Informazioni su Antonio Volpon

Ho un'esperienza di più di 25 anni come consulente User Experience e Project Management, in particolare nei settori fashion e luxury, sport ed editoria. [Profilo]

Intervista a Eric Meyer

Quando abbiamo deciso di rivolgere qualche domanda ad Eric Meyer, il sito della casa editrice New Riders già ospitava un’intervista, che vi consigliamo di leggere senza indugi.

Per questo motivo abbiamo pensato di rivolgere all’autore qualche domanda un po’ più provocatoria, soprattutto perché ci aiuti a capire quali sono i veri vantaggi dei Css e fino a dove possiamo spingerci nel loro utilizzo.

  1. Qual è l’approccio del tuo ultimo libro, Eric Meyer on Css, e come hai scelto i casi studio? [Risposta 1]
  2. Siamo davvero pronti per il tuo libro? Niente più tabelle per il layout o spacer gif? Cosa possiamo dire ai nostri clienti quando si lamenteranno che non riescono a vedere il sito con Netscape 4.x? [Risposta 2]
  3. Quanto è complessa la curva di apprendimento per uno sviluppatore che proviene dalla vecchia scuola “tabelle per layout”? [Risposta 3]
  4. Tra le cause che tengono gli sviluppatori lontani dall’adottare i Css nei loro layout, c’è la gestione non perfetta da parte dei browser. Ma perché si verifica questo? [Risposta 4]
  5. A volte è possibile vedere documenti dove l’autore usa trucchi o complicate soluzioni per interagire con i browser meno recenti (@import per nascondere i Css con Netscape 4.x e commenti per Internet Explorer 5 e Opera). Altri cercano invece di riconoscere il browser lato client o lato server, così da inviare un versione personalizzata del Css. Altri scelgono semplicemente di non fare niente. Qual è la tua opinione? [Risposta 5]
  6. Navigando in Internet è possibile incontrare molti siti personali o blog che sono realizzati ricorrendo pesantemente ai Css. Lo stesso non sembra ancora accadere per i siti commerciali e in generale per i siti che dispongono di molti contenuti. Wired è stato il primo esempio, anche se soffre di alcuni problemi con la validità del codice. È più impegnativo usare i Css con i siti complessi? Quali sono i compromessi? [Risposta 6]
  7. Pensi che lo standard Css sia completo o che gli manchi qualche importante caratteristica? [Risposta 7]

Qual è l’approccio del tuo ultimo libro, Eric Meyer on Css, e come hai scelto i casi studio?

Eric Meyer on Css è quasi interamente pratico in natura. È composto da 13 progetti, ognuno dei quali inizia con un semplice documento al quale vengono applicati stili sempre più complessi. Il testo è stato scritto in modo da consentire agli utenti di seguire il libro e vedere i progetti che evolvono man mano.

I file di base dei progetti, così come tutti quelli che sono stati utilizzati per realizzare le schermate del libro, sono disponibili sul sito dedicato.

Ho creato tutti i progetti partendo da zero, scegliendo ognuno con un occhio rivolto ad un aspetto ben preciso dei Css. Due progetti, ad esempio, trattano quasi esclusivamente del posizionamento, uno si concentra sugli stili per la stampa, un altro si preoccupa dei form e il primo esamina la conversione di un design realizzato con tabelle e font in uno che usa i Css.

Il sito web contiene i dettagli su tutti e 13 i progetti, oltre a del materiale aggiuntivo, ad esempio alcune appendici che sono state eliminate dal libro per preservare spazio.

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Siamo davvero pronti per il tuo libro? Niente più tabelle per il layout o spacer gif? Cosa possiamo dire ai nostri clienti quando si lamenteranno che non riescono a vedere il sito con Netscape 4.x?

