Comunicati stampa con del.icio.us

Sono iscritto alla newsletter per giornalisti di O’Reilly, e nella mail inviata per la pubblicazione della terza edizione di “Information Architecture for the World Wide Web” ho trovato questo:

Background and Market Information:
http://del.icio.us/oreillymedia/informationarchitecture

E’ stato cioè usato del.icio.us come strumento per inserire i link alle recensioni, agli indici, ai capitoli gratuiti di questo libro. Una splendida idea, sicuramente migliorabile in molti aspetti (i tag usati sono stati inseriti con il copia incolla senza tanti complimenti, la lista potrebbe essere più aggiornata e ben più corposa), ma che fa intravedere come l’uso di questi strumenti 2.0 vada al di là del semplice uso personale.

Noto anche come siano sempre più frequenti i casi di uffici stampa che insieme ai classici riferimenti (email, telefono, indirizzo) inseriscono strumenti di Instant Messaging e link a blog aziendali.

Anche per gli scialbi comunicati stampa è venuto il momento della versione web 2.0?

Creare tassonomie efficaci

Theresa Regli ha scritto per l’AIIM E-Doc Magazine un interessante articolo in cui indica alcuni suggerimenti per creare delle tassonomie efficaci per i contenuti.

Una tassonomia è lo schema e l’insieme di gerarchie che descrive un certo tipo di informazione. Questo intervento di Fucinaweb, per fare un esempio, è un contenuto che appartiene alla categoria Content Management e Information Architecture ed è anche descritto da alcuni tag supplementari in fondo all’articolo.

L’introduzione di una tassonomia per i contenuti deve essere motivata a chi poi la andrà a utilizzare tutti i giorni, evidenziando il modo migliore di impiegarla. Il rischio è altrimenti quello di introdurre una caratteristica di soggettività durante l’uso della classificazione, con persone diverse che applicano criteri diversi allo stesso contenuto (io stesso ho potuto verificare questa problematica in un progetto che prevedeva la catalogazione di migliaia di articoli tratti da riviste).

Secondo la Regli, e condivido, agli utilizzatori di questi metodi di catalogazione dovrebbe essere fornito un modo per verificare subito, con le stesse ricerche che impiegherà chi poi deve ricercare i contenuti, la bontà e i limiti della catalogazione. Avere un riscontro istantaneo del proprio operato è importante per raggiungere fin da subito un buon livello di qualità in questo tipo di operazioni solo a prima vista ripetitive.

I concetti di tassonomia e catalogazione per il web sono affrontati con un ottimo livello di dettaglio in Information Architecture for the World Wide Web, che ho recensito qui su Fucinaweb.

Parlane male, ma parlane

Dopo il mio intervento critico a proposito del BarCamp di Roma Jacopo mi ha scritto:

Ciao Antonio,
sono curioso. Sono curioso di sapere se i numeri di Fucinaweb siano saliti in questi giorni. Vedendo il numero di commenti e i siti che ti linkano penso di sì. Sono curioso di sapere anche se ogni utente abbia navigato di più sul sito. Anche su questo mi sentirei di scommetterci. Il BarCamp non è utile in se stesso, ma per quello che genera nella Rete: ti da la possibilità di mettere in evidenza il sito. Poi sta a te e ai tuoi contenuti fare la differenza.

Argomentazione molto interessante, però con risposta negativa: no. Il numero di accessi non è aumentato, almeno non è aumentato sensibilmente, solo lievemente. Quando mando una newsletter i picchi sono decisamente più alti, neppure confrontabili. Anche le pageview di quel singolo intervento in quella giornata non sono decollate, e si avvicinano più o meno alle pageview di un nuovo articolo che va online su Fucinaweb. Su Technorati ho scalato qualche posizione, ma anche qui si parla di noccioline.

Ma c’è un’area che ha registrato sensibili variazioni: il numero di registrati ai feed Rss. Qui fucinaweb ha registrato in un giorno un aumento del 10% dei registrati al flusso Rss, operazione che di norma richiede circa un paio di mesi per avverarsi. Inoltre quello stesso giorno gli “item use” di Feedburner, cioè le letture o click sul feed, sono raddoppiati.

Si tratta a questo punto di fare qualche congettura sulle motivazioni di questo comportamento.

L’idea che mi sono fatto io è che il visitatore fosse un utente *smart*, come è facile prevedere, con il feedreader sempre pronto. Piuttosto che sfogliare il sito si è iscritto al feed e si è scorso gli ultimi interventi del sito dal feedreader.
E se dovessi proprio scegliere, preferisco sicuramente qualcuno che ha fatto la (seppure leggera) fatica di aggiungere Fucinaweb all’aggregatore, piuttosto a un aumento momentaneo delle visite.

Mi viene anche da dire che chi l’ha fatto probabilmente si è trovato d’accordo con le mie critiche, almeno in parte.