Dietro le quinte del nuovo template di Fucinaweb

Temi per WordPress ne troviamo a vagoni nel web, una ricerca con google dei termini “worpress theme” ritorna più di 78 milioni di pagine e devo dire che parecchi sono anche molto belli. Se li guardiamo per il blog del nostro cliente o per il nostro primo blog ne troviamo sicuramente uno che ci piace. Se invece siamo alla ricerca di un nuovo tema per il nostro blog troviamo in ognuno una noticina stonata, manca quel tocco che lo porta alla perfezione e che lo rende adatto a vestire il *nostro* blog.

Chi ha già un proprio blog da tempo è una sensazione che sicuramente conosce (su dai ammettiamolo!) ed è la scintilla dell’idea “mi faccio il mio tema”, la motivazione per la quale sono stato coinvolto da Antonio in questa avventura che ci ha portato a rivestire Fucinaweb con un proprio tema fatto su misura.

Io ho seguito lo sviluppo del template di partenza e la declinazione della grafica in html con molta attenzione a mantenere la compatibilità Xhtml Strict e la accessibilità dei contenuti.

Il template quindi non ha tabelle ma solamente layer disposti in maniera tale da garantire il corretto flusso delle informazioni. I tag html e i loro attributi sono stati utilizzati in modo tale da identificare correttamente i vari contenuti: liste puntate (tag ul e li) per i menu, header nidificati (tag h1 h2 h3) per i titoli , paragrafi (tag p) per i contenuti di testo, immagini (tag img) identificate da title e testo alternativo.

Il compito di rendere il sito piacevole alla vista e facilmente navigabile è stato lasciato completamente al foglio di stile nel quale tutte le dimensioni sono espresse in em, unità di misura relativa che consente la scalatura del sito alle varie risoluzioni e adattabile alle dimensioni del testo impostato dal browser del navigatore.

Antonio poi nell’opera di rifinitura ha aggiunto un paio di finezze veramente interessanti come i microformat e il foglio di stile per una stampa perfetta (argomenti per i quali spero ci regalerà un articolo prossimamente).

Altri perfezionamenti e aggiustatine in corsa ce ne saranno di sicuro visto che c’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire e noi siamo pronti a provarle e divulgarle per crescere insieme a Fucinaweb.

Il futuro del web e le connessioni del medioevo

Si sta per concludere la prima giornata al Future of Web Apps, qui a Londra.

Gli interventi che ho seguito oggi rientrano nella categoria “discreti”. Presentazioni che faticano a decollare, complici speaker non eccellenti sul palco (e con portatili da rottamare, mi consolo). Ho comunque seguito con interesse le parole di Daniel Burka a proposito degli approcci da seguire per aggiungere nuove funzionalità alle applicazioni web.

Un po’ di delusione per la presentazione di Matt Mullenweg di WordPress, da cui mi sarei aspettato molto di più, piuttosto che uno striminzito elenco dell’hardware usato da wordpress.com.

Altra nota dolente è la connettività presente in sala, che funziona a singhiozzo. Forse pensavano che solo 10 persone su 400 portassero con sé il portatile, quando invece siamo più vicini alle 390 su 400. Benedico la funzione di auto-save di wordpress, senza la quale nessun intervento sarebbe andato online visti i continui timeout. Non raggiungiamo i livelli dell’anno scorso al Le Web 3, ma è uno scontro testa-a-testa.

Domani si replica. Dubito che qualcuno passi la notte a fare un upgrade di banda, quindi la speranza è di “sentirci” prima del rientro in Italia.

Da Londra passo e chiudo.

Matt Mullenweg (WordPress) – The architecture behind wordpress.com

Aggiornamento: sono online le slide del suo intervento.

Matt Mullenweg di WordPress (lo facevo più giovane), ha parlato delle scelte di architettura, e non solo, di wordpress.com, l’hosting di wordpress.
Secondo Mullenweb architettura vuol dire scalabilità. E scalabilità applicata a più contesti:

  • la piattaforma
  • il business
  • le persone (chi lavora al progetto)

Parla anche un po’ di statistiche: in settembre 2006 wordpress.com aveva 18 milioni di utenti, oggi ne ha 88 milioni.

La piattaforma

Sono impiegati per wordpress.com dei mini-cluster, 7 per la precisione, dal costo di 1500 dollari al mese, 2 bilanciatori (2 GByte di memoria), 2 database (4 GByte di memoria, dischi veloci, RAID, setup di Mysql master + slave), 3 web server (CPU veloce, 2GByte di memoria, un Apache configurato molto molto bene).

Per wordpress.com è stato uno strato di accesso ai dati dedicato e più prestazionale, HyperDB.

Tutto il codice di wordpress.com, ma anche tutti i file di configurazione, sono posti sotto subversion per la gestione delle versioni.
Per facilitare il bilanciamento e la scalabilità, ogni operazione compiuta su wordpress.com è stateless.

Il sito ha 300 richieste al second.

Business

Non gli è ancora molto chiaro quale sia il modello di business applicabile a wordpress.com. Per il momento quello che riescono a far capire è sono in grado di realizzare del software che funziona molto bene. Ad alcuni utenti hanno proposto upgrade al servizio, come per esempio nomi di dominio dedicati. Stanno valutando la possibilità di impiegare pubblicità.

Persone

Secondo Matt great people = rich environment + worthwile problems

Questo intervento è stato scritto in live blogging dalla conferenza Future of Web Apps di Londra, il 3 e 4 Ottobre 2007. Leggi tutti gli interventi di Fucinaweb dal FOWA