Non penso sia arrivata la fine per le tabelle di layout, e il libro non ha questa pretesa. Se usate delle semplici tabelle per le aree principali della pagina e poi impiegate i Css per i contenuti di queste tabelle, otterrete una pagina decente in Netscape 4.x e la pagina voluta nei browser più recenti.

Ammetto che il libro non prende molto in considerazione Netscape 4.x, ma diciamolo: è un browser vecchio di 5 anni, più di metà dell’era del “web popolare”, quello che è cominciato con il rilascio di Mosaic 1.0. Era un browser contemporaneo di Internet Explorer 3, e di quest’ultimo nessuno ormai si preoccupa più.

Detto questo, se un webmaster si occupa di un sito con un buon numero di utenti che usano Netscape 4.x, allora dovrà fare un po’ di più per andare incontro a questo browser, ovviamente.

La vera domanda è: la pagina deve apparire identica in Netscape 4.x e in Internet Explorer 6?

Per me no. Fintantoché la pagina è comprensibile nei vecchi browser, può apparire leggermente diversa. Un esempio in questo senso è il sito di Fox Searchlight.

Questo sito non è preciso al pixel in Netscape 4.x rispetto ai browser recenti, ma la resa è molto buona. Se non paragonate Netscape 4.x e Mozilla fianco a fianco, probabilmente non vi accorgereste neppure che sono diversi.

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Quanto è complessa la curva di apprendimento per uno sviluppatore che proviene dalla vecchia scuola “tabelle per layout”?

Non troppo complessa. L’ostacolo principale è che dovete lasciar perdere tutto quello che avete imparato con il layout basato su tabelle. Quando abbracciate il layout basato sui Css, ci sono sicuramente dei cambiamenti. Se però mantenete delle tabelle di base e usate i Css per il contenuto, allora la curva di apprendimento è praticamente lineare. Ogni autore che ho incontrato e che è passato dalle tabelle ai Css mi ha detto che non può credere di aver pasticciato con tabelle annidate in tabelle e spacer gif quando i Css avrebbero reso le cose molto più facili.

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Tra le cause che tengono gli sviluppatori lontani dall’adottare i Css nei loro layout, c’è la gestione non perfetta da parte dei browser. Ma perché si verifica questo? Ecco alcune possibili cause che vorremmo esplorare con te:

perché sono pochi gli sviluppatori che usano i Css per il layout e così i produttori di browser non sentono la necessità di migliorarli

Questo poteva essere vero nel 1998, ma non oggi. Praticamente ogni sito usa i Css in qualche modo. Sono d’accordo che molti li usano senza sfruttarne le potenzialità, ma la maggioranza li usa almeno ad un livello che potremmo definire moderato. È comunque vero che alcuni siti mischiano i Css con i tag font, il che è una sciocchezza. Gli autori dovrebbero usare uno o l’altro, ma non entrambi nei loro design.

perché le specifiche Css sono scritte in inglese, e ogni lingua è per definizione ambigua (molti non sono bug, ma diverse interpretazioni delle specifiche)

Questa è una parte del problema. Ci sono stati casi in cui le specifiche Css 2 erano contraddittorie, come ci si può aspettare da un documento di grosse dimensioni. Il Css Working Group sta cercando di risolvere questi limiti con le specifiche Css 2.1, che sono quasi complete. Comunque ogni documento scritto in un linguaggio per umani è aperto alle interpretazioni.

perchè i Css sono complessi e così è complessa la loro implementazione

Questo è esattamente il nocciolo della questione. I Css sembrano molto semplici quando gli date un’occhiata, ma in realtà sono così complicati che la maggior parte dei comportamenti inaspettati sono in realtà casi particolari. Alla fine degli anni 90 i produttori di browser non hanno prestato la giusta attenzione alle sottigliezze dei Css, o hanno scelto deliberatamente di ignorarle. Solo in tempi recenti hanno cominciato a correggere gli errori fatti.

perché il layout basato su Css è una materia nuova

Penso che il layout basato sui fogli di stile sembri nuovo perché solo recentemente i browser li gestiscono più o meno correttamente, così da farci prendere in considerazione la loro adozione.

