Si è verificato un errore sconosciuto

Molti dei fortunati (o sfortunati, dipende dai punti di vista) che hanno acquistato un Iphone lo scorso Venerdì hanno riscontrato diversi problemi in fase di attivazione.

La causa è stata il carico dei server oppure qualcosa che non ha funzionato nel software di verifica del sito. Sarebbe bene che situazioni come questa non accadessero mai, ma sono convinto che per quanti test vengano compiuti, la realtà sia sempre più complessa.

Mi lascia però perplesso la superficialità con cui spesso vengono gestite le condizioni di errore. Il messaggio restituito a video era:

Non posso completare la richiesta ITunes Store. Si è verificato un errore sconosciuto (-9838).

Una risposta come questa è inaccettabile, perché

  • non permette all’utente di capire se il problema è nell’Iphone o nel processo di attivazione
  • non indica se si tratti di un problema momentaneo (il server è troppo carico) o permanente
  • è inutile sotto ogni punto di vista (sconosciuto? -9838 ?)
Una delle cattive abitudini nello sviluppo del software è che la gestione dei messaggi di errore viene spesso lasciata per ultima. Tanto andrà sempre tutto per il meglio, giusto?

Fucinaweb diventa testata giornalistica

Da qualche settimana questo sito è registrato in tribunale come testata giornalistica online.

L’ho fatto perché ho qualche idea, ancora da focalizzare con chiarezza, riguardo il futuro di Fucinaweb. Ma anche per curiosità, per capire se e quanto sarebbe stato semplice, e a che costo.

Non ho avuto troppe sorprese rispetto alle mie supposizioni. Ho incontrato persone disponibili, ma davvero poco preparate sull’argomento internet e sulle peculiarità di un sito rispetto a una rivista cartacea. Ho pazientato mesi, passati tra il comune, il tribunale e le sale d’aspetto in attesa in una firma. Ho speso, tra marche da bollo e tasse di iscrizione, più di quanto pensassi.

Iscrivere un sito come testata giornalistica online

Una testata giornalistica ha sempre tre riferimenti:

  • un proprietario, persona fisica o giuridica
  • un editore, anch’esso persona fisica o giuridica
  • un direttore responsabile

Il direttore responsabile, in particolare, è una persona iscritta all’ordine dei giornalisti. Per Fucinaweb il direttore responsabile sono io, in quanto giornalista iscritto all’ordine del Veneto. Nel caso più semplice, il mio, direttore responsabile, editore e proprietario sono la medesima persona.

L’iscrizione della testata avviene per autocertificazione del proprietario e del direttore responsabile, compilando due moduli da presentare in carta bollata alla cancelleria del tribunale presso cui si vuole iscrivere il sito. Per quanto mi riguarda, impersonando sia il ruolo del proprietario sia quello di direttore responsabile, è stata sufficiente una sola richiesta.

Oltre alle complete generalità dei 3 soggetti la domanda deve includere

  • titolo, url, contenuto e periodicità della testata
  • ragione sociale e partita iva del service provider, nonché gli estremi del decreto di autorizzazione del decreto del Ministero delle Comunicazioni 

Prestate attenzione che potrebbe essere necessario, come nel mio caso, richiedere il permesso al service provider presso cui gestite il dominio prima di iniziare le procedure di richiesta di iscrizione. E’ sufficiente inviare una email di richiesta indicando l’argomento trattato dal sito. 

Poiché sono richiesti gli estremi del decreto del Ministero delle Comunicazioni, sulla cui presenza il tribunale – ho potuto verificare – si è dimostrato molto sensibile, c’è da chiedersi se sia possibile iscrivere comunque il sito come testata giornalistica se il service provider non è italiano. Nutro qualche dubbio in proposito, anche se non ho esperienza diretta in tal senso.

Chi fosse interessato a un modulo già pronto da compilare, può scaricare una versione che ho realizzato in formato RTF.

La spesa complessiva, tra tasse di iscrizione e marche da bollo, supera i 200 euro da versare una tantum.

Il web project manager e i colloqui di lavoro

Suggerimenti per i colloqui di lavoro si trovano un po’ ovunque in internet, come gli ottimi dieci consigli per un buon colloquio di lavoro di Miriam Bertoli.

Più raramente si sente parlare di suggerimenti per chi i colloqui li tiene.

Da web project manager mi è capitato spesso di essere dall’altra parte del tavolo, quella di esaminatore. Potrebbe sembrare una posizione comoda, senza rischi, di puro comando: la posizione di chi ha il coltello dalla parte del manico.

Non è davvero così. In un paio di colloqui da un’ora, l’azienda vi chiede di assumere il vostro futuro collega: una persona affidabile, competente e con tanta voglia di crescere professionalmente. E, tra tutti i candidati, la più affidabile, la più competente e quella con più voglia di crescere.

E’ davvero possibile, in così poco tempo, valutare un candidato? Io credo di sì, anche se il compito non è semplice. Ecco qualche consiglio nato dalla mia esperienza.

La preparazione

Il colloquio comincia prima che il candidato arrivi, con lo studio del curriculum e non con la semplice lettura. Non limitatevi a scorrere il curriculum, soffermandovi unicamente sulle sezioni principali, tipicamente le esperienze professionali passate e le conoscenze tecniche. Mi è capitato di partecipare a colloqui in cui il curriculum veniva letto di tutta fretta di fronte al candidato.

