Conclusioni dal Future of Web Apps

Stiamo smobilitando. Passo a salutare gli amici della O’Reilly e poi torniamo in albergo, in centro. Vedremo se stasera abbiamo energie sufficienti per incontrare Matt Mullenweg di WordPress (ah, ha messo online le slide della sua presentazione).

Le presentazioni di oggi sono in linea con quelle della scorsa giornata: alcune discrete, alcune sufficienti, alcune noiose. Buona però quella di Dick Costolo. Mi sono probabilmente perso un intervento tra i migliori (almeno stando a Jacopo di Seesaw), quello di Simon Wardley: Short on Cycles, Long on Storage, a proposito della trasformazione delle idee innovative in commodity. Ormai non posso farci nulla: passerò a visitare il suo blog.

Vi ricordo che tutti gli interventi che ho scritto da Londra sono raggiungibili da https://fucinaweb.com/fw/tag/fowa2007.

Ci risentiamo dall’Italia.

Dick Costolo – Launch late to iterate often

Quella di Costolo, che ha alle spalle l’acquisizione da parte di Google di Feedburner, è una delle sessioni più ricche dell’ultima giornata. Si chiude in bellezza.

Ecco qualche appunto tratto dalla sua vulcanica (e concentrata!) presentazione.

Nel fondare una azienda, meglio che tutti i soci abbiano la stessa percentuale, soprattutto se verrà acquisita, perché evita degli attriti. Inoltre, meglio avere il 10% di un’azienda che vale 100 che il 100% di un’azienda che vale 5

Non si fanno più i business plan: per Feedbruner non sono stati fatti. Sono cose che servono per dire cosa ci sarebbe piaciuto fare, piuttosto che quello che si fa. Anche gli investor non li leggono più.

Opportunità di mercato. E’ impossibile capire le dimensioni del mercato a cui ci si rivolge. E’ anche impossibile verificare se c’è richiesta di mercato oppure no, perché (prende come esempio sempre Feedburner) oggi le cose con più successo sono quelle per cui non c’è richiesta di mercato.

Secondo Costello non ci sono benefici particolari nell’essere localizzati in Silicon Valley, se non per una questione di “buzz”, cioè perché una società con sede lì attira l’attenzione (una questione di marketing di breve periodo, quindi).

Non raccontiamocela: per far partire un’azienda i soldi servono, eccome. Fate le vostre previsione: spenderete più del doppio delle vostre stime. Quindi, raccogliete tutto quello che potete.

Fare crescere l’azienda insieme significa condividere i successi. Tutti i dipendenti devono avere lo stesso trattamento contrattuale, soprattutto se condividete le quote societarie.

Assunzioni. Cercate persone con ottime competenze per area di esperienza, ma non con competenze troppo specifiche. Altrimenti, se il mercato cambia, se ne andranno o non le potete riposizionare. In molte organizzazioni le gerarchie sono controproducenti, perché introducono burocrazia. Di contro devono essere sviluppate delle metriche di performance condivise con chi le deve fare. In questo modo è semplice e oggettivo riuscire a valutare i risultati personali.

Lanciare il prodotto tardi e iterare di continuo. Non rilasciare mai prodotti con problemi perché bisogna andare verso il mercato. Anzi, vanno previste a priori eventuali funzionalità che potrebbero rivelarsi vincenti. Ad esempio dotandosi di una architettura che sia estensibile in futuro.

Le architetture aperte, inoltre, possono essere influenzate facilmente dalla richiesta di mercato. E attaccano anche la concorrenza, che si trova a rivaleggiare non con un prodotto in scatola, ma con un’architettura estensibile.

Questo intervento è stato scritto in live blogging dalla conferenza Future of Web Apps di Londra, il 3 e 4 Ottobre 2007. Leggi tutti gli interventi di Fucinaweb dal FOWA

Dave Morin (Facebook) – The story behind the facebook platform

Morin ha passato i primi minuti a presentare Facebook (ehi, io sono iscritto: se ci conosciamo, aggiungimi).

Facebook è una “techonogy company”. Hanno 43 millioni di utenti, 225.000 nuovi iscritti al giorno, 3% d nuovi ogni settimana, il doppio ogni 6 mesi, più del 50% fuori dagli USA.; oltre il 50% torna ogni giorno sul sito. Facebook è una piattaforma aperta: grazie agli standard API resi disponibili da Facebook, sviluppatori di terze parti possono proporre l’aggiunta di applicazioni che ne estendono le potenzialità.

Divide la piattaforma in 3 caratteristiche.

Deep integration (integrazione)

Se guardiamo le applicazioni che compongono Facebbok, come ad esempio quella per le foto, notiamo che come concezione sono molto semplici, e le funzionalità non troppo complesse. Eppure Facebook fa più traffico con le proprie applicazione scritte in poco tempo, piuttosto che quelle dedicate (come Flickr di Yahoo! per esempio). Il motivo, secondo Morin, è che sono integrate nel profilo dell’utente Facebook, quindi facilmente accessibili, con possibilità per gli altri di commentare e integrare facilmente.

Mass distribution (distribuzione di massa)

Quando un utente aggiunge una nuova applicazione, gli altri nel network hanno la possibilità di vedere che l’utente l’ha aggiunta. Se vogliono partecipare, commentare, integrare o vedere quello che sta facendo il loro amico, sono invitati ad aggiungere loro stessi l’applicazione, cosa che è super-facile.

Opportunity (opportunità)

Il modello di creazione di un’applicazione può essere sintetizzato in 3 elementi: crescita, interesse, guadagno. La piattaforma di Facbook cerca di ridurre i tempi della crescita grazie alla distribuzione di massa: più dell’80% degli utenti Facebook hanno aggiunto almeno un’applicazione.Facebook sta anche cominciando un percorso per pagare interessanti applicazioni sviluppate da terze parto.

Oggi ci sono più di 5000 applicazioni per facebook e più di 90.000 sviluppatori checi lavorano.

Questo intervento è stato scritto in live blogging dalla conferenza Future of Web Apps di Londra, il 3 e 4 Ottobre 2007. Leggi tutti gli interventi di Fucinaweb dal FOWA