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A volte è possibile vedere documenti dove l’autore usa trucchi o complicate soluzioni per interagire con i browser meno recenti (@import per nascondere i Css con Netscape 4.x e commenti per Internet Explorer 5 e Opera). Altri cercano invece di riconoscere il browser lato client o lato server, così da inviare un versione personalizzata del Css. Altri scelgono semplicemente di non fare niente. Qual è la tua opinione?

Uso @import per nascondere i Css a Netscape 4.x, quindi penso che questi stratagemmi possano benissimo essere utilizzati: ho impiegato alcuni di questi trucchi almeno in uno dei progetti per il libro. Penso comunque che sia facile eccedere nel loro utilizzo. Se il vostro foglio di stile è composto per metà da trucchi e regole che si appoggiano ai bug dei browser, state probabilmente sbagliando l’approccio. A me è capitato di scartare alcune progettazioni perché troppo avanzare per i browser di oggi senza impiegare un gran numero di trucchi. Questo accade per tutti i media e non è una sorpresa che si verifichi anche nel web.

Personalmente non mi piace l’uso di codice lato server per riconoscere il browser, perchè è un procedimento che introduce un carico extra al server ed è utile in pochissime situazioni. L’unico caso in cui questo sforzo è necessario si verifica quando il contenuto deve variare a seconda dei browser. Se invece volete inviare Css diversi a browser diversi, probabilmente state scegliendo una soluzione inutilmente complessa: un solo foglio di stile dovrebbe essere sufficiente.

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Navigando in Internet è possibile incontrare molti siti personali o blog che sono realizzati ricorrendo pesantemente ai Css. Lo stesso non sembra ancora accadere per i siti commerciali e in generale per i siti che dispongono di molti contenuti. Wired è stato il primo esempio, anche se soffre di alcuni problemi con la validità del codice. È più impegnativo usare i Css con i siti complessi? Quali sono i compromessi?

A dire il vero, quando Wired è stato convertito ad un layout basato sui Css, i loro problemi con il codice valido riguardavano esclusivamente la codifica degli Url, non il markup. Ci sono pagine vecchie di 3 anni che non sono valide, ma possono essere sistemate gradualmente. Comunque la pagina principale del sito è valida, o almeno lo era quando la ho scritta io.

Se usate i Css per il layout, è più semplice ottenere pagine valide perché il codice è più semplice e più logico. Invece di districarvi tra tabelle annidate e tag td avete la possibilità di concentrarvi sui paragrafi e sui div. Quando ho abbandonato le tabelle dal mio sito personale a Gennaio 2002 è stato molto più semplice convalidare le pagine e correggere gli errori di validità.

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Pensi che lo standard Css sia completo o che gli manchi qualche importante caratteristica?

Lo standard Css non sarà mai realmente completo. La sua evoluzione potrebbe cessare un bel giorno, ma ci sarà sempre qualcuno che si lamenta perché non fa quello che lui vuole.

Così com’è oggi, lo standard non dispone di un modo per legare un elemento ad un altro in termini di layout: non potete dire “rendi questo elemento alto come quest’altro”. Sarebbe una caratteristica che aiuterebbe il posizionamento degli elementi, e forse sarà aggiunta in un prossimo futuro, ma dovremmo poi gestire qualcosa di complesso.

Penso che nessun linguaggio di presentazione, non importa quanto ricco e potente, potrà mai soddisfare tutte le richieste degli autori.

Il fatto che una caratteristica mancante sia importante oppure no dipende dalla persona a cui si pone la domanda. Quella che per me è una lacuna cruciale, potrebbe essere di importanza minima per qualcun altro, e viceversa.

