Cascading Style Sheet – Separating Content from Presentation

Siamo in piena fase di passaggio tra il layout dei siti “tenuto insieme a colpi di tabelle e gif trasparenti” e l’uso attento dei Css per separare lo strato di presentazione dai contenuti.

Tra i molti libri già pubblicati o in fase di preparazione, questo edito da Glasshaus vuol essere una breve e diretta guida per chi fino ad oggi ha usato i Css solo per cambiare il colore di sfondo ed il tipo di font nella pagina.

Il manuale è sostanzialmente diviso in 3 sezioni.

Nella prima parte viene motivata l’importanza dell’uso avanzato dei Css e i vantaggi di un sito conforme agli standard, tra cui leggerezza del codice, elevata accessibilità delle pagine e le possibilità di riutilizzo del codice, nonché semplificazione nella manutenzione dei siti.

Un ottimo capitolo, dal titolo “Markup with Meaning“, affronta il complesso ma fondamentale compito del markup semantico, ovvero le tecniche di decomposizione e aggragazione in unità dei contenuti. Potete essere i massimi esperti dello standard Css, ma se non siete in grado di evidenziare le parti significative del contenuto, non farete molta strada.

Con i capitoli centrali del manuale gli autori entrano nel vivo e approfondiscono le tecniche a disposizione dello sviluppatore per l’uso dei Css. Imparerete come richiamare i Css dalle pagine, quali sono i diversi modi per comandare i font (e quali i più efficaci), ma capirete anche come cambia il vostro lavoro, cioè come fare per abbandonare l’uso delle tabelle. Sono capitoli dall’approccio molto pratico in cui semplici esempi aumentano sempre più di complessità, ma mai troppo.

Nell’ultima parte sono presentati i compromessi a cui (purtroppo) lo sviluppatore deve scendere quando è necessario garantire un discreto risultato su diversi browser, che a volte interpretano le specifiche Css in modo tutt’altro che impeccabile. Sono prentati esempi di come le cose dovrebbero funzionare, e di come intervenire per farle funzionare nella ben più complessa realtà.

Chiudono il testo alcuni casi di studio.

Il manuale è una chiara introduzione all’uso dei Css per comandare completamente il layout dei siti web. Sarà il primo, ma non l’unico testo di cui avete bisogno per apprendere ed apprezzare appieno queste tecniche. Quando lo avrete letto, sarete pronti per affrontare lo studio di qualcosa di più impegnativo, come l’ultima fatica di Eric Meyer.

Pro

  • Guida passo passo alle tecniche per padroneggiare i Css
  • Buona e fondamentale introduzione al web semantico

Contro

  • Non è da solo sufficiente per usare efficacemente i Css

Capitolo gratuito

Grazie ad un accordo con la casa editrice, i nostri lettori hanno la possibilità di leggere il primo capitolo del manuale, nel quale gli autori analizzano un esempio completo di pagina che utilizza i Css per il layout.

Informazioni

Cascading Style Sheets: Separating Content from Presentation ¤ di Owen Briggs, Steven Champeon, Eric Costello e Matt Patterson ¤ lingua inglese ¤ pagine 280 ¤ prezzo 34.99 dollari ¤ edito da Glasshaus

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Flash Usability

Usabilità e Flash sono stati spesso considerati concetti in antitesi. Ad alimentare i contrasti ha partecipato un articolo di Jakob Nielsen, “Flash 99% Bad“, in cui il “guru” dell’usabilità indica Flash come uno dei responsabili per la costruzione di siti web non usabili.

L’articolo è servito se non altro per interrogare la comunità di sviluppatori web riguardo alla possibilità di realizzare animazioni Flash che siano accattivanti, ma senza penalizzare i visitatori del sito.

I due manuali che presentiamo cercano di fornire una risposta affermativa alla domanda, indicando le metodologie e le soluzioni da adottare per aumentare l’usabilità delle animazioni Flash.

Flash 99% Good – Mc Graw Hill

Questo manuale fa il verso all’articolo di Jakob Nielsen e suggerisce come l’usabilità o meno delle applicazioni Flash sia frutto molto spesso di scelte progettuali.

Secondo gli autori, fino a quando i designer vedono Flash solo come uno strumento per scatenare semplicemente il loro ego, è facile perdere di vista l’utente e di conseguenza realizzare interfacce enigmatiche, difficili da usare e quindi poco usabili.

