La Rai e l’Information Architecture

Se dovessi spiegare a una corso cosa si intende per Information Architecture, chiederei ai corsisti come prima cosa di fare una ricerca in uno dei siti della Rai.

Quasi tutti i siti della Rai sono infatti perfetti esempi di come NON deve essere strutturato un sito.

Mi sono trovato la scorsa sera a cercare lo streaming di un programma che mi sono perso, e che mi sarebbe piaciuto rivedere.

Il mio primo problema è stato innanzitutto capire su quale sito del network Rai andare. Ce ne sono infatti almeno tre che ipoteticamente mi potevano andare bene:

Dopo qualche minuto di navigazione ho scartato il sito delle Teche perché sembra ospitare contenuti d’annata, non troppo recenti, o quasi.

Sono allora passato al sito di RaiClick, che sembrava promettere bene. Dico sembrava, perché in effetti sull’homepage c’era una puntata, quella più recente, del programma che mi interessava. Ho allora pensato di compiere una ricerca con il box in alto, che mi ha portato a una pagina completamente slegata dal sito, che cerca contenuti in tutto il network Rai.

Deluso, ho provato a muovermi con l’uso della navigazione contestuale al sito, cioè scorrendo le diverse categorie “Fiction”, “Spettacolo”, “Notizie”, che si trovano in alto nella pagina.

Ma anche qui, dopo averle passate (e ripassate) tutte, non c’era l’ombra della puntata di mio interesse.

Stessa sorte per il terzo sito, quello di Radio Media. Ma in qualche modo, dopo qualche tentativo con Google, sono finalmente riuscito nella mia impresa.

Che realizzare un’architettura di sito con molti contenuti non sia un’impresa facile è certo, ma che nei portali Rai sia stato fatto di tutto per rendere dura la vita al navigatore è un dato di fatto.

I manuali di Ruby on Rails

Aggiornamento 9/10/2007: Sitepoint ha reso disponibile per 60 giorni, gratuitamente, un manuale per lo sviluppo Ruby on Rails.

Sono oramai decine i siti web che parlano della piattaforma di sviluppo Agile per il web Ruby on Rails, e matura è ormai la bibliografia disponibile negli scaffali.

Tra i diversi testi in commercio in libreria, e scaricabili in formato Pdf, mi sento di consigliarne un paio relativi a Ruby on Rails, più un manuale di riferimento per Ruby.

Ruby for Rails – Manning

Pubblicato da Manning, questo libro si rivolge specificatamente a chi vuole impare Ruby, il linguaggio di programmazione creato nel ’94 da Yukihiro Matsumoto, per poi poter applicare i concetti appresi in Rails. L’indea è interessante, e se non avete troppa fretta di partire con lo sviluppo in Rails questa è la soluzione che vi consiglierei di percorrere. Ulteriori approfondimenti nella scheda del libro sul sito dell’editore Manning.

Programming Ruby – The Pragmatic Programmers

Questa è invece una vera e propria guida al mondo Ruby, dove Rails non è mai esplorato. Si tratta di una manuale di riferimento da tenere a portare di mano per i momenti di incertezza.

Scheda del libro

Agile Web Development with Rails

Uno dei primi libri a occuparsi di Ruby on Rails, Agile Web Development with Rails ha avuto una interessante gestazione online come uno dei primi Beta Book, un formato che ha permesso di raccogliere molti suggerimenti e correzioni che sono stati successivamente inseriti nella copia stampata del testo. Probabilmente il miglior libro a trattare questo argomento.

Scheda del libro

Usabilità per dispositivi mobile

Per chi fosse interessato ad approfondire le tematiche di design e usabilità per dispositivi portatili, come i cellulari, consiglio di provare la versione mobile di Gmail.

Vi si può accedere con un dispositivo portatile all’indirizzo http://m.gmail.com, ma anche le ultime versioni di Firefox sono in grado di visualizzare l’interfaccia, se volete limitarvi a curiosare.

E’ interessante notare come i tipi di Google abbiano adattato l’applicazione ai limiti dei dispositivi portatili, cioè display piccoli e tastiera limitata.

Prendiamo ad esempio la schermata di creazione di un nuovo messaggio.

Scrivere un nuovo messaggio in Gmail Mobile

Come potete vedere, l’interfaccia va subito al dunque. Per prima cosa è richiesto il mittente: cliccando “Add Recipients” sono visualizzati per primi i destinatati contattati più di frequente, così da aumentare la probabilità di averli subito presenti nella lista. Se invece vogliamo inviare il messaggio a qualcun altro, in fondo alla stessa schermata è comunque possibile compiere una ricerca.

Lista dei destinatari più frequenti

Tornando alla schermata di spedizione notate anche che la copia carbone e la copia carbone nascosta sono state spostate in fondo alla pagina, visto che sono funzioni usate di rado.

Anche l’organizzazione e visualizzazione dei messaggi tiene conto dei limiti del mezzo. Nel mio cellulare, ad esempio, ogni messaggio è suddiviso in più pagine che è possibile scorrere avanti e indietro. Ogni voce di menù è poi accessibile tenendo premuto un numero del tastierino, evitando quindi di scorrere la pagina nel diplay.

E’ presente inoltre la possibilità di personalizzare l’interfaccia grafica, in modo da privilegiare le operazioni compiute più di frequente.

Personalizzare l'interfaccia

L’esempio di Gmail mobile fa anche riflettere chi sostiene (io non sono tra questi) che accontentare dispositivi eterogenei sia solo una questione di applicare fogli di stile diversi. In realtà ci vuole molto di più: si tratta di ristudiare completamente non solo l’interfaccia, ma anche l’interazione dell’utente con l’interfaccia, oltre a trovare altre soluzioni per la visualizzazione dei contenuti.

Se dovete cimentarvi in questo tipo di progetti, Gmail mobile rappresenta un buon caso di studio.