Quando il cliente va di fretta

L’errore più comune commesso da chi progetta interfacce e interazioni per il web è credere che, trovata una soluzione, questa sia applicabile in ogni contesto.

Illuminante in questo senso l’esempio riportato da Luke Wroblewski nel proprio blog.

Immaginate di trovarvi in aeroporto e di avere 10 minuti di tempo per collegarvi a un provider wireless per leggere la posta.

Ecco, in questo caso l’interfaccia deve davvero mirare al sodo e limitare gli errori introdotti dal cliente, tanto che perfino la procedura di registrazione potrebbe essere superflua o, perlomeno, evitare il continuo caricamento della pagina a ogni invio.

Registrazione e identità online

Progettare un sistema di registrazione online è una delle sfide più affascinanti per chi lavora sul web, soprattutto se viene realizzata per siti che cercano di costruire una community di utenti.

Più volte ho pensato di scrivere qualcosa sull’argomento, ma ho sempre abbandonato l’intento per un dubbio relativo al punto da cui cominciare.

Mi ha fatto allora piacere che John Grohol si sia fatto invece avanti, pubblicando per Alistapart “Anonymity and Online Community: Identity Matters“, una buona introduzione.

Vi lascio al suo articolo per i dettagli, riportando qui alcuni dei tratti essenziali:

  • se dedicete di far partecipare gli utenti in forma completamente anomima, valutate almeno se sia il caso di far votare i diversi contenuti, così da dare visibilità ai migliori (e scremare il resto)
  • chiedere uno username in fase di registrazione partecipa a creare un senso di reputazione e credibilità
  • chiarite subito quali sono i benefici che si hanno nel registrarsi
  • la registrazione deve essere semplice, poche domande, le indispensabili
  • la registrazione è una piccola barriera utile per filtrare chi non porterebbe valore al dialogo
  • non sempre ha senso verificare l’email dell’utente