Usable Forms for the Web

Le form rappresentano uno dei momenti di interattività più intensi con l’utente e per questo la loro progettazione e costruzione devono essere studiati fin nei minimi particolari.

Questo testo, dal titolo un po’ ingannevole, vi aiuta a:

  • capire il ruolo delle form (cosa ottenere e in che modo)
  • saper scegliere tra i diversi elementi di una form (radio button, check box, select, ecc.) per capire quale usare in quale contesto
  • realizzare programmi in Php e Asp, nonché animazioni Flash che fanno uso di form
  • controllare l’input dell’utente, sia lato client, sia lato server

Accessibilità

Un capitolo del testo, dal titolo “Designing Usable Forms“, si concentra sull’accessibilità delle form ed indica i tag in aiuto allo sviluppatore, come fieldset, legend e label.

Sono anche presentati alcuni approcci che consentono di migliorare il layout e renderlo allo stesso tempo più accessibile. Un esempio è dato dall’inclusione di parti Javascript così da selezionare un radio button non solo cliccando sul piccolo cerchio, ma anche sul testo che lo accompagna.

Peccato che quanto detto in queste pagine non venga poi applicato agli esempi degli altri capitoli.

Le form e le applicazioni web

Come piattaforme per lo sviluppo di form sono prediletti Asp e Php, di cui sono presentate delle piccole, ma complete applicazioni.

Particolarmente interessante lo studio dei diversi approcci che consentono di suddividere una form in più pagine e di mantenere lo stato.

Nel testo si parla anche di ASP.NET, ma si vede chiaramente come si tratti di un’aggiunta dell’ultimo momento.

Controllo dell’input

Tra i capitoli meglio riusciti c’è quello che illustra le tecniche per convalidare l’input dell’utente.

Il capitolo è diviso in due parti:

  • lato client: come utilizzare Javascript per verificare che tutti i campi obbligatori siano stati compilati e come utilizzare le espressioni regolari per verificare che l’input soddisfi certe caratteristiche
  • lato server: in che modo è possibile verificare i dati inseriti con Php e Asp

Apprezzabile l’approccio degli autori: tutti gli esempi funzionano non solo con le versioni 5+ dei browser, ma anche con le versioni più datate.

Le funzioni presentate sono molto generali e funzioneranno senza troppe modifiche anche nei vostri programmi.

Capitolo gratuito

Un intero capitolo, non presente nel manuale e che parla di applicazioni Javascript realizzate impiegando le form, è disponibile online e scaricabile gratuitamente [Pdf – 620 Kbyte].

Pro

  • il codice funziona con tutti i browser dalle versioni 4+
  • gli esempi realizzati sono completi e molto generali: sono richieste poche modifiche e possono già essere utilizzati
  • buono l’approccio adottato, che prevede la suddivisione delle form in più pagine di cui viene mantenuto lo stato

Contro

  • l’accessibilità web è il tema di in un intero capitolo, ma viene dimenticata in tutti gli altri

Informazioni

Usable Form for the Web ¤ di Andy Beaumont, Jon James, Jon Stephens, Chris Ullman ¤ 380 pagine ¤ prezzo 24.99 dollari ¤ lingua inglese ¤ edito da glasshaus

Content Management

  • Perché non s’intitola “Web Content Management“, come il sito a cui fa riferimento?
  • Perché non ci sono i link per i siti di riferimento, magari con un piccolo sommario, come prevede Alessandro Lucchini (il curatore del libro)?
  • Perché l’obiettivo è andare oltre a Jakob Nielsen, superare l’era guru, e poi nessun intervento riesce a dire qualcosa di più di quello che già si è detto?

Il proposito è di andare oltre la fase di studio del web content, per vedere nella pratica quali sono i problemi e come vengono affrontati.

Bene, allora dateci più esempi pratici, più case history, più dettagli, dati e informazioni. Qualcosa del genere si può trovare negli interventi degli esperti del settore, ma spesso hanno poco spazio a disposizione e la trattazione è superficiale.

Nella prefazione si legge che l’intento del libro è che diventi uno strumento di riflessione per la nuova generazione di content manager. Può effettivamente essere uno strumento da cui partire, poiché la panoramica sul web content è ampia, non sempre riesce a scendere nei particolari, ma certo non si può prescindere da questi concetti.

Comprendiamo i dubbi di Giovanni Porzio, l’avvocato del diavolo di questo testo, ma vogliamo essere ottimisti.

  • E’ pur vero che chi scrive i contenuti dei siti italiani il più delle volte non conosce nemmeno gli elementi basilari di una comunicazione usabile
  • E’ ancor più vero che sono poche le aziende in Italia disposte ad assumere una persona per la gestione editoriale del proprio sito, mentre le web agency, eccetto le più grandi, arrancano con il personale al minimo, i programmatori
  • È vero che dietro il free-lance ci sono migliaia di ore di lavoro non pagate e che spesso le collaborazioni sono il fanalino di coda, seppure rilevanti numericamente, dell’editoria online.

Ma vogliamo essere ottimisti e crediamo che finché ci saranno corsi e master come quello di Ateneo Multimediale e pubblicazioni come Content Management, si potrà diffondere la consapevolezza della comunicazione in Internet.

In conclusione, è dalla formazione e dalle sue emanazioni che si crea la cultura della comunicazione online e di Internet non possiamo farne a meno e dobbiamo imparare a gestirlo: cominciamo da Content Management (un consiglio rivolto a tutti gli addetti, non solo i web content manager).

Informazioni

Content Management – Progettare, produrre e gestire i contenuti per il Web ¤ a cura di Alessandro Lucchini ¤ pagine 416 ¤ prezzo 23.00 euro ¤ edito da Apogeo

Information Architecture for the World Wide Web – Second Edition

Il testo è stato tradotto in italiano da Hops Libri con il titolo di “Architettura dell’informazione per il World Wide Web”.

