Dizionario di informatica 1.0

Se vi trovaste a sfogliare in libreria un dizionario di informatica che recita:

weblog (o blog): mini-sito web personale, ospitato gratuitamente presso il sito di un fornitore o di altro operatore. Grazie a un software specifico (w., Pitas, EditThisPage, ecc.) l’autore vi può inserire facilmente notizie e pensieri in libertà, di solito di interesse limitato al suo ambito familiare o relazionale

lo comprereste?

Si tratta del “Dizionario di informatica inglese/italiano – sesta edizione” di Angelo Gallippi, edito da Tecniche Nuove, 2006, 29,90 euro.

Comunicati stampa con del.icio.us

Sono iscritto alla newsletter per giornalisti di O’Reilly, e nella mail inviata per la pubblicazione della terza edizione di “Information Architecture for the World Wide Web” ho trovato questo:

Background and Market Information:
http://del.icio.us/oreillymedia/informationarchitecture

E’ stato cioè usato del.icio.us come strumento per inserire i link alle recensioni, agli indici, ai capitoli gratuiti di questo libro. Una splendida idea, sicuramente migliorabile in molti aspetti (i tag usati sono stati inseriti con il copia incolla senza tanti complimenti, la lista potrebbe essere più aggiornata e ben più corposa), ma che fa intravedere come l’uso di questi strumenti 2.0 vada al di là del semplice uso personale.

Noto anche come siano sempre più frequenti i casi di uffici stampa che insieme ai classici riferimenti (email, telefono, indirizzo) inseriscono strumenti di Instant Messaging e link a blog aziendali.

Anche per gli scialbi comunicati stampa è venuto il momento della versione web 2.0?

Giornali, giornalisti e web 2.0

I giornali online (e non) sono in fermento e vedono nell’anima collaborativa del web 2.0 nuove opportunità di business ed espansione.

Per questo Ifra, realtà specializzata nella produzione di riviste dedicate al mondo dell’editoria, ha lanciato un numero speciale del suo “Newspaper Tecniques” dedicato al web 2.0 e accessibile gratuitamente su Internet, anche se la modalità di fruizione ha davvero poco a che fare con il web 2.0.

Il numero contiene comunque, dopo i soliti articoli introduttivi, qualche indicazione che può rivelarsi interessante per chi lavora per il mondo dell’editoria, come per esempio l’intervista con (l’onnipresente) Tim O’Reilly, il quale, alla domanda “si riesce a fare business con i servizi del web 2.0 o arriveremo alla stessa bolla di qualche anno fa” risponde:

Siamo in effetti in una mini-bolla del web 2.0. Molte delle aziende che realizzano questi servizi hanno un modello di business ed è, nella maggior parte dei casi, quello di farsi acquisire da Google, Yahoo! e Microsoft.

Il che è quantomeno rischioso e applicabile davvero a poche realtà.