Parlane male, ma parlane

Dopo il mio intervento critico a proposito del BarCamp di Roma Jacopo mi ha scritto:

Ciao Antonio,
sono curioso. Sono curioso di sapere se i numeri di Fucinaweb siano saliti in questi giorni. Vedendo il numero di commenti e i siti che ti linkano penso di sì. Sono curioso di sapere anche se ogni utente abbia navigato di più sul sito. Anche su questo mi sentirei di scommetterci. Il BarCamp non è utile in se stesso, ma per quello che genera nella Rete: ti da la possibilità di mettere in evidenza il sito. Poi sta a te e ai tuoi contenuti fare la differenza.

Argomentazione molto interessante, però con risposta negativa: no. Il numero di accessi non è aumentato, almeno non è aumentato sensibilmente, solo lievemente. Quando mando una newsletter i picchi sono decisamente più alti, neppure confrontabili. Anche le pageview di quel singolo intervento in quella giornata non sono decollate, e si avvicinano più o meno alle pageview di un nuovo articolo che va online su Fucinaweb. Su Technorati ho scalato qualche posizione, ma anche qui si parla di noccioline.

Ma c’è un’area che ha registrato sensibili variazioni: il numero di registrati ai feed Rss. Qui fucinaweb ha registrato in un giorno un aumento del 10% dei registrati al flusso Rss, operazione che di norma richiede circa un paio di mesi per avverarsi. Inoltre quello stesso giorno gli “item use” di Feedburner, cioè le letture o click sul feed, sono raddoppiati.

Si tratta a questo punto di fare qualche congettura sulle motivazioni di questo comportamento.

L’idea che mi sono fatto io è che il visitatore fosse un utente *smart*, come è facile prevedere, con il feedreader sempre pronto. Piuttosto che sfogliare il sito si è iscritto al feed e si è scorso gli ultimi interventi del sito dal feedreader.
E se dovessi proprio scegliere, preferisco sicuramente qualcuno che ha fatto la (seppure leggera) fatica di aggiungere Fucinaweb all’aggregatore, piuttosto a un aumento momentaneo delle visite.

Mi viene anche da dire che chi l’ha fatto probabilmente si è trovato d’accordo con le mie critiche, almeno in parte.

Se google non usasse (solo) Adsense

Qualche settimana fa, se provate a fare una ricerca su Google con il termine blog, ecco come si presentava la pagina dei risultati:

ricerca per blog in google

Appena sotto la prima sponsorizzazione Adsense, compare una pubblicità made-in-google che conduce direttamente a Blogger, il loro servizio di creazione weblog.

Poiché anche la prima posizione è di Google, non sussiste nessun problema, ma provate a immaginare se al posto del primo spazio ci fosse una vostra inserzione: ne sareste contenti?

Anche se comparirebbe in prima posizione, esistono almeno due fattori che spingerebbe gli utenti a cliccare sul secondo link:

  • è corredato da un’elegante immagine
  • riporta la scritta “tip”, suggerimento, mentre invece sempre di pubblicità si tratta

Google ha poi rimosso questo tipo di sponsorizzazione, ma la domanda che mi pongo è: tutti questi esperimenti perché si rendono conto che il loro Adsense gli produce pochi risultati?

Un lustro di Fucinaweb

Fucinaweb nasceva l’1 Febbraio 2002 allo scopo di promuovere la progettazione di un sito web a 360 gradi, considerando i diversi elementi (sviluppo, information architecture, usabilità, accessibilità, web design) come realtà tra loro in comunicazione e non a compartimenti stagni.

Con la messa online del sito sono stati pubblicati una serie di corsi tematici, uno riguardante Asp.net e un altro focalizzato sul web design, seguiti poco dopo da un corso di accessibilità web.

Questi cinque anni sono un modo per fare un consuntivo su quello che è stato fatto e scritto. Sono stati in particolare pubblicati fino ad oggi circa 250 tra articoli, recensioni e segnalazioni, di cui i 5 più visitati “di tutti i tempi” sono:

Ma se dovessi scegliere il mio preferito, non avrei dubbi, e suggerirei di leggere il (prolisso) “Gli standard web sono inutili (da soli)“, un articolo rivolto a chi considera gli standard web fini solo a sé stessi, senza considerare le complessità di un progetto web nel suo insieme. Un articolo a suo tempo criticato da molti, a mio parere senza troppe motivazioni convincenti.

Fucinaweb non è nato come weblog. Mi ricordo che all’inizio era gestito completamente “a mano”: la pubblicazione di un articolo prevedeva l’inserimento di tutto il codice Html, la compilazione di tutti i link in cui quell’articolo veniva citato, e la copia di tutto via Ftp, sempre manualmente. Dopo qualche esperimento con WordPress sul mio sito personale ho poi deciso di procedere alla migrazione di tutta Fucinaweb a questa piattaforma, scelta che rifarei subito. Nel procedere con la migrazione ho cercato quanto più possibile di mantenere funzionanti i link della precedente versione, processo che ho documentato nell’intervento “Sito nuovo, Url vecchi“, per evitare che il traffico proveniente dai motori di ricerca venisse subito penalizzato.

Da qualche mese ho registrato il dominio fucinaweb.it, che a suo tempo non era disponibile. Questo banale particolare mi ha sempre infastidito, soprattutto perché il sito che rispondeva a quel dominio, realizzato da una sconosciuta web agency, tutto era fuorché accessibile, usabile, standard…una presa in giro.

Mi fermo qui, ma per chi volesse saperne di più vi consiglio di leggere l’intervista che il bravo Mirko di Blographik mi ha rivolto in questi giorni e che affronta anche altri temi a me cari, come il project management e il difficile rapporto con il cliente e l’usabilità.
Questi i primi cinque anni di questo sito: suggerimenti su come affrontare i prossimi cinque?