Credibilità web, come perderla

Sono affascinato dagli affreschi di Piero della Francesca, che ho ammirato in mezza Italia e che compaiono sui numerosi manuali che riempiono la mia casa.

Potete quindi immaginare la mia reazione quando ho trovato, sul sito di La Repubblica, un banner che pubblicizza la mostra a lui dedicata ad Arezzo, Monterchi e Sansepolcro: ho cliccato.

E mi sono trovato davanti a un server in timeout. Pensate: qualcuno ha pagato un banner che approda a nulla.

Il fatto è poi che l’incidente, ovvero la scarsa qualità dell’infrastruttura che ospita il sito, ha involontarie ripercussioni psicologiche perfino sulla mostra.

“Se il sito è scarso, magari lo è anche la mostra”.

“Hanno risparmiato con il server, avranno fatto lo stesso anche con l’allestimento”.

“Non sono capaci di prevedere il carico web di una sponsorizzazione, chissà che coda ci sarà nelle sale”.

Volevano semplicemente farsi pubblicità, e si sono tirati il martello sui piedi.

L’unica cosa indiscutibile, per fortuna, è la qualità dell’opera di Piero.

Ancora su feed parziali vs. feed completi

Un anno fa mi dichiaravo completo sostenitore dei feed Rss parziali rispetto a quelli completi, lasciandomi nell’intervento fortunosamente aperta la porta alla possibilità di cambiare idea. E, almeno nel caso di Fucinaweb, l’ho proprio cambiata.

Il principale punto che vedevo a favore dei feed parziali è la possibilità, da parte del lettore, di avere in poche righe un’anteprima del contenuto dell’intervento prima di decidere se continuare a leggere. Proponevo infatti non di includere nel feed Rss solo le prime “3” righe dell’intervento e poi tagliarlo bruscamente, ma di redigere un abstract opportuno.

In quest’anno sono cambiate molte cose, prima di tutto perché sono comparsi feed reader che rendono il processo di scorrimento e lettura dei feed Rss un’attività molto efficiente e veloce. Con Google Reader, per esempio, mi bastano 10 minuti per scorrere ogni giorni i 200 e più feed a cui sono iscritto. Avere a disposizione il corpo completo non mi è (più)di impaccio, anzi, mi permette di capire non solo dal testo, ma anche dal corredo fotografico o dai diagrammi compresi nel feed se l’argomento è di mio interesse oppure no.

Devo poi anche ammettere che sintetizzare in poche righe il contenuto di un intervento è un’impresa che pochi riescono a fare bene: il rischio è di penalizzare la qualità nascosta nel testo completo, e allora è meglio presentarlo nella sua interezza.

I feed Rss di Fucinaweb sono quindi disponibili con il corpo completo degli interventi, e questa cosa non mi spaventa neppure in termini di “mancati clic sulle sponsorizzazioni”. Sono sicuro che il lettore fedele, quello che ha perso tempo per aggiungere Fucinaweb nel suo reader Rss, non ha nessuna intenzione di abbandonare il sito cliccando una pubblicità ben evidenziata. Chi clicca un’inserzione Adsense è un lettore, probabilmente casuale, che se ne sarebbe andato in ogni caso. Meglio allora che esca lasciando qualcosa a chi gestisce questo sito.

Comunicati stampa con del.icio.us

Sono iscritto alla newsletter per giornalisti di O’Reilly, e nella mail inviata per la pubblicazione della terza edizione di “Information Architecture for the World Wide Web” ho trovato questo:

Background and Market Information:
http://del.icio.us/oreillymedia/informationarchitecture

E’ stato cioè usato del.icio.us come strumento per inserire i link alle recensioni, agli indici, ai capitoli gratuiti di questo libro. Una splendida idea, sicuramente migliorabile in molti aspetti (i tag usati sono stati inseriti con il copia incolla senza tanti complimenti, la lista potrebbe essere più aggiornata e ben più corposa), ma che fa intravedere come l’uso di questi strumenti 2.0 vada al di là del semplice uso personale.

Noto anche come siano sempre più frequenti i casi di uffici stampa che insieme ai classici riferimenti (email, telefono, indirizzo) inseriscono strumenti di Instant Messaging e link a blog aziendali.

Anche per gli scialbi comunicati stampa è venuto il momento della versione web 2.0?