Chris McEvoy si è preso la briga di creare un collage di 26 menù usati da Google per i diversi servizi. Guardando il risultato ci si rende conto di come non sia stato adottato uno standard comune: molti menù sono organizzati in modo diverso e riportano anche etichette di testo non uniformi. Evidentemente gli architetti Google si sarebbero potuto sforzare di più.
Non solo i menù sono sotto accusa. Anche un’applicazione come Gmail potrebbe essere riorganizzata, visto che l’interfaccia affianca bottoni, link, immagini comandate da Javascript per funzionalità molte volte simili, senza nessuna valida motivazione.
Caspita! leggendo il post era un po dubbioso, ma in effetti viste così (tante) una sotto l’altra fanno riflettere :-O
Ho letto questo tuo post a distanza di parecchio tempo dalla sua pubblicazione.
Condivido il giudizio su google, che è piuttosto sconcertante, trattandosi del sito più visitato del mondo.
I vari servizi offerti talvolta sono un guazzabuglio di diversi linguaggi di scripting, immagini ed effetti difficilmente comprensibile. Un’altra cosa a mio avviso sorprendente è che l’inserimetno degli annunci di adsense impedisce irrimediabilmente la validazione di una pagina da parte del w3c validator. Sembra incredibile ma è così.