L’importanza del prototipo nello sviluppo web

Da qualche tempo ho radicalmente cambiato il mio rapporto con i clienti e gli utenti. Ho affiancato al solito documento con l’analisi delle funzionalità del sito una serie di mappe chiarificatrici su quello che approssimativamente diventerà il risultato finale.

Questo pensiero ce l’avevo in realtà da diverso tempo, ma non ho mai trovato uno strumento che mi permettesse di realizzare prototipi con quello che mi verrebbe da definire un buon rapporto risultato/tempo impiegato. Non voglio neppure ricorrere al carta e matita, non tanto perché li trovi strumenti obsoleti (tutt’altro), ma piuttosto perché voglio avere la possibilità di modificare e integrare successivamente quello che realizzo.

Ho però recentemente provato a usare delle estensioni gratuite (stencili) per Visio di Microsoft, realizzate da Henrisk Olsen di Guuui.com, sito dedicato all’usabilità che vale una visita e forse anche una iscrizione al feed Rss.

Finalmente riesco in pochi minuti – e per pochi intendo anche 10, 20, a seconda della complessità della pagina, a realizzare un dignitoso e non ambiguo prototipo che chiarisce le idee a me e (soprattutto) al cliente.

La cosa che ho trovato particolarmente comoda di queste estensioni è la possibilità di definire uno sfondo comune a tutti i template senza doverlo ripetere in ogni pagina, e il corredo veramente ricco di controlli da inserire nella pagina.

Web design estremo

I motivi per cui la navigazione di un visitatore può inciampare in qualche condizione imprevista sono molti: problemi al server, moduli non compilati correttamente (campi obbligatori mancanti, tipi di dato non previsti), link errati provenienti da motori di ricerca, ecc.

Chi sviluppa il sito deve rendersi conto che per quanta cura è stata posta nel design e nello sviluppo di un sito, prima o poi una di queste condizioni si verificherà.

I ragazzi di 37signals hanno scritto un manuale che presenta 40 linee guida da seguire nello sviluppo di un sito perché sia possibile prevedere e gestire correttamente alcuni punti di crisi, come ad esempio:

E’ importante aiutare l’utente che si trova in queste situazioni anomale perché possa efficacemente uscirne, senza ambiguità e con un linguaggio comprensibile, ma anche presentando le sole informazioni necessarie allo scopo.

L’approccio degli autori è fortunatamente molto pratico: viene brevemente presentata la linea guida e seguono immediatamente alcuni esempi negativi e positivi tratti da siti reali. Non aspettatevi però suggerimenti su come intervenire direttamente sul codice, perché non è una guida di Html o di sviluppo web.

Defensive Design for the Web – How to improve Error Messages, Help, Forms and Other Crisis Point * 37 Signals * New Riders * $24.99

Traduzione italiana:
Defensive Design per il web – Come migliorare messaggi di errore, help, form e altri punti critici di un sito * 37 Signals * Tecniche Nuove * euro 19.90

Il ciclo di vita dell’accessibilità web (prima parte)

Presentiamo una versione rivista e ampliata dell’articolo “The Lifecycle of Web Accessibility” pubblicata dall’autore su evolt.org in inglese nel dicembre 2002

La costruzione di un sito web è un compito che richiede competenze molteplici e diversificate, ognuna con il proprio ciclo di vita. Lo sviluppo, come abbiamo avuto modo di imparare all’università, ha un ciclo di vita, e così l’usabilità, la progettazione e la creazione dell’informazione.

Discutendo di accessibilità web sembra però che questa disciplina entri in gioco solo quando realizziamo le pagine o scriviamo i contenuti, ma solo a prima vista è così. Quella dell’accessibilità è una vera a propria cultura che deve essere chiara fin da subito a chiunque lavori alla costruzione del sito web, pena risultati scadenti.

In questo articolo suddivideremo il ciclo di vita dell’accessibilità di un sito web in 5 fasi e vedremo come queste siano strettamente collegate ad altre discipline, come la progettazione grafica, lo sviluppo e la gestione dei contenuti.

Anche se la trattazione procede per punti è bene sottolineare che questo ciclo non va inteso come una sequenza lineare di passaggi. Ci soffermeremo inoltre ad analizzare le competenze professionali richieste piuttosto che il ruolo delle persone (perchè la stessa persona può aver maturato diverse competenze, soprattutto nel caso di progetti di piccola dimensione).

