Le Web ’08

Sono nella fredda Parigi per Le Web ’08. Quest’anno la conferenza si svolge nella bella sede del Cent Quatre poco a nord del centro di Parigi. Gli spazi espositivi e di conferenza sono davvero ampi; bella anche l’idea di posizionare un bel po’ di tavoli (e corrente elettrica) nelle prime file così da facilitare il “live blogging”: ne ho subito approfittato.

A partire da quest’anno l’idea degli organizzatori è che gli interventi di Le Web ruotino intorno a uno stesso filone. Per quest’anno è stato scelto “love”, intendendo come è facile immaginare non esclusivamente il sentimento verso i propri cari, ma anche e soprattutto delle professioni di chi lavora in ambito web e sociale.

Vedremo cosa uscirà da questa due giorni. Vi ricordo che pubblicherò alcuni degli interventi a cui assisto, praticamente in tempo reale, nella versione inglese di Fucinaweb.

Come ogni anno l’intero evento è inoltre disponibile, in diretta, via web.

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Le Web ’08 e Fucinaweb in inglese

Come ormai da tradizione la prossima settimana sarò a Parigi per Le Web ’08 (precedentemente noto come Le Web 3), uno degli eventi principe dedicati all’imprenditoria web in Europa.

Conto di pubblicare i principali interventi che si svolgeranno nei due giorni della manifestazione come è successo l’anno scorso e soprattutto nel 2006. Non li scriverò però in Fucinaweb o, meglio, non li scriverò per la versione italiana di Fucinaweb.

Da pochi giorni sto approntando una versione di Fucinaweb in inglese, accessibile fin da adesso all’indirizzo https://fucinaweb.com/en/.

Su questo sito ho intenzione di pubblicare gli interventi che a volte mi capita di scrivere in inglese. Non si tratta di una traduzione dei contenuti di Fucinaweb, anche se qualche articolo introduttivo che ho scritto a proposito del web project management farà la sua comparsa, ma di contenuti in lingua inglese che nella maggioranza dei casi non avranno il corrispettivo in italiano.

Il motivo per cui ho cominciato a scrivere in inglese non ha a che fare con il masochismo, visto che non posso dire di conoscere questa lingua a menadito (troverete di sicuro un sacco di errori più o meno gravi). Mi sono però accorto che, soprattutto alle conferenze, dedico troppo tempo alla traduzione in italiano dei diversi interventi e alla successiva revisione, sottraendo tempo prezioso a un’attività fondamentale per questo tipo di eventi, cioè la relazione con gli altri partecipanti. Preferisco a questo punto consolidare gli appunti alla conclusione della presentazione e mandare subito tutto online.

Già al recente Web 2.0 Expo di Berlino gli interventi che ho pubblicato in Fucinaweb erano in inglese. Non mi piace però mischiare le carte e quindi le lingue nello stesso sito. Non è detto che un lettore di Fucinaweb si trovi a suo agio con l’inglese (e quindi sia interessato a questo tipo di contenuti) e vorrei inoltre che eventuali lettori non italiani possano commentare o discutere di fronte a un’interfaccia nella stessa lingua degli interventi. Mi capita anche di ricevere richieste per la versione inglese da parte degli autori di alcuni libri che ho recensito e che gradirebbo capire quale sia stato il mio giudizio. Per questo ho intenzione di scrivere alcune recensioni direttamente in lingua inglese.

La versione inglese di Fucinaweb è ospitata da una diversa istanza di WordPress installata in una cartella dedicata. Esistono in realtà plugin per la gestione multilingua di WordPress, tra cui l’eccellente Gengo (grazie a Paolo per la segnalazione). Alla fine non ho seguito questa strada perché si tratta di soluzioni alquanto invasive e che al minimo aggiornamento di WordPress o di altri plugin rischiano di non funzionare più correttamente.

Se leggiucchiate l’inglese vi suggerisco di iscrivervi al feed di Fucinaweb in inglese. Riceverete l’elenco di tutti i miei interventi dalle conferenze e anche diversi contenuti originali (alcuni già online, tra cui la recensione dell’ottimo Web Form Design di Luke Wroblewski).

Se invece l’inglese non vi va a genio, o semplicemente preferite non aggiungere un altro sito alla lista dei feed, al mio ritorno dalle conferenze scriverò probabilmente un breve riassunto in italiano con i passaggi più significativi.

Il vero web sociale al Romecamp

Sono convinto che l’innovazione, le buone idee e gli spunti di qualità nascano in prevalenza nei momenti difficili e di avversità. Una situazione economica in declino favorisce questo tipo di processi, ma non è l’unico fattore. Se penso alle persone che mi circondano – amici, colleghi, conoscenti – mi accorgo che chi si è dato da fare per ottenere e riuscire è molte volte chi si è trovato nella vita a percorrere una strada in salita rispetto ai coetanei.

Al Romecamp il primo fattore, la crisi economica – che io chiamo affettuosamente “la fame” – non ha prodotto risultati di rilievo nel migliorare la qualità dei contenuti (probabilmente perché è ancora un po’ troppo presto e gli effetti di quello che sta accadendo non sono ancora chiari). Le presentazioni e conversazioni a cui ho assistito e partecipato erano tutte più che dignitose, anche se un po’ povere di reali idee da sviluppare.

Ma al Romecamp c’era anche chi se ne intende di strade in salita e di situazioni non sempre facili da affrontare. Non è allora un caso che gli spunti più interessanti che ho portato a casa siano nati nel corso dell’intervento di Alessandro Marzi e Maria Di Profio di Strada Sociale, il progetto territoriale per la riqualificazione economica-sociale di via Toscani, a Monteverde.

Se volete capire le vere potenzialità del web 2.0, di un blog e di Facebook al di fuori del nostro mondo geek, ascoltate con attenzione le parole di Alessandro: per spiegarvelo e convincervi impiega circa un paio di minuti. Se dubitate del successo dell’iniziativa fatevelo raccontare nella seconda parte dell’intervento da Maria. E, quando avete finito, magari riascoltate tutto una seconda volta (streaming permettendo).