Velocizzare le pagine con Mozilla

Mozilla dispone di un’interessante caratteristica chiamata “Link Prefetching“, che consente allo sviluppatore Html di definire all’interno delle pagine alcuni link che il browser caricherà durante il periodo di inattività.

La tecnica si basa sull’uso dell’attributo rel del tag link e può essere utilizzata per anticipare il caricamento di qualunque tipo di documento, come pagine Html, immagini o Css.

Il tag ha una forma del tipo:

<link rel=”prefetch” href=”/directory/documento”>

Jakob Nielsen senza smalto?

C’era un tempo in cui l’arrivo nella propria casella di posta della newsletter quindicinale di Jakob Nielsen veniva accolto con un po’ di emozione (“chissà cosa avrà da dire questa volta, chissà con chi ce l’ha”).

Da un po’ di tempo, però, sembra che l’usability guru abbia perso il suo smalto, proponendo temi molte volte obsoleti o di discutibile importanza.

Ne è un esempio la sua ultima Alertbox, in cui l’autore pone l’accento sull’importanza (secondo lui) di celebrare le feste e le occasioni speciali nei siti, per far sentire agli utenti che ci preoccupiamo di loro.

In realtà in tutto questo uno scopo c’è, ed è fare pubblicità all’ennesimo report (di cui riporta sempre il numero di pagine, come se questo fosse il metro di giudizio con cui scegliere se acquistarlo) realizzato dal Nielsen Norman Group.

Probabilmente essere assolutisti, come lo è Jakob Nielsen, porta prima o poi ad esaurire gli spunti interessanti.

Integrazione: Xml dà alla testa

Week.it propone “Xml, buone opportunità e anche qualche problema“, un articolo dedicato all’integrazione e trasferimento di dati tra realtà aziendali.

Non sempre l’adozione dei nuovi standard semplifica le procedure, poiché il problema sta a monte. E’ infatti difficile convertire le esigenze di due realtà spesso molto diverse.

In un altro articolo, “L’impatto dei moduli applicativi richiamabili dalla rete“, viene sottolineato come i Web Service non siano “niente di speciale o di rivoluzionario”. Forse è proprio così.

Come nota l’autore, comunque, la forza dei Web Service sta nell’aver messo “tutti d’accordo” (Sun e Microsoft in testa), pur con le solite specificità.