Il futuro del web e le connessioni del medioevo

Si sta per concludere la prima giornata al Future of Web Apps, qui a Londra.

Gli interventi che ho seguito oggi rientrano nella categoria “discreti”. Presentazioni che faticano a decollare, complici speaker non eccellenti sul palco (e con portatili da rottamare, mi consolo). Ho comunque seguito con interesse le parole di Daniel Burka a proposito degli approcci da seguire per aggiungere nuove funzionalità alle applicazioni web.

Un po’ di delusione per la presentazione di Matt Mullenweg di WordPress, da cui mi sarei aspettato molto di più, piuttosto che uno striminzito elenco dell’hardware usato da wordpress.com.

Altra nota dolente è la connettività presente in sala, che funziona a singhiozzo. Forse pensavano che solo 10 persone su 400 portassero con sé il portatile, quando invece siamo più vicini alle 390 su 400. Benedico la funzione di auto-save di wordpress, senza la quale nessun intervento sarebbe andato online visti i continui timeout. Non raggiungiamo i livelli dell’anno scorso al Le Web 3, ma è uno scontro testa-a-testa.

Domani si replica. Dubito che qualcuno passi la notte a fare un upgrade di banda, quindi la speranza è di “sentirci” prima del rientro in Italia.

Da Londra passo e chiudo.

Daniel Burka (Digg/Pownce) – Designing for web apps vs designing for the web

Daniel ha per prima cosa presentato le differenze tra due degli ultimi progetti che ha seguito, Digg e Pownce. Il primo ha 3 anni e 2 milioni di utenti, il secondo è una realtà più giovane ma in cui i gruppi sono molto affiatati.

Le persone si aspettano che Digg aumenti le funzionalità e rispetti le aspettative degli utenti, anche in termini di performance.

Ma come comportarsi al momento di introdurre delle modifiche che, potenzialmente, potrebbero essere accolte con critiche? Come, in particolare, il feedback degli utenti influenza lo sviluppo dei prodotti web?

Daniel presenta l’esempio del nuovo sistema di commenti di Digg. L’obiettivo è che potesse gestire dei thread di conversazione più complessi di quello attuale, che fosse più veloce, e che permettesse discussioni legate all’argomento di cui si parla.

Come introdurre modifiche al sistema:

  • tenere sotto controllo i precenti feedback sul sistema
  • conoscere la comunità per cui si sta lavorando
  • cercare di anticipare le aree di frizione
  • impiegare focus group e studi di usabilità
  • decidere quali parametri adottare per stabilire che la modifica ha generato successo nella direzione voluta

Come comportarsi quando gli utenti dicono che andava meglio prima? Gli utenti andrebbero preparati per tempo. Va tenuto conto che lamentarsi di cambiamenti è in ogni caso una reazione normale.

Anche il feedback da parti degli “esperti”è importante, soprattutto se volontariamente dedicano del tempo a motivare i problemi che hanno riscontrato.

Esiste poi del feedback implicito: osservare il comportamento degli utenti, usando delle metriche. Molti utenti sono infatti “muti”, non condividono le loro esperienze.

Come comportarsi in seguito al feedback degli utenti

  • passo 1: non reagire subito, prendere fiato, a parte correggere gli eventuali bug
  • passo 2: identificare temi di critica e idee da seguire
  • passo 3: coinvolgere la comunità
  • passo 4: iterare nuovamente dal primo passo

Ricordatevi anche che è impossibile accontentare tutti: non provateci neppure.

Questo intervento è stato scritto in live blogging dalla conferenza Future of Web Apps di Londra, il 3 e 4 Ottobre 2007. Leggi tutti gli interventi di Fucinaweb dal FOWA

Matt Mullenweg (WordPress) – The architecture behind wordpress.com

Aggiornamento: sono online le slide del suo intervento.

Matt Mullenweg di WordPress (lo facevo più giovane), ha parlato delle scelte di architettura, e non solo, di wordpress.com, l’hosting di wordpress.
Secondo Mullenweb architettura vuol dire scalabilità. E scalabilità applicata a più contesti:

  • la piattaforma
  • il business
  • le persone (chi lavora al progetto)

Parla anche un po’ di statistiche: in settembre 2006 wordpress.com aveva 18 milioni di utenti, oggi ne ha 88 milioni.

La piattaforma

Sono impiegati per wordpress.com dei mini-cluster, 7 per la precisione, dal costo di 1500 dollari al mese, 2 bilanciatori (2 GByte di memoria), 2 database (4 GByte di memoria, dischi veloci, RAID, setup di Mysql master + slave), 3 web server (CPU veloce, 2GByte di memoria, un Apache configurato molto molto bene).

Per wordpress.com è stato uno strato di accesso ai dati dedicato e più prestazionale, HyperDB.

Tutto il codice di wordpress.com, ma anche tutti i file di configurazione, sono posti sotto subversion per la gestione delle versioni.
Per facilitare il bilanciamento e la scalabilità, ogni operazione compiuta su wordpress.com è stateless.

Il sito ha 300 richieste al second.

Business

Non gli è ancora molto chiaro quale sia il modello di business applicabile a wordpress.com. Per il momento quello che riescono a far capire è sono in grado di realizzare del software che funziona molto bene. Ad alcuni utenti hanno proposto upgrade al servizio, come per esempio nomi di dominio dedicati. Stanno valutando la possibilità di impiegare pubblicità.

Persone

Secondo Matt great people = rich environment + worthwile problems

Questo intervento è stato scritto in live blogging dalla conferenza Future of Web Apps di Londra, il 3 e 4 Ottobre 2007. Leggi tutti gli interventi di Fucinaweb dal FOWA