Dal GhiradaBarcamp – Mobile 2.0

Commento: La differenza tra un intervento di un professionista e di uno semplice appassionato (per quanto giovane e in gamba) la si nota sempre. Nel suo spazio Alessandro di MVNO ha dedicato i primi 10 minuti a spiegare i termini, 10 minuti per descrivere la situazione e poi via con la proposta (ben chiara) e il confronto con la platea. Nell’intervento precedente Salvatore invece inizia con problemi nella visualizzazione del proiettore, fa una descrizione approssimativa del suo modello di business (un hobby che gli sta portando qualche frutto con l’augurio che possa proseguire) e si perde nel confronto appena gli pongono una domanda “scomoda”.

Per quanto riguarda l’intervento sul Mobile 2.0: cosa si potrebbe volere avere oggi, come sevizio, su un telefono?

  • instant messaging
  • email (magari push)
  • M-browsing (navigazione ad hoc per il mobile)
  • Blog edit
  • Feed Rss
  • ….
  • tutte le cose che normalmente si hanno in un social network
  • qualcosa di hardware che permetta di usarlo (una tastiera, un monitor di determinate dimensioni, ecc.)

Oggi i diversi operatori telefonici fanno fatica a differenziarsi, come avviene invece in altre industrie. L’unica differenziazione, fino a poco tempo fa, era nel Blackberry, che oggi è però proposto da diversi operatori.

Aggiornamento: leggi tutti gli interventi di Fucinaweb dal GhiradaBarcamp.

Dal GhiradaBarcamp – Help!!

Il messaggio più forte che ho percepito fino ad ora al ghiradabarcamp è “aiuto!”: l’urlo che sembra alzarsi dai blogger del nord-est..

Da Laura di www.hbvmagazine.com che cerca idee su come estendere le funzionalità di joomla per trasformare il loro sito da portale a magazine del beachvolley..

..a Luigi Bertoluzzi di http://trovamiunnome.blogspot.com/ che ormai da un anno cerca proseliti per portare avanti un progetto web volto alle pro loco delle comunità montane ed è sconsolato per lo scarso interesse che trova (a livello pratico) nel mondo reale..

Sembra insomma che (come dice Luigi) “gli strumenti non bastano” e tutte le possibilità “collaborative” del web 2.0 non sono niente senza il contributo umano dell’utente finale..

Io mi permetto di aggiungere che a volte, più che la voglia, quello che manca è il tempo..

Aggiornamento: leggi tutti gli interventi di Fucinaweb dal GhiradaBarcamp.

Dal GhiradaBarcamp – Zooppa

Ho ascoltato l’intervento di Davide Lombardi, ideatore di Zooppa. Commento: intervento informale, ma molto abbottonato. L’impressione è che le aziende usino questo tipo di strumenti solo per valutare l’impatto che può avere il loro marchio in un’utenza internet e poi sviluppare, in un secondo tempo, altra pubblicità professionale in internet. Mi rimane ancora il dubbio che, come sostenuto da David Lombardi, internet sia davvero lo spaccato della società, quanto piuttosto di una minoranza in crescita. Non a caso le aziende che sfruttano questi meccanismi usano internet per avvicinare un pubblico di giovani, con prodotti a loro destinati (Pago, Citroen).

Segue la trascrizione/riassunto del suo intervento.

Zooppa è una piattaforma nata in Italia, vicino a Treviso ed è stata presentata all’incubatore H-Farm che l’ha ritenuta valida per un investimento.

Si basa su una variante di UGC (user generated content) rivolta alla pubblicità.

E’ nata come prima versione a marzo del 2007, prima in lingua inglese (internazionale).

Come funziona:

  1. viene contattato un brand che vuole lanciare una gara su Zooppa (Citroen, Pago, Tom Tom). Oggi avviene anche il contrario, il brand contatta Zooppa
  2. si prepara insieme al brand un brief video specificando il messaggio da realizzare (contest)
  3. gli utenti creano il materiale: video (brevi spot), semplici idee, print ad (con Photoshop)
  4. la community vota in una gara di un mese i contenuti migliori
  5. il vincitore riceve il denaro messo in palio per il singolo contest, una parte importante di quello che l’azienda dà a Zooppa

L’azienda che lancia il contest con Zooppa non lo fa poi per riproporlo in altri mezzi. Le aziende sanno che il prodotto gira in maniera libera sul web. La pubblicità è esclusivamente web-oriented.

In Italia solo il 5% degli investimenti in pubblicità sono dedicati al web. All’estero invece siamo al 25%.

Case history: bigliettini distribuiti al supermercato per far votare i propri lavori su Zooppa.

Zooppa è una piattaforma di social advertising:

  1. social il fatto che ci sia un signor “nessuno (David Lombardi) che ha un’idea e trova il modo di farla diventare un progetto.
  2. motivo tecnico: è stato introdotto nei contest un meccanismo sociale. Il team bonus: gli utenti (zoopper) interagiscono tra loro e lavorano in team per il video. In futuro c’è l’intenzione di aprire un canale musicale. L’idea è che ognuno collabori: uno con l’idea, uno con il video, uno con la musica. Il meccanismo di viralità di Zooppa è potente. Gli utenti che ne fanno parte sono 8500.
  3. legato alla filosofia di Zooppa. Anche se non si vuole far concorrenza alle agenzie pubblicitarie, si cerca di portare aventi l’idea di invertire il rapporto tra la comunicazione pubblicitaria e l’utente, nella logica di rendere il cliente partecipe al successo di una campagna, in modo che non sia esclusivamente un elemento passivo

Zooppa, rispetto agli UGC generico (wikinomics, ecc.), va a portare lo UGC nel cuore economico del web, cioè la pubblicità, che oggi regge il web. Un elemento di differenza rispetto agli altri social network è che di solito il profitto in internet è diretto verso i grandi brand (Google, Yahoo!) lasciando poco agli utenti.

Finanziamento del progetto: incubatore tecnologico H-Farm, che ha messo a disposizione le risorse economiche e il know how per creazione azienda e per sviluppo tecnologico. David Lombardi si è presentato da loro con Photoshop. In H-Farm c’è persona che si interfaccia con nuovi progetti. Successivamente è stato creato un business plan, dopo che l’idea è stata ritenuta valida. David Lombardi ha iniziato con una quota societaria del 25%.

Rapporto con le aziende: inizialmente si pensava che ci fossero difficoltà a mettere in gioco il proprio marco in un mezzo ingovernabile come la rete. In realtà Zooppa è caduta in una fase storica in cui le aziende vogliono sperimentare nuove forme di pubblicità.

Aggiornamento: leggi tutti gli interventi di Fucinaweb dal GhiradaBarcamp.