L’Information Architecture si occupa, tra le altre cose, della organizzazione e classificazione dei contenuti e della progettazione dei percorsi di navigazione e ricerca delle informazioni.

Questo in breve il contenuto dell’atteso seguito di “Information Architecture for the World Wide Web“, manuale scritto da Louis Rosenfeld e Peter Morville, vera e propria pietra miliare in questo campo.

Il ruolo dell’Information Architect è spesso frainteso o confuso con quello del web designer e la situazione non è migliorata dal 1998, anno in cui è stata scritta la prima versione del testo.

Per questo gli autori cercano di definire con chiarezza il compito dell’Information Architecture e l’ambito applicativo, sottolineando come si tratti di una disciplina i cui risultati, benché fondamentali, rimangono molto spesso nascosti sotto la punta dell’iceberg.

In particolare, nessuno nota l’Information Architecture se questa è realizzata efficacemente.

Rispetto alla precedente versione il testo è stato notevolmente espanso e affronta nel dettaglio tematiche prima solo accennate, come la definizione di un vocabolario controllato e l’uso dell’Information Architecture in azienda.

Si compone di 6 parti.

Introducing Information Architecture

Cos’è e cosa non è l’Information Architecture? Come si diventa Information Architect? Come illustrare agli altri il proprio lavoro?

Nella prima parte troverete le risposte a queste domande.

Basic Principles of Information Architecture

In questi capitoli gli autori spiegano come riconoscere l’Information Architecture osservando un sito e come decomporre le pagine in strutture realizzate dall’Information Architect.

Si entra poi nel vivo della disciplina, prendendo in considerazione le componenti dell’Information Architecture:

  • Organization Systems – Le tecniche per raggruppare e organizzare i contenuti
  • Labeling Systems – Una volta stabilite le categorie, è necessario etichettarle in modo consistente e preciso. Qui può entrare in gioco il “card sorting
  • Navigation Systems – In questo capitolo vengono analizzati i diversi tipi di navigazione: globale, locale, contestuale, ma anche supplementate, come le mappe del sito e gli indici.
  • Search – Anche la ricerca è un tipo di navigazione supplementare, ma vista la sua importanza gli autori le hanno dedicato un capitolo a parte, prelevabile dal sito di O’Reilly. Capitolo in cui si discute di come la ricerca non sia un compito affidato in toto alla tecnologia e di quali algoritmi adottare per il reperimento dei contenuti. Vengono poi analizzati i vantaggi di alcune interfacce di ricerca e si discute di come presentare il risultato agli utenti.
  • Thesauri, Controlled Vocabularies and Metadata – L’uso di queste tecniche consente di aumentare e controllare il numero e la quantità delle interconnessioni tra i diversi elementi del sito. La ricerca o selezione possono restituire all’utente anche quelli correlati.

Process and Methodology

Qui gli autori cercano di definire una metodologia di progetto per l’applicazione dell’Information Architecture, composta da:

  • Research – Analizzare il contesto del progetto (obiettivi, tecnologie, budget), gli utenti a cui è rivolto e il contenuto a disposizione
  • Strategy – È l’ossatura che definisce l’organizzazione del sito (macro livello)
  • Design – La strategia viene consolidata e approfondita, così da creare diagrammi dettagliati a livello di pagina

Information Architecture in Practice

Questa è una breve sezione che descrive le caratteristiche di un buon Information Architect e di un ipotetico gruppo che si occupi di Information Architecture. Vengono passati in rassegna gli strumenti oggi disponibili per automatizzare la definizione delle categorie e la stesura dei diagrammi.

Information Architecture in the Organization

In questi capitoli gli autori illustrano i vantaggi che l’Information Architecture porta all’azienda e di come argomentare il paradigma “You must sell” presso il cliente, calando l’Information Architecture nella strategia aziendale.

Case Studies

Chiudono il testo due ottimi casi studio, uno relativo all’intranet Microsoft (MSWeb) e uno a evolt.org, sito che raccoglie i contributi volontari di designer e sviluppatori web.

Pro

  • Un testo fondamentale per capire il ruolo e l’importanza dell’Information Architecture
  • Contiene due ricchi casi studio
  • Jakob Nielsen nella prefazione e gli stessi autori nel testo sottolineano il ruolo dell’Information Architecture anche per l’organizzazione del vivere quotidiano

Contro

  • Peccato aver relegato i casi studio agli ultimi capitoli e non averli esaminati nel corso del testo, che rimane un po’ troppo teorico

Capitoli gratuiti

Grazie ad un nostro accordo con la casa editrice O’Reilly avete la possibilità di scaricare un intero capitolo in esclusiva. Si tratta del capitolo 9, Thesauri, Controlled Vocabularies, and Metadata. E’ una delle più importanti novità presenti in questa seconda edizione. Leggendolo capirete come è possibile classificare e collegare le informazioni presenti in un sito. Imperdibile.

From Information Architecture for the World Wide Web, Isbn 0-596-00035-9, chapter 9. Copyright © 2002 O’Reilly & Associates, Inc. Reproduced with permission of O’Reilly.

Scarica il capitolo “Thesauri, Controlled Vocabularies, and Metadata” [Pdf, 2 MByte]

Sulla rete è poi possibile leggere o scaricare altri capitoli del testo. Ecco quelli che siamo riusciti a trovare:

Informazioni

Architettura dell’informazione per il World Wide Web Seconda Edizione (titolo originale Information Architecture for the World Wide Web – Second Edition) ¤ di Louis Rosenfeld e Peter Morville ¤ 460 pagine ¤ prezzo 42.90 euro ¤ edito da Hops Libri (editore originale O’Reilly)