Tra gli argomenti del manuale:

  • i pro e i contro all’uso di Flash (pro: navigazione, animazioni, stampa, controllo del layout; contro: immagini bitmap, alto numero di versioni disponibili e quindi di plugin)
  • conoscere il pubblico e gli obiettivi (il sito deve generare guadagni, considerazioni sui tipi di connessione e risoluzione)
  • la navigazione (i tipi di navigazione, come realizzare una navigazione usabile in Flash)
  • il contenuto (testo e tipografia, quando usare le animazioni, il posizionamento del contenuto, le tecniche di stampa, le form in Flash)

Il manuale, nel motivare le proprie soluzioni, propone molti esempi di siti realizzati in Flash.

Non si tratta però di una guida d’uso: non troverete una linea di codice.

Flash 99% Good ¤ di Kevin Airgid, Stephanie Reindel ¤ lingua inglese ¤ 220 pagine ¤ prezzo 53.21 euro ¤ edito da Mc Graw Hill Osbourne

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Skip Intro Macromedia Flash Usability and Interface Design – New Riders

L’approccio di questo manuale è molto pratico: sono introdotte alcune tecniche per migliorare l’accessibilità delle applicazioni Flash partendo da 3 casi studiati appositamente per il testo.

A corredo di ogni tecnica ne è riportato e commentato il codice, permettendo così di realizzare librerie di oggetti da includere all’interno delle proprie animazioni.

I casi di studio riguardano la visita virtuale ad un museo, un negozio di e-commerce e il sito di un’azienda software.

A ciascun sito è associata una “persona”, un visitatore tipo con le sue aspettative e le sue richieste, che influenzerà le scelte di progettazione.

Le principali soluzioni impiegate sono:

  • componente che avvisa l’utente sulla percentuale di animazione che deve essere ancora caricata, consentendo nel frattempo di visualizzare altre informazioni
  • menù che scorrono solo per la vicinanza del mouse e senza click
  • separazione delle azioni principali da quelle di secondaria importanza
  • oggetto per variare l’icona del mouse al verificarsi di determinati eventi
  • “linguette” (tab) per aumentare il contenuto informativo dell’animazione
  • ricerca all’interno dell’applicazione
  • menu a discesa a più livelli
  • tool tip che compaiono evidenziando un elemento

Il codice è ampiamente commentato e frequenti note motivano le scelte architetturali degli autori.

Skip Intro – Macromedia Flash Usability and Interface Design ¤ di Michelangelo Capraro, Duncan McAlester ¤ lingua inglese ¤ 250 pagine ¤ prezzo 45.00 dollari ¤ edito da New Riders

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XPath and Xpointer

Molti utilizzando Xslt come linguaggio per realizzare trasformazioni di documenti Xml in altri documenti Xml (tipicamente Xhtml).

Pochi però sanno che lo standard Xslt sfrutta un altro linguaggio per quanto riguarda la navigazione dei documenti Xml: XPath.

E’ facile intuire che senza XPath linguaggi come Xslt perderebbero gran parte della loro utilità e con questo si spiega il contenuto di questo manuale.

Si tratta di un testo che analizza in modo approfondito le tecniche e la teoria della navigazione di documenti Xml, esponendo concetti troppe volte astratti e non presi in sufficiente considerazione dai classici manuali.

Dopo aver letto questo testo sarete in grado, partendo da un documento Xml, di costruire il relativo albero e da questo di individuare gli elementi di interesse utilizzando XPath, indipendentemente che compiate questa operazione su un foglio di carta o da una pagina Xslt.

L’autore tenta anche di prevenire alcuni passi falsi che è facile compiere nella stesura di espressioni XPath. Potete trovarne un ottimo estratto nell’articolo Top Ten Tips to Using XPath and XPointer.

Molto interessante la presentazione di XPath Visualiser, un piccolo programma che rappresenta graficamente su browser il risultato di un’espressione XPath partendo da un documento a vostra scelta. Se spendete gran parte del vostro tempo navigango documenti Xml, questa utility diventarà un vostro fido collaboratore.

Nel manuale non si parla solo di XPath (di cui si accenna anche alla versione 2.0), ma anche di XPointer, lo standard utilizzato per creare riferimenti da un documento Xml a parti di altri documenti Xml. Ma questa seconda parte non è all’altezza della prima.

Pro

  • Guida rigorosa ma ricca di esempi
  • Interessante la presentazione dell’utility XPath Visualiser

Contro

  • La parte relativa ad XPointer non è all’altezza del resto del manuale

Informazioni

XPath and XPointer – Locating Content in Xml Documents ¤ di John E. Simpson ¤ lingua inglese ¤ pagine 190 ¤ prezzo 24.95 dollari ¤ edito da O’Reilly

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