dell’ovest
  • primitive sociali
    • the gift (beaming)
    • photostream (flickr)
    • signaling (jaiku)
    • real identity (linedin)
  • libertà e gratuitità
    • la comunicazione è gratuita, ma è possibile pensare a modelli pubblicitari