Ancora su Ajax e usabilità

Anche le prime ore di vita di Google Calendar non sono state esaltanti. Ho perduto modifiche che ero convinto di aver salvato e soprattutto ero spaesato perché spesso non capivo se a una mia azione seguiva un riscontro del software.

L’ho già detto, e mi ripeto ancora una volta. La creazione di applicazioni basate su Ajax offre sicuramente delle nuove possibilità, ma pone anche delle nuove problematiche relative all’usabilità dei prodotti.

L’altro giorno nell’usare Google Calendar mi capitava di voler creare un nuovo evento, completarlo con alcuni dati, e solo dopo una trentina di secondi (quando oramai stavo facendo dell’altro) l’interfaccia mi informava che l’operazione non era andata a buon fine.

Mi chiedo poi se non stiamo utilizzando un po’ troppo pesantemente questo tipo di interfacce. Ci sono elementi in Google Calendar che effettivamente beneficiano di un’implementazione “ricca” (cioè usando Ajax), come ad esempio l’inserimento di un nuovo evento. Ma già quando si tratta di modificarlo successivamente, il fatto che il campo diventi editabile quando ci si muove sopra con il mouse è forse superfluo, oltre a trarre in inganno (ho passato 10 secondi a cercare un esplicito pulsante “edit”).

Speriamo sia solo l’esuberanza dei primi mesi, e che questo tipo di soluzioni maturi tanto da permettere di usarle solo dove hanno realmente senso.

Google Analytics e i link verso il mondo

Spulciando la documentazione di Google Analytics ho trovato particolarmente interessante la possibilità di tenere traccia delle visite verso siti esterni al nostro.

Fucinaweb non ha infatti mai lesinato link verso altre fonti web, ma sono sempre curioso di sapere se i lettori apprezzano questa caratteristica del sito e visitano effettivamente queste risorse aggiuntive.

Con Google Analytics è possibile avere questa informazione. E’ infatti sufficiente aggiungere a ogni link che si desidera tracciare un evento onclick che richiama una funzione Javascipt, in questo modo:

onclick=”javascript:urchinTracker (‘/linkesterno/www.sito.com’);”

Dove “linkesterno” è semplicemente un’etichetta che potete usare come filtro all’interno dei report di Google Analytics per scremare questo tipo di informazione, mentre “www.sito.com” è un discriminante che vi consente di tracciare i diversi siti verso cui inserite link.

Anche guardano il sorgente di questa stessa pagina e cercando “onclick” potete avere un esempio di questo funzionamento.

Certo, dovete cambiare tutti i link che avete inserito finora…a meno che non utilizziate qualche piattaforma di Content Management o di weblogging. Chi utilizza WordPress, ad