Opening Welcome – Web 2.0 Expo Berlin

Tim O’Reilly on stage starts a difficult topic: how can web 2.0 help in a world of crisis? Important topic but, in part for the ugly American slang of Tim, in part because he probably had a strong lunch (he’s constantly thirsty) I understand only little chunks. I’m not the alone, at least considering the comments of my neighbours.

Tim suggest that an entrepreneur has to work on stuff that matters (problems that are unsolved).

Tim cited Pascal’s wager:

I look on all sides, and everywhere I see nothing but obscurity.
Nature offers me nothing that is not a matter of doubt and disquiet.

In particular, if we assume the worst we can ask ourself what really matters.

Tim also states that

A victory small enough to be organized is too small to be decisive

Other considerations of Tim O’Reilly:

  • Great challenges = great opportunities
  • Create more value than u capture

Yossi Vardi (known as the father of ICQ) talks about his role of venture capitalist. He wants young people to be persuaded in what they do and to look after first impressions. They have to work hard.

Conferenze e social network

Tra un paio di settimane vado a Berlino per la Web 2.0 Expo organizzata da O’Reilly e TechWeb e a dicembre quasi sicuramente sarò a Parigi come ogni anno per LeWeb’08. Sulla carta molti degli interventi sembrano validi, speriamo solo le promesse vengano mantenute. 

Questi eventi sono comunque importanti soprattutto per le possibilità di relazione e confronto tra i partecipanti, una sorta di cartina di tornasole del web europeo. Per questo gli organizzatori facilitano il dialogo allestendo, accanto alle sale principali, diversi spazi di incontro e di confronto.

Sarebbe importante che le possibilità di relazione cominciassero ancora prima di partire per questi incontri, e cioè dopo la registrazione utilizzando qualche piattaforma di social networking. E in effetti sia Web 2.0 Expo, sia LeWeb’08 prevedono questa possibilità. Ma sfido chiunque a utilizzarla con qualche risultato.

Web 2.0 Expo utilizza CrowdVine. Una volta registrati potete definire un (misero) profilo personale e soprattutto cercare e aggiungere qualche contatto. Peccato che la ricerca sia limitata a poco più del nome e cognome, così difficilmente riuscirete a trovare – per esempio – tutti i partecipanti italiani. Non parliamo poi della possibilità di verificare gli iscritti per esempio caricando la propria rubrica di posta elettronica: non troverete nulla che si avvicini alle funzionalità base di qualsiasi altro sito di social networking. Anche gli alert lasciano a desiderare: ho chiesto maggiori informazioni relativamente a un intervento e solo per caso mi sono accorto che qualcuno mi aveva risposto. L’integrazione con il resto del sito dell’evento è poi realizzata in modo così approssimativo che difficilmente riuscirete a utilizzare CrowdVine una seconda volta senza ricorrere alla history del browser.

Le cose non vanno meglio per la piattaforma usata da LeWeb’08, Amiando. Ai difetti di CrowdVine il sistema unisce prestazioni non esattamente esaltanti, messaggi a volte in inglese, a volte in un’altra lingua, una rubrica ridotta all’osso.

Eppure basterebbe poco: un profilo decente, una ricerca avanzata accanto a quella base, la possibilità di inserire agevolmente argomenti, commenti e risposte. Possibile non esista un social network usabile per le conferenze?