Il curriculum, per chi lo sa interpretare, è un’inesauribile miniera, un tesoro:

  • è completo, approfondito dove è bene che lo sia, o contiene unicamente frasi preconfezionate (“ottimo spirito di squadra, “conoscenza dei principali pacchetti della suite Office”)?
  • è anonimo o il candidato è riuscito a trasmettere sulla carta un po’ del proprio carattere?
  • è ordinato e ben organizzato oppure troppo prolisso (o troppo conciso)?
  • le esperienze professionali sono disposte secondo qualche percorso di crescita?
  • oltre a una lista (infinita?) di linguaggi di programmazione e di strumenti, qual è lo spazio riservato a parlare di progetti?
  • questi progetti sono presentati come semplice elenco, o è stata fatta una particolare selezione?
  • quanto spazio è dedicato a interessi che non riguardino l’informatica e il web?
  • il curriculum è stato accompagnato da una lettera di presentazione?
  • ci sono domande importanti a cui il curriculum non risponde?

Se doveste decidere di assumere questo candidato solo studiando il suo curriculum come vi comportereste? Perché?

Potreste incontrare qualche refuso: non fateci troppo caso, a patto che non si ecceda una quantità ragionevole.

Se il candidato ha inserito un link al proprio sito o weblog, questo merita di sicuro una visita. Se così non è, una ricerca in Google potrebbe darvi comunque qualche informazione in più. Anche strumenti come LinkedIn sono di aiuto, ma non fate troppo affidamento sulle referenze, che a volte sono un semplice oggetto di scambio.

L’anticamera

Il grande giorno. Il candidato arriva, solitamente in anticipo di qualche minuto. Cercate di fare lo stesso: presentatevi puntuali all’appuntamento, poiché il tempo è prezioso per entrambi. Spegnete il cellulare e avvisate di non essere disturbati. Oltre che per educazione, questo vi permetterà di concentrarvi in un compito che richiede tutta la vostra concentrazione.

Per capire se è la persona che fa per voi cercate di metterla subito a proprio agio, piuttosto che creare pressione. Chi lo fa si giustifica con la necessità di valutare il comportamento del candidato in situazioni estreme. Ma se nella vostra azienda le situazioni estreme sono comuni, siete sicuri che stiate facendo nel migliore dei modi il vostro lavoro?

Prima di iniziare il colloquio cercate di sgombrare la vostra mente da preconcetti che potrebbero esservi di intralcio. Dimenticate quali sono gli standard aziendali e fatevi carico di decidere autonomamente le competenze che deve possedere il candidato ideale. Se si è presentato con una tenuta che secondo voi potrebbe dare qualche preoccupazione al management, sforzatevi di non utilizzate questo elemento per valutarne la professionalità, anche se inconsciamente sarete portati a farlo.

Ricordate anche che una differenza di vedute del candidato rispetto al team in cui sarà inserito non è detto che rappresenti un elemento destabilizzante, ma un’opportunità di crescita per tutto il gruppo.

Il primo colloquio

Il primo incontro con il candidato è orientato alla conoscenza reciproca: entrambi avete tutto l’interesse di conoscere con precisione chi vi sta di fronte. Spendete qualche parola a proposito dell’azienda e della professionalità cercata.

Non è necessaria una descrizione approfondita e unidirezionale, ma già in questa fase potete instaurare un dialogo, così da capire se il candidato ha avuto modo di compiere alcune ricerche sulla vostra realtà o si sia limitato a mandare in giro per le aziende il proprio curriculum senza alcuna selezione.

Ormai il ghiaccio è rotto. Seguiranno una serie di domande volte ad approfondire la conoscenza del candidato, sia per quanto riguarda le competenze professionali, ma anche caratteriali e comportamentali. Se il curriculum non ha risposto a domande importanti, questa è la sede per farlo.

Evitate di portare la conversazione su aspetti psicologici, a meno che non abbiate grande esperienza. Nel corso di un colloquio a cui ho partecipato come candidato mi è stato chiesto se preferisco pretendere dal mio team la qualità del prodotto oppure la velocità di esecuzione. Ho ribattuto che qualità e velocità non sono contrari, ma che è possibile realizzare un prodotto di qualità nei tempi ragionevoli. L’ho detto una volta, l’ho ripetuto altre due. Nulla da fare, ho dovuto scegliere, o l’esaminatore non passava alla domanda successiva.

Il secondo colloquio

Nel corso del secondo colloquio è bene scendere nel dettaglio delle conoscenze. Sembra esistere una regola non scritta, soprattutto per i colloqui di informatici, per cui non si entra quasi mai nel dettaglio di quella che sarà l’attività principale della persona nella nuova struttura, cioè la stesura di applicazioni.

Proponete invece, durante la telefonata in cui inviterete il candidato al secondo colloquio, di preparare l’esposizione di un breve argomento, non troppo teorico, che lo ha particolarmente interessato nel corso degli ultimi progetti.

A questo secondo colloquio potrebbero partecipare anche uno o più dei futuri colleghi, che daranno poi il loro contributo e parere sulle qualità del candidato. Nel caso di assunzione verrà integrato più velocemente dai colleghi, che già lo conoscono e hanno potuto esprimere la loro opinione.