Un esempio è dato dalle “variabili”, la possibilità di definire una parola chiave e assegnarle un significato, per poi utilizzarla da qualunque parte all’interno del foglio di stile. Conosco alcuni autori che pensano si tratti di un’enorme lacuna dello standard, ma personalmente la cosa non mi ha mai preoccupato.

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Eric Meyer è uno “Standards Evangelist” per Netscape Communications, il che vuol dire che cerca di spargere la voce sul perché gli standard sono una “cosa buona”. Realizza soluzioni basate sugli standard ed è anche l’autore di 3 libri, nonché di un gran numero di articoli. Il suo principale ambito lavorativo è rappresentato dai Cascading Style Sheets, in parte perché è stato uno dei primi ad adottarli, ma soprattutto perché li trova infinitamente affascinanti e utili.

Content Management Systems

Se gestite un sito che richiede un aggiornamento costante, molto probabilmente non create tutte le pagine come documenti Html separati o, se lo fate, rimanete in ufficio fino a tardi.

E’ molto più facile che vi stiate affindando ad un sistema per la gestione dei contenuti, dall’inglese Content Management System.

I Cms sono arrivati sul mercato all’improvviso con il boom di Internet a prezzi spaventosi, ma hanno presto subito un realistico equilibrio oltre che una maturazione sotto molti punti di vista.

Il manuale che presentiamo è proprio una guida a questo mondo, rivolta a chi si avvicina ai Cms per la prima volta, o a chi ha adottato soluzioni dalle quali vuole oggi migrare.

Non è una guida tecnica. Vengono analizzate molte tra le piattaforme disponibili per realizzare un Cms, ma non si entra quasi mai nel dettaglio del codice. Per questo la lettura è indicata soprattutto ai project o ai content manager.

Per prima cosa gli autori definiscono una metodologia per l’adozione di un Cms:

  • Asset Management: capire cosa si vuole ottenere e come (analizzare il processo e i contenuti a disposizione e organizzarli per inserirli in un Cms)
  • Transformation: come organizzare e presentare il contenuto inserito nel Cms (template)
  • Publishing: diversi permessi a diverse figure, come riutilizzare il contenuto per più media

Il Cms lo volete acquistare o costruire in casa, magari per venderlo?

I due approcci sono molto diversi, e ad ognuno è dedicato un capitolo. Nel caso lo vogliate compare imparerete come scrivere un Bdfl, cosa dovete pretendere e come capire quello di cui avete realmente bisogno, oltre al tipo di licenza che adotterete.

Se invece lo volete costruire in casa, dovete definire il ciclo di vita per la realizzazione del progetto, scegliendo il team giusto.

Avete anche una strada intermedia, ed è quella del mondo Open Source, che viene però presentato un po’ troppo velocemente.

Se avete comperato un Cms, non crediate di installare un pacchetto e di essere pronti a partire. Secondo gli autori il 50% del costo viene a ricadere sull’implementazione, la fase di definizione del sito, di realizzazione dei template, della navigazione e delle funzionalità di ricerca.

Il manuale è sicuramente interessante anche se forse è un’introduzione un po’ troppo leggera al mondo dei Cms, che sono strumenti molte volte di elevata complessità. Sarebbe stato opportuno presentare un capitolo che analizzasse un caso reale (per quanto ogni Cms cerchi di distinguersi dai concorrenti e si posizioni in fasce di mercato ogni giorno diverse).

Poiché la scelta è stata di non spingersi troppo nel tecnico, il capitolo meno riuscito è quello relativo alla costruzione di un Cms. Liquidare il ciclo di vita di un software strategico come un Cms in così poche pagine è limitativo e poco realistico. Le svariate risorse di approfondimento presentate possono però aiutare.

