Il ciclo di vita dell’accessibilità web (prima parte)

Presentiamo una versione rivista e ampliata dell’articolo “The Lifecycle of Web Accessibility” pubblicata dall’autore su evolt.org in inglese nel dicembre 2002

La costruzione di un sito web è un compito che richiede competenze molteplici e diversificate, ognuna con il proprio ciclo di vita. Lo sviluppo, come abbiamo avuto modo di imparare all’università, ha un ciclo di vita, e così l’usabilità, la progettazione e la creazione dell’informazione.

Discutendo di accessibilità web sembra però che questa disciplina entri in gioco solo quando realizziamo le pagine o scriviamo i contenuti, ma solo a prima vista è così. Quella dell’accessibilità è una vera a propria cultura che deve essere chiara fin da subito a chiunque lavori alla costruzione del sito web, pena risultati scadenti.

In questo articolo suddivideremo il ciclo di vita dell’accessibilità di un sito web in 5 fasi e vedremo come queste siano strettamente collegate ad altre discipline, come la progettazione grafica, lo sviluppo e la gestione dei contenuti.

Anche se la trattazione procede per punti è bene sottolineare che questo ciclo non va inteso come una sequenza lineare di passaggi. Ci soffermeremo inoltre ad analizzare le competenze professionali richieste piuttosto che il ruolo delle persone (perchè la stessa persona può aver maturato diverse competenze, soprattutto nel caso di progetti di piccola dimensione).

La prima fase, tema di questa parte, è l’analisi dei requisiti.

Strategia e analisi dei requisiti

Di cosa si tratta

L’analisi dei requisiti rappresenta il momento in cui sono ipotizzati e in seguito definiti gli utenti del sito, vengono espresse le motivazioni economiche ed evidenziati i limiti tecnologici nonché le aspettative dell’utente. Vi troverete a interagire con il cliente per capire qual è l’obiettivo del sito e per assegnare il giusto numero di risorse e di mezzi per costruirlo.

Solitamente, se state facendo un buon lavoro, ipotizzerete diversi scenari d’uso. Uno scenario è un’ipotetica rappresentazione di come una specifica (e immaginaria) persona interagirà con il sito, ed è composto da un profilo utente (chiamato per l’appunto persona), dal programma di una sua giornata tipo e dalle aspettative che ha nei confronti del sito, ma anche molto di più.

Come entra in gioco l’accessibilità web

Dovete definire i profili delle persone che useranno il vostro sito, cercando di essere il più dettagliati possible. Questo significa che dovete prendere in considerazione persone con diversi gradi di abilità, sia fisica, sia tecnologiaca. Potete trovare degli esempi eccellenti leggendo “Dive Into Accessibility” di Mark Pilgrim, una serie di lezioni composta da 4 scenari basata su persone disabili e scritte dall’autore per aiutare gli sviluppatori a realizzare weblog (ma anche siti) accessibili.

Che tipo di disabilità prendere in considerazione dipende dal pubblico del vostro sito, ma non dimenticate che in linea generale una persona disabile interagisce con qualunque tipologia di sito. Potreste pensare, ad esempio, che un cieco non userà mai un sito che vende libri, ma questo è lontano dall’essere vero. E se vuole regalare il libro ad un amico: potete permettervi di escluderlo dalla lista dei vostri clienti?

Non dimenticatevi poi che l’accessibilità significa anche accesso al contenuto da parte di piattaforme (browser, sistemi operativi) tra di loro molto diversi.

Gli scenari che andrete a creare possono influenzare diversi e importanti aspetti del vostro progetto.

Se state riprogettando un sito, ad esempio, dovete decidere se convertire o meno del contenuto scritto per la versione precedente (in quanto potrebbe essere scritto in formato totalmente o parzialmente inaccessibile), o di convertirlo in formato accessibile. Questo potrebbe avere un forte impatto sui costi: è fondamentale prendere la decisione in questa fase.

Se state valutando l’acquisto di un CMS, dovete inoltre verificare la sua aderenza agli standard web e la possibilità che questo crei contenuti accessibili. Un aiuto ve lo può dare CMS Matrix, un sito che presenta un elenco aggiornato di questo tipo di soluzioni.

Attenzione però: CMS accessibile non vuol dire che deve essere semplicemente in grado di aggiungere gli attributi alt alle immagini o produrre codice valido. Se il vostro obiettivo è quello di servire periferiche diverse (telefonini, PDA) quello di cui avete bisogno è uno strumento che permetta di inviare contenuti diversi (ad esempio completi per il web, parziali per dispositivi con monitor limitati) a dispositivi diversi.

Non dimenticate poi che il CMS può aiutarvi a creare un contenuto accessibile, ma non può farlo al vostro posto (su questo argomento ritorneremo più avanti).

