Le Web 3 Paris – Giorno 1, mattino

Le Web 3 è un evento organizzato da Six Apart a Parigi coinvolgendo i protagonisti europei in fatto di e-commerce, blog, media, mobile computing, web tv e un po’ tutto quello che può essere targato anche solo lontanamente web 2.0.

Ecco il breve resoconto di alcuni interventi, quelli che ho seguito con più interesse, nel corso della prima di due giornate di incontri. Alla fine di ogni intervento le mie osservazioni.

Opening remarks

Nell’introduzione all’evento Loïc Le Meur di Six Apart France e organizzatore dell’evento, ha manifestato il suo stupore nell’essere riuscito a organizzare una manifestazione senza marketing, ma solo con il passa-parola e con il supporto dei bloggers. L’evento è stato organizzato in solo 6 settimane e al primo piano, parallelamente alle sessioni, 15 startup presentano le proprie soluzioni di business sostenibile.

Commento: evento molto friendly, forse fin troppo colloquiale. Si capisce che l’impatto sarà rivolto molto al rapporto dei media con la rete.

A conversation on the future of the internet

Niklas Zennström, fondatore di Skype e Kazaa, sostiene che non è necessario essere dei grandi per riuscire ad avere un buon numero di utenti, ma che per farlo è importante non isolarsi ma collaborare con altre aziende.

Il software che ha successo in questo web 2.0 è quello che aiuta a risolvere le esigenze di base, senza complessità, ma che al tempo stesso rende disponibili tramite API un insieme globale di servizi, per permetterne l’estensione. L’importante è realizzare del software non troppo specifico, ma che tutto il mondo possa usare e trarne beneficio.

Niklas prende come esempio il suo Kazaa, che è nato tra Svezia, Danimarka e l’Inghilterra, ma che già dopo poche settimane dal lancio ha cominciato ad essere usato in tutto il mondo. Questo dimostra che internet non è completamente dominicato dagli Stati Uniti (Skyphe ha solo un ufficio in California, il resto è tutto in Europa).

Un vantaggio dalle startup europee potrebbe essere quello di sfruttare la diversità tra le diverse nazioni, che distingue l’Europa dall’approccio americano. Questo vuol dire per esempio realizzare partnership con paesi che non dispongono ancora di un’economia stabile e in buone condizioni, ma magari ottime risorse intellettuali.

Niklas esorta a dimenticare ben presto il mercato locale e guardare alla complessità della realtà europea, cominciando subito a ragionare in inglese. La mera traduzione è semplice quando si parla del sito, ma è molto più complessa quando si parla di web service.

Secondo Zennström il web 2.0 è solo un’etichetta, lo spirito di collaborazione c’è da prima che venisse coniato questo termine. Ma oggi disponiamo dell’infrastruttura che rende tutto questo possibile e che consente di costruire un business che sia sostenibile: una situazione completamente diversa da qualche anno fa.

I vecchi media sono morti? I blog sono fantastici e introducono un ottimo grado di diversità, ma c’è comunque ancora bisogno di giornalismo approfondito: i giornali non sono morti.

Commento: intervento interessante, dovrebbe essere di stimolo alle aziende europee

The future according to Google

Lorraine Twohill è Marketing Director EMEA di Google UK. Nella sua presentazione evidenzia come nel 2006 ci sia un miliardo di persone online, e si chiede il prossimo miliardo da dove potrebbe venire.

Per capirlo analizza l’evoluzione di Google dalla sua comparsa, dividendola in 3 fasi

  • information
  • distribution and communication (buy,trade,talk)
  • networking (youtube,blogger,myspace)

Lorraine è convinta che il prossimo miliardo arriverà proprio da quest’ultima fase.

Passa poi ad elencare alcuni pregi che hanno accompagnato la crescita di Google

  • innovazione, non perfezione da subito
  • condividi tutto quello che puoi
  • se sei brillante, ti assumiamo
  • prendi dei rischi, premia i successi, impara dagli errori

La Twohill ricorda come il 20% del tempo dei dipendenti Google viene impiegato per progettare soluzioni ai problemi che ognuno può avere. Da una di queste esigenze è nato Gmail.

Il termine Googlette si riferisce a un particolare tipo di questi progetti, svolti normalmente da sole 2 persone.

Ci sono 3 fattori che spingono a un cambiamento:

  • l’accesso all’informazione
  • la diffusione della banda larga
  • la facilità di accesso

Lorraine sottolinea come la banda larga stia diventando ormai una commodity, tanto che diventerà ben presto gratuita e che in futuro ci potrebbe essere un buon ruolo svolto dai diversi internet cafè. La facilità di accesso è evidenziata anche dai dispositivi disponibili, che sono sempre più piccoli e portabili.

Vengono analizzati alcuni casi concreti:

  • Pizco, una community di ragazze tra i 12/20 anni, che ha un approccio con la sicurezza sempre in primo piano (“conosci quelli con cui comunichi? la risposta è no”)
  • Uno spot su Itube della Ford Ka, molto credibile, rivolta a un pubblico giovane

Quali sono i temi che guideranno il mondo di domani?

