L’accessibilità nello sviluppo di un sito

Qualche anno fa ho scritto per evolt.org un articolo, “The lifecycle of wb accessibility“, in cui sottolineo l’importanza di considerare l’accessibilità web non come un singolo passaggio di un progetto, ma come una necessità che ne influenza l’intero ciclo, dalla fase di analisi dei requisiti fino alla manutenzione.

Hi ritrovato una simulitudine tra questo articolo e l’intervento che Peter Krantz ha scritto per Standards Schmandards, “Bringing Accessibility into the Development Process“.

Krantz si chiede in particolare se possa essere impiegato qualche software di validazione che sia in grado di fornire un primo livello di allerta in tempi brevi ai componenti del team di progetto web. Propone l’uso di Raakt (The Ruby Accessibility Analysis Kit), un “gem” di Ruby on Rails per l’inclusione negli unit test Html.

Nella carta questo kit si rivolge a chi ha poca conoscenza di accessibilità web e potete vederne un impiego in azione così da saggiarne le caratteristiche.

Come al solito, serve un po’ di cautela e coscenza critica: l’accessibilità web fa a botte con i tool automatici.

Qualcuno di voi ha avuto modo di provarne le funzionalità?

Google mi conosce meglio di te

Bene, anche Feedburner fa parte della famiglia Google, oltre ad altre 3/4 società acquisite nella scorsa settimana.

Una corsa che non sembra destinata a fermarsi a breve e che fa riflettere sul potere di questa azienda. Siamo arrivati al punto che, se mai ne valesse la pena, Google sarebbe in grado di risalire a più informazioni sul mio conto di quanto possono i mei amici, datori di lavoro, ma anche familiari.

Google (con la ricerca, Google Reader, Gmail e ora Feedburner) è teoricamente in grado di sapere, perfettamente:

  • dove vivo
  • dove vado in vacanza e dove sono stato
  • quanto tempo passo a navigare in ufficio e quanto a lavorare
  • per chi voto
  • se scarico materiale vietato ai minori o pirata
  • cosa acquisto online e come
  • quanto sono “influente” in internet e quanto successo hanno i siti che gestisco
  • quanto sono bravo “tecnicamente”, quanto ho bisogno di internet per cercare quello che non so
  • se ho amici, dove sono, come li contatto, in che rapporti sono
  • cosa leggo
  • cosa farò domani, la prossima settimana, il prossimo mese

e molto, molto altro. Mi chiedo però a che costo possa risalire a tutto questo e, quindi, quali discriminanti possa usare per decidere quando operare in tal senso.

Ci sarà un SES Milan 2008?

La sensazione che porto a casa dal Search Engine Strategies Milan 2007 è la stessa che si potrebbe provare uscendo da un concessionario con l’automobile nuova per poi scoprire che i tappetini sono sporchi di terra.

A me è successo, e quel concessionario da allora non mi ha più visto.

Al SES Milan 2007 interventi sulla carta interessanti sono stati compromessi da un’organizzazione davvero emblematica, ma anche dalla presenza sul palco di alcuni relatori senza la minima verve e con presentazioni stile anni ’80. Il risultato: argomenti sulla carta interessanti sono passati in secondo piano.

  • siamo nel 2007: i badge possono essere stampati piuttosto che personalizzati su nastro adesivo, non credi?
  • avete finito le dispense a pochi minuti dall’inizio? ma non vi era chiaro il numero di iscritti? l’ingresso era libero e non me ne sono accorto?
  • grazie per non aver messo a disposizione in guardaroba, in fondo veniamo tutti da dietro l’angolo
  • l’elenco puntato va bene su questa lista che sto scrivendo. Ma non voglio più assistere a interventi con 20 slide, di cui ognuna con elenchi puntati fitti fitti
  • moderatore, hai contattato per tempo i relatori per suddividere gli argomenti della sessione ed evitare sovrapposizioni? Alla sessione su click fraudolenti ho assistito a una esposizione e due replay
  • si parla tanto della necessità di curare ogni dettaglio di landing pages e contenuti del sito. Le slide non sono diverse. Ho contato almeno 10 “qual è” con l’apostrofo, uno “spengere” il cellulare (fossimo stati in toscana avrei capito) e decine di errori grammaticali, oltre al solito metalinguaggio inglese/italiano. E io dovrei farmi fare una consulenza da voi?
  • se vuoi usare un grafico, adattalo per la slide. E’ inutile che tu prenda il white paper, selezioni il grafico, prema copia, vada in Powerpoint, prema incolla. Dal mio posto non capisco nulla se non lo epuri un poco
  • se porti un caso studio, ma è top secret e non puoi parlarne più di tanto, perché non fai proprio a meno di presentarlo?
  • ti sto dedicando la mia attenzione: cerca di meritarla. Dai, cambia tono ogni tanto, butta un mezzo sorriso, aumenta un poco la velocità, non fermarti 10 minuti su quella stessa slide. Non pretendo tu sia Steve Jobs, ma cerca di conquistare un po’ il pubblico
  • e poi, non si poteva osare di più e proporre qualche tema un po’ più innovativo? Non sono del settore, ma non ho notato un’evoluzione rispetto agli argomenti presentati l’anno scorso. E’ rimasto tutto tale e quale nel mondo SEM?

Adesso mettetevi nei panni di un cliente, o possibile tale. Pensate che non abbia notato nulla di tutto questo? E con che impressione se ne è uscito dall’evento? Non è poi tanto male se alla fine, di clienti, ce n’erano pochi.