Se non riuscite a trovare un prodotto che rispetti le vostre richieste, potreste addirittura voler decidere di costruirlo voi stessi o di commissionarne uno.

In questa fase si tratta infine di individuare i redattori e in generale le figure professionali che prepareranno il contenuto del sito e si preoccuperanno di aggiornarlo. Hanno specifiche competenze in fatto di accessibilità web o devono essere opportunamente formati? Non fate passare troppo tempo prima di svolgere queste verifiche, anche perché prima siete pronti con il caricamento dei contenuti, prima potete inziarlo. Non è quasi mai obbligatorio attendere lo sviluppo di tutto il sito per cominciare a popolarlo di contenuti.

Finisce qui la prima fase del ciclo di vita. Nella prossimo interventi analizzeremo la progettazione contettuale, ovvero la struttura e funzionalità del sito.

Submit Now – Designing Persuasive Web Sites

Ci eravamo fatti una brutta impressione del libro guardando la sua copertina, e abbiamo sbagliato.

Abbiamo sbagliato per un errore di interpretazione del termine “persuasive“, che è facile associare all’immagine di imbinitori alle prese con clienti non troppo convinti.

In realtà il testo è un’ottima introduzione alla tecniche che consentono al vostro sito di mostrare tutta la professionalità di cui siete capaci, e ai vostri utenti di trovare velocemente ed efficacemente quello che cercano.

E’ una presentazione delle metodologie che aiutano l’utente ad avvicinarsi all’acquisto di un bene o alla registrazione di un servizio online.

I siti di cui si parla nel testo sono divisi in 6 categorie:

  • Retail: negozi che favoriscono l’aquisto di beni online
  • Professional services: per chi vende la propria professionalità (studi, dottori, consulenti)
  • Online services: servizi che vengono acquistati online
  • Financial services: siti di banche, istituti di credito, società finanziarie
  • Travel: prenotazione di vacanze e tutto quello che gira intorno al mondo del turismo
  • Marketplace: siti che mettono in contatto il compratore con il venditore, come ad esempio gli “head hunters

Uno dei pregi del libro sta nel fatto che queste categorie non vengono introdotte nel primo capitolo e poi dimenticate. Ogni volta che l’autore dà qualche suggerimento, sono visualizzate delle icone che corrispondono ai siti a cui è applicabile quanto detto.

Il testo si snoda principalmente intorno al tipo di pubblico che frequenta i siti, e che l’autore raggruppa in 4 tipi fondamentali:

  • Browsers – Sono gli utenti finiti nel vostro sito per caso o perché ne hanno sentito parlare. Non hanno un’idea precisa di che cosa vogliono, navigano tra le sezioni e si fanno un’idea di chi siete e di cosa potete offrire loro
  • Evaluators – Hanno un problema da risolvere o una necessità e vogliono sapere se il vostro sito può fare al caso loro, confrontando quello che offrite con la concorrenza. Sono molto esigenti
  • Transactors – Questi utenti hanno deciso che vogliono acquistare da voi e sanno anche cosa comprare. Vogliono che la procedura di acquisto sia veloce, sicura e chiara. Pretendono sconti
  • Customers – Una volta effettuata la transazione, l’utente vuole essere informato sullo stato del processo e sui passi successivi. Inoltre, chi ha già acquistato ed è intenzionato a farlo ancora, vuole che vi prendiate cura di lui, che gli proponiate delle offerte convenienti basate sui gusti personali

Ad ogni figura è dedicato un capitolo, in cui sono evidenziate le mosse vincenti che vi consentiranno di avvicinare sempre di più l’utente al momento del pagamento o dell’iscrizione.

Il testo è prodigo di esempi concreti: sono presentate a modello decine di siti, di cui sono chiaramente commentate le schermate più significative.

Non si tratta quindi di forzare il vostro utente per farlo acquistare, ma di porre i suoi bisogni al centro del sito e strutturarlo di conseguenza.

Il manuale secondo noi usa un buon mix tra interaction design, information architecture e usabilità. Se non siete degli esperti in questi campi, leggendolo probabilmente non vi accorgerete neppure dove finisce l’una e inizia l’altra, perché sono state sapientemente fuse.

Che vendiate prodotti, servizi o che miriate semplicemente ad aumentare il numero di iscritti al vostro sito, questa guida può rappresentare un valido aiuto, tenendo in mente che, come dice l’autore: “questo non è un manuale di regole, ma una fonte di ispirazione”.

Informazioni

Submit Now – Designing Persuasive Web Sites ¤ di Andew Chak ¤ lingua inglese ¤ pagine 340 ¤ prezzo 35.00 dollari ¤ edito da New Riders

Sito del manuale [nuova finestra] (scheda, errata)