  • Commercio
  • Accesso ubiquo
  • Comunicazione e collaborazione
  • La ricerca (search, find, obtain)

La twohill conclude parafrasando una frase di Andy Warhol: ognuno può essere famoso per 15MByte.

Commento: uno degli interventi peggiori; non ha partecipato alla sessione dei commenti

The real world and why it matters

Hans Rosling, professore di International Health, Karolinska Institutet, Stoccolma, ha invece toccato argomenti quali la globalizzazione e l’evoluzione delle nazioni.

“La glogalizzazione è qui, cerchiamo di sfruttarla”.

Rosling ha affermato che più di globalizzazione, ha senso parlare di modernizzazione delle nazioni. Ancora prima di entrare nei mercati ricchi, infatti, si notano fattori di crescita dei paesi più arretrati, come ad esempio le nascite, la riduzione della mortalità, l’aumento del reddito.

Un dato: il 60% della popolazione possiede il 24% della ricchezza.

Commento: intervento interessante e davvero simpatico, anche se non è chiara la relazione con gli altri interventi della giornata.

The giants outlook on web 2.0

Con Yahoo!, Orange, Nokia Multimedia, Microsoft Windows Live

Alla domanda “conta essere grandi?” Microsoft riconosce come questo gli stia creando dei problemi e stiano cercando di divetare più veloci nei rilasci e di focalizzarsi nella realizzazione di veri e propri servizi web.

Secondo Nokia conta assecondare le esigenze dei consumatori mentre Orange nota come sempre più applicazione di accesso alle informazioni, in futuro, non saranno basati su pc.

Yahoo! è convinto che le dimensioni contino.

Alla domanda “qual è la prossima mossa” nessuno si sbilancia più di tanto

  • yahoo!: interazione, reinventarsi, contenuti di ottima qualità. Si veda come competitore delle media company
  • Microsoft si muoverà sempre di più nella ricerca, intesa come una caratteristica insita in ogni prodotto; vogliono far evolvere la ricerca perché sia più dinamica
  • Nokia vede nel futuro la convergenza di internet, ovvero la fruizione di internet con il mobile; sempre più i contenuti sono realizzati da dispositivi portatili e anche il loro consumo è sempre più diffuso da questo tipo di dispositivi
  • Secondo Orange, per tradizione l’Europa è molto ben posizionata in questa convergenza tra mobile, contenuti e internet, più di quanto lo siano gli U.S.. Questi pregi andrebbero sfruttatiimportant of communities

Secondo Yahoo! realizzare contenuto che sia di buona qualità, che sia usabile è molto difficile, anche dopo aver superato la barriera di attrarre molti utenti verso questi servizi. Non si tratta quindi solo di una questioen di strumenti.

Un interessante intervento dalla sala chiede come creare business da piccole comunità, come quelle della moda. Nessuna risposta degna di noto, Yahoo! si limita a dire che loro mirano comunque sia alla grossa comunità, sia agli eccellenti contenuti.

Commento: l’impressione è che questi grandi attori si siano trovati immediatamente una gallina dalle uova d’oro tra le mani, ovvero i contenuti creati dagli utenti. Ma non hanno ancora trovato un valido modello di business, né per loro né per gli utenti. Neppure loro sanno quale possa essere il futuro di queste iniziative, e come aiutare a produrre contenuti di qualità e come far guadagnare i propri utenti.

Is open source turning commercial?

Con Gil Penchina, Wikia

Gil parla di free culture e free software, illustrando concetti noti.

Qualità del codice:

  • più coinvolgimento porta a miglioramenti del prodotto
  • il codice aperto fa scoprire gli errori
  • ognuno può partecipare e migliorare

Economicamente

  • pubblicità (advertising)
  • donazioni
  • t-shirt, tazze, promozioni…

 

Non va molto oltre Tristan Nitot di Mozilla Europe, che sottolinea come la democrazie all’interno di un progetto open source assicura che la qualità sia elevata e che i contibuti contino.

Commento: tutto trito e ritrito

Will there be a Web 2.0 bubble?

Con TechCrunch, Index Ventures (UK), August Capital (USA)

Secondo TechCrunch non c’è rischio di cataclismo economico. August Capital pensa che un problema sia quello della frammentazione dei talenti. All’oggi molte startup invece si collocano con prodotti molto simili nelle stesse nicchie di mercato. Anche per Index Ventures questo è vero: sembra che ognuno voglia partire con la propria indee di business, invece che cercare risorse disposte a lavorare nello stesso progetto.

Si ribadisce come l’ecommerce vivrà momenti d’oro.

Commento: condivido la paura che molte realtà stanno realizzando prodotti copiandoli gli uni agli altri. Questo peggiora la situazione già complessa di questo settore.