La prima fase, tema di questa parte, è l’analisi dei requisiti.

Strategia e analisi dei requisiti

Di cosa si tratta

L’analisi dei requisiti rappresenta il momento in cui sono ipotizzati e in seguito definiti gli utenti del sito, vengono espresse le motivazioni economiche ed evidenziati i limiti tecnologici nonché le aspettative dell’utente. Vi troverete a interagire con il cliente per capire qual è l’obiettivo del sito e per assegnare il giusto numero di risorse e di mezzi per costruirlo.

Solitamente, se state facendo un buon lavoro, ipotizzerete diversi scenari d’uso. Uno scenario è un’ipotetica rappresentazione di come una specifica (e immaginaria) persona interagirà con il sito, ed è composto da un profilo utente (chiamato per l’appunto persona), dal programma di una sua giornata tipo e dalle aspettative che ha nei confronti del sito, ma anche molto di più.

Come entra in gioco l’accessibilità web

Dovete definire i profili delle persone che useranno il vostro sito, cercando di essere il più dettagliati possible. Questo significa che dovete prendere in considerazione persone con diversi gradi di abilità, sia fisica, sia tecnologiaca. Potete trovare degli esempi eccellenti leggendo “Dive Into Accessibility” di Mark Pilgrim, una serie di lezioni composta da 4 scenari basata su persone disabili e scritte dall’autore per aiutare gli sviluppatori a realizzare weblog (ma anche siti) accessibili.

Che tipo di disabilità prendere in considerazione dipende dal pubblico del vostro sito, ma non dimenticate che in linea generale una persona disabile interagisce con qualunque tipologia di sito. Potreste pensare, ad esempio, che un cieco non userà mai un sito che vende libri, ma questo è lontano dall’essere vero. E se vuole regalare il libro ad un amico: potete permettervi di escluderlo dalla lista dei vostri clienti?

Non dimenticatevi poi che l’accessibilità significa anche accesso al contenuto da parte di piattaforme (browser, sistemi operativi) tra di loro molto diversi.

Gli scenari che andrete a creare possono influenzare diversi e importanti aspetti del vostro progetto.

Se state riprogettando un sito, ad esempio, dovete decidere se convertire o meno del contenuto scritto per la versione precedente (in quanto potrebbe essere scritto in formato totalmente o parzialmente inaccessibile), o di convertirlo in formato accessibile. Questo potrebbe avere un forte impatto sui costi: è fondamentale prendere la decisione in questa fase.

Se state valutando l’acquisto di un CMS, dovete inoltre verificare la sua aderenza agli standard web e la possibilità che questo crei contenuti accessibili. Un aiuto ve lo può dare CMS Matrix, un sito che presenta un elenco aggiornato di questo tipo di soluzioni.

Attenzione però: CMS accessibile non vuol dire che deve essere semplicemente in grado di aggiungere gli attributi alt alle immagini o produrre codice valido. Se il vostro obiettivo è quello di servire periferiche diverse (telefonini, PDA) quello di cui avete bisogno è uno strumento che permetta di inviare contenuti diversi (ad esempio completi per il web, parziali per dispositivi con monitor limitati) a dispositivi diversi.

Non dimenticate poi che il CMS può aiutarvi a creare un contenuto accessibile, ma non può farlo al vostro posto (su questo argomento ritorneremo più avanti).

Se non riuscite a trovare un prodotto che rispetti le vostre richieste, potreste addirittura voler decidere di costruirlo voi stessi o di commissionarne uno.

In questa fase si tratta infine di individuare i redattori e in generale le figure professionali che prepareranno il contenuto del sito e si preoccuperanno di aggiornarlo. Hanno specifiche competenze in fatto di accessibilità web o devono essere opportunamente formati? Non fate passare troppo tempo prima di svolgere queste verifiche, anche perché prima siete pronti con il caricamento dei contenuti, prima potete inziarlo. Non è quasi mai obbligatorio attendere lo sviluppo di tutto il sito per cominciare a popolarlo di contenuti.

Finisce qui la prima fase del ciclo di vita. Nella prossimo interventi analizzeremo la progettazione contettuale, ovvero la struttura e funzionalità del sito.