Scegliere il CMS Open Source per le proprie esigenze

I sistemi di gestione dei contenuti (CMS) Open Source sono migliaia. E’ una verra manna, ma è anche un bel problema capire quello che potrebbe fare al caso nostro.

Un documento di Seth Gottlieb organizzato in modo decisamente funzionale cerca di aiutare a far luce sulle caratteristiche di questi sistemi.

Sono per prima cosa identificate le principali tipologie di impiego dei CMS: sito informativo stile “brochure”, periodico online, spazio di lavoro collaborativo, wiki, comunità online.
Per ciascuna categoria l’autore identifica poi non più di quattro CMS candidati, di cui descrive le caratteristiche, ma soprattutto in cui cerca di valutare quante risorse sono disponibili a chi decidesse di provarne l’impiego. Con risorse si intendono libri sul sistema di CMS, documentazione e articoli online e anche lo stato di attività della comunità cresciuta intorno al prodotto (forum, mailing list, ecc.).

La lettura è sicuramente un buon inizio per scoprire prodotti decisamente validi ai propri scopi.

Aggiornamento di Google Sitemaps

Nell’attesa che il nuovo servizio di Google, Google Analytics, sconfigga i suoi problemi di gioventù, Google Sitemaps, di cui ho già ampiamente parlato, include qualche nuova e interessante funzionalità .

Tra tutte, una pagina in cui è possibile sapere quali sono le query di Google più usate e che dirigono al nostro sito, e quelle più cliccate verso il nostro sito.

Vi avevo già raccomandato di iscrivervi al servizio: adesso non avete proprio più scuse.

La guerra tra sviluppatori e clienti

Incomprensioni, aspettative disattese, frustrazione.

A questo si può ridurre il rapporto tra chi realizza un sito e chi lo commissiona. La soluzione, almeno secondo la web agency Newfangled, sta nel coinvolgere gli utenti fin dall’inizio con un uso sapiente dei prototipi.

Quelli dell’agenzia sono talmente convinti di quello che dicono da aver realizzato un curioso manuale di 50 pagine da scaricare gratuitamente in formato Pdf, dal titolo “Client vs. Developer Wars“, ad indicare appunto la difficoltà di comunicazione tra le due realtà .

Consiglio di dare una sfogliata al testo e di leggerne soprattutto la prima parte: difficile non riconoscersi in alcune delle situazioni esposte.

L’unico aspetto sul quale non sono però completamente d’accordo è la scelta di realizzare i prototipi in Html, ma solo per via dei tempi: un prototipo Html richiede secondo me troppi sforzi. Meglio probabilmente ricorrere ad altri strumenti, ad esempio Visio con opportune estensioni. Ma in fondo è un dettaglio, è il principio di usare i prototipi che conta.