Steve Souders (Yahoo!) – High Performance Websites

Di Steve Souders di Yahoo! non vedo l’ora di leggere il manuale uscito per i tipi di O’Reilly, High Performance Web Sites. Per intanto ho avuto modo di leggerne qualche estratto, come le 14 regole per aumentare le prestazioni di un sito.

E in effetti Souders si limita a percorrere quanto già riportato nel documento, peccato!

Quello che gli ingegneri di Yahoo!, dopo diversi test, sono riusciti a stabilire, è che ottimizzare un sito web vuol dire soprattutto lavorare a livello di frontend, cioè a livello di client, di quello che viene inviato e interpretato dal browser.

L’ottimizzazione del frontend, spiega Souders, è prioritaria rispetto a quella del backend (database, ottimizzazione del codice, infrastruttura hardware), perché incide maggiormente sull’esperienza dell’utente.

Concordo, ma sono convinto che questo vale solo se l’infrastruttura è stata progettata e scritta con grande professionalità, così da ridurre i colli di bottiglia. Se così non è anche il backend riesce a farsi sentire.

Souders afferma, e anche qui concordo, che mettere mano al frontend è più semplice rispetto che farlo lato backend.

Un interessante esperimento condotto dal team di Souders ha dimostrato come circa il 50% degli utenti che navigano sui siti Yahoo! (e, visto il network, si può facilmente generalizzare all’intero web) svuotano ogni giorno (o hanno impostato il browser per farlo) la cache del browser.

Questo intervento è stato scritto in live blogging dalla conferenza Future of Web Apps di Londra, il 3 e 4 Ottobre 2007. Leggi tutti gli interventi di Fucinaweb dal FOWA

Al Future of Web Apps di Londra

La prossima settimana sarò al FOWA di Londra, la conferenza Future of Web Apps organizzata da Carson.

Non vedo l’ora di ascoltare personaggi del calibro di Matt Mullenweg (WordPress) e John Resig (JQuery). Il programma comincia in realtà fin dalle prime ore alla grande, con un speech di Steve Souders, responsabile della performance dei siti Yahoo! e che sta scrivendo parecchio sul tema, ultimamente.

Spero di riuscire a intervenire su questo sito direttamente da lì, come è successo lo scorso autunno con Le Web 3 di Parigi. Ma spero soprattutto che la connessione wireless sia più stabile.

See you!

Suggerimenti di lettura per il 2007

Dovessi suggerire a chi si occupa di progetti web (nel senso più ampio del termine, dalla progettazione, allo sviluppo, ai contenuti) alcuni libri pubblicati nel 2006 e che ho trovato utili nel mio lavoro, sceglierei probabilmente questi 4:

  • Don’t make me think (seconda edizione) di Steve Krug. I concetti principali di usabilità web spiegati in meno di 200 pagine e con uno stile moderno, ironico, accattivante. Non dimenticherete facilmente i concetti appresi. Se già avete la prima versione del testo, però, i 3 capitoli aggiunti in questa edizione non valgono la nuova spesa
  • Building Scalable Websites di Cal Henderson. Da uno dei capi progetto di Flickr, un manuale che non parla solo di come creare siti web che siano scalabili, cioè che siano in grado di rispondere efficacemente a carichi di utenti e di elaborazione. Quella che viene affrontata da Henderson è invece una metodologia di progetto che parte dalla scelta dell’ambiente di sviluppo e dei prodotti per la gestione dei sorgenti del codice fino ad affrontare i sistemi di statistica e di alerting, passando per l’analisi dei colli di bottiglia e delle tecniche di scalabilità per web server e database. Ed è proprio questa eterogeneità di argomenti a fornire al lettore buoni spunti per organizzare i propri progetti a 360 gradi.
  • Naked Conversations di Robert Scoble e Shel Israel. In questo testo si parla di business e weblog, di come società come Microsoft, reticenti nel fornire questa possibilità ai propri dipendenti, abbiamo poi scelto di aprire le porte ai weblog aziendali. Un libro che parla dei big ma anche delle piccole aziende, di consulenti, di pubblicità e di come proporsi con il proprio weblog aziendale, ma anche dei passi falsi e le scorciatoie da evitare assolutamente.
  • Blog! di David Kline e Dan Burstein. Un compagno ideale di Naked Conversations, questo testo ha un respirio più ampio del precedente, affrontando il tema dei weblog non solo nel mondo professionale/aziendale, ma nella politica e più in generale nell’ambito culturale. Mi sono trovato a sottolineare diversi spunti e idee.