Pro

  • Una buona panoramica ai Cms per chi non conosce l’argomento
  • Fa capire come la fase di implementazione sia tutt’altro che esigua

Contro

  • La parte teorica e gli esempi pratici sono troppo slegati: sarebbe stato necessario includere un caso di studio, anche semplificato
  • La parte relativa alla costruzione di un Cms è troppo superficiale
  • Peccato non aver approfondito il tema dei Cms Open Source

Informazioni

Content Management Systems ¤ di Dave Addey, James Ellis, Phil Suh, David Thiemecke ¤ lingua inglese ¤ pagine 200 ¤ prezzo 29.99 dollari ¤ edito da glasshaus

Sito del manuale [nuova finestra] (scheda, errata)

13 manuali per dominare Visual Basic .Net

I libri recensiti da FucinaWeb.com:


Visual Basic .Net Guida per lo sviluppatore – Hoepli

Un manuale di introduzione a Visual Basic .Net che si rivolge a programmatori alle prime armi o poco esperti. Diversi sono infatti i capitoli dedicate alle tecniche di programmazione, dai cicli ai processi decisionali (if, select), dalle variabili alla costruzione di oggetti. E proprio agli oggetti è dedicato un intero capitolo, visto il ruolo fondamentale per la programmazione .Net. Sono presenti frequenti e dettagliati esempi ed è preso in esame, come ambiente di sviluppo, Visual Studio .Net. Niente paura: anche chi vuole utilizzare strumenti diversi (e meno costosi) trova nel libro tutte le indicazioni che gli servono. Buona anche la parte relativa all’accesso ai dati con ADO.Net.

Tra gli argomenti presentati:

  • Variabili, controllo del flusso, costruzione di oggetti
  • Il .Net Framework
  • Le strutture dati, i moduli, le finestre di dialogo, i menu
  • Debugging e gestione degli errori
  • Le immagini
  • I componenti e i controlli personalizzati
  • Accesso ai dati con ADO.Net e programmazione SQL Server
  • Xml, i servizi Web

 

Visual Basic .Net Unleashed – Sams

Questo testo si rivolge al programmatore Visual Basic 6 o a chi proviene da altri linguaggi di programmazione e vuole avvicinarsi a Visual Basic .Net. L’autore risalta soprattutto la caratteristica cardine di questa versione: la programmazione ad oggetti. Per più di metà libro si parla infatti di oggetti, reflection, classi, eventi, eredità e polimorfismo. Condividiamo le scelte dell’autore: avete a disposizione un’ampia documentazione gratuita da Microsoft se volete conoscere nei minimi dettagli i metodi e le proprietà degli oggetti .Net. Ma senza una valida base di programmazione ad oggetti non creerete programmi efficienti ed estensibili. Nei rimanenti capitoli si entra invece nel dettaglio delle Windows Form, capendo come creare gli elementi dell’interfaccia utente anche utilizzando Visual Studio .Net.

 

Da Vb a Vb.Net – Apress

È un manuale rivolto al programmatori Visual Basic che desidera capire le novità e lo sforzo di avvicinarsi a Visual Basic .Net. Il manuale è diviso in tre sezioni principali.

La prima, discorsiva, esamina le cause che hanno portato alla creazione di questa nuova versione. L’autore espone le proprie teorie ed è convinto che in questo caso (diversamente dal passato) non siamo di fronte ad una semplice operazione di marketing.

Si passa poi ad introdurre alcuni concetti, come il ruolo del .Net Framework, l’utilizzo dell’ereditarietà e la gestione della memoria. Frequenti sono gli esempi di paragone tra codice Visual Basic e codice Visual Basic .Net.

Nella terza parte l’autore entra nel dettaglio del linguaggio, presentando i tipi di dato, la sintassi del linguaggio e un’analisi approfondita degli oggetti.

Infine, nell’ultima parte, si parla di applicazioni Windows, Internet e comunicazione con soluzioni COM

 

Programmare Vb.Net per esperti – Apress

Questo è un manuale di tecniche richieste al programmatore che si avvicini a Visual Basic .Net. Non è una trattazione completa di ogni aspetto del linguaggio, piuttosto una guida al mondo della programmazione orientata agli oggetti e di come questa metodologia permei ogni ambito dello sviluppo in .Net. Non è rivolta necessariamente al programmatore di versioni precedenti di Visual Basic.

Tra gli argomenti affrontati:

  • Classi e oggetti
  • Ereditarietà e interfacce
  • La gestione degli eventi
  • Eccezioni ed errori
  • Windows Form
  • Breve introduzione all’accesso ai dati con ADO.Net

 

Database Programming with Visual Basic .Net – Apress

Questo manuale è rivolto alla programmazione dei database con Visual Basic .Net. Ampio spazio è riservato ad ADO.Net e al nuovo modello di dati di tipo disconnesso. L’ambiente di sviluppo utilizzato è Visual Studio .Net. Avremmo preferito un testo meno teorico e con più esempi. In realtà il testo è ricco di diagrammi che analizzano in profondità i metodi degli oggetti ADO.Net, ma non riesce a mettere a fuoco ciò che è davvero importante in questa tecnologia.

 

Visual Basic .Net and the .Net Platform – Apress

Tomo voluminoso, è la “conversione” in Visual Basic .Net di “C# e la piattaforma .Net”. Il manuale è molto completo e approfondisce diversi dettagli della programmazione Vb.Net, sia utilizzando Visual Studio .Net, sia usando un editor di testo. Se volete imparare il linguaggio in tutte le sue forme e avete tempo da dedicare alla lettura di più di mille pagine, questa è la soluzione per voi.

Tra gli argomenti presentati:

  • I fondamenti del linguaggio
  • Programmazione orientata agli oggetti
  • Interfacce e collezioni
  • Delegates, eventi e interfacce di callback
  • Type reflection
  • Windows Form
  • Accesso ai dati
  • Introduzione ad ASP.Net e ai Web Service

 

Programming Visual Basic .Net – O’Reilly

È una guida introduttiva a Visual Basic .Net rivolta a programmatori, soprattutto provenienti dalle versioni precedenti di Visual Basic.

Nel manuale si parla di sviluppo Windows, con una presentazione approfondita delle Web Forms, ma anche di Web Forms e Web Services.

Un capitolo è dedicato ad ADO.Net e alla tecniche di accesso ai dati.

La guida non si spinge mai al di là dei concetti principali del linguaggio, per cui è consigliata ai principianti o a chi voglia imparare Visual Basic .Net in poco tempo

Programming Visual Basic .Net ¤ di Dave Grundgeider ¤ 440 pagine ¤ prezzo 45.60 euro ¤ edito da O’Reilly

Visual Basic .Net Passo per Passo – Mondadori Informatica

Questo testo è una guida all’uso di Visual Basic .Net utilizzando Visual Studio.

L’approccio è molto didattico e, come dice il titolo, il lettore viene guidato passo passo verso la realizzazione degli esercizi proposti e allegati al cdrom.

Il testo è rivolto a programmatori alle prime armi, che conoscono le logiche di programmazione, ma non necessariamente un linguaggio ad oggetti o visuale.

Tra gli argomenti presentati:

  • l’ambiente Visual Studio .Net
  • come si scrive un programma Visual Basic .Net
  • menu e finestre di dialogo
  • variabili, operatori, cicli, strutture condizionali
  • Windows Forms (gestione, grafica)
  • Introduzione ad ADO.Net e oggetto DataGrid
  • Introduzione alle Web Forms

Microsoft Visual Basic .Net Passo per Passo (titolo originale Microsoft Visual Basic .Net Step by Step) ¤ di Michael Halvorson ¤ 620 pagine ¤ prezzo 45.00 euro ¤ edito da Mondadori Informatica (editore originale Microsoft Press)

Visual Basic .Net Guida di riferimento – Mondadori Informatica

è la trasposizione su carta della guida di riferimento al linguaggio inclusa nell’Help in linea. Sono presentati in ordine alfabetico le parole chiave (istruzioni, funzioni, operatori, metodi, proprietà).

Microsoft Visual Basic .Net Guida di riferimento (titolo originale Microsoft Visual basic .Net: language Reference) ¤ pagine 500 ¤ prezzo 35.00 euro ¤ editore Mondadori Informatica (editore originale Microsoft Press)

Visual Basic .Net Tecniche di programmazione – Mondadori Informatica

Rispetto ai tradizionali testi rivolti a Visual Basic .Net, questo manuale approfondisce soprattutto i concetti Oop applicati alla normale programmazione dell’ambiente.

Sono presenti degli esempi abbastanza completi piuttosto che “usa e getta”, così da spiegare meglio le novità introdotte da Visual Basic .Net.

Per gli esempi è utilizzato Visual Studio .Net, di cui è introdotto l’uso dell’ambiente di lavoro.

Tra gli argomenti presentati:

  • programmazione orientata agli oggetti in Visual Basic .Net
  • creazione di classi
  • matrici e insiemi
  • accesso ai dati con ADO.Net (con un capitolo interamente dedicato ai DataSet e uno alle tecniche di Data Binding)
  • introduzione ai Web Service

Microsoft Visual Basic .Net – Tecniche di Programmazione (titolo originale Coding Techniques for Microsoft Visual Basic) ¤ di John Connell ¤ pagine 640 ¤ prezzo 50.00 ¤ edito da Mondadori Informatica (editore originale Microsoft Press)

Programmare Visual Basic .Net – Mondadori Informatica

Il manuale di Francesco Balena, rivolto a programmatori Visual Basic professionisti, copre ogni aspetto della programmazione Vb.Net con alto grado di dettaglio e molta chiarezza. Abbiamo realizzato una recensione tutta dedicata a questo testo.

Programmare Microsoft Visual Basic .Net ¤ di Francesco Balena ¤ pagine 1160 ¤ prezzo 75.00 euro ¤ edito da Mondadori Informatica

Mastering Visual Basic .Net – Sybex

Il manuale si rivolge a chi non ha competenze di programmazione Visual Basic e poche competenze di programmazione in generale.

Non vengono periò trattati approfonditamente tutti i dettagli di Visual Basic .Net, ma si preferisce piuttosto costruire degli esempi di complessità ogni volta maggiore.

Per la realizzazione degli esercizi l’autore richiede la presenza di Visual Studio .Net, ambiente di cui viene presentato e discusso l’ambiente di sviluppo.

Oltre gli argomenti classici (programmazione ad oggetti, Windows Form, collezioni, gdi+, Web Form) l’autore introduce anche delle interessanti “divagazioni”, tra cui

  • la programmazione di Microsoft Office
  • un’introduzione al linguaggio Sql
  • una presentazione delle tecniche di ricorsione

Mastering Visual Basic .Net ¤ di Evangelos Petroutsos ¤ pagine 1150 ¤ prezzo 49.99 dollari ¤ lingua inglese ¤ edito da Sybex

Visual Basic .Net Codemaster’s Library – Sybex

Un agile manuale che contiene 99 soluzioni a problemi comuni di chi affronta la programmazione Visual Basic .Net. Non una guida, non una reference, ma un testo di esempi, divisi per categorie, tra cui:

  • da Vb 6 a Vb.Net
  • il .Net Framework
  • tecniche OOP
  • database
  • l’ambiente Visual Studio
  • sviluppo Internet

Gli esempi sono in effetti molto utili, anche se invece di giocare con i titoli l’autore avrebbe potuto usare delle nomeclature più facili da ricercare nel momento del bisogno.

Visual Basic .Net Codemaster’s Library ¤ di Matt Tagliaferri ¤ pagine 370 ¤ prezzo 39.99 dollari ¤ lingua inglese ¤ edito da Sybex

Programmare Visual Basic .Net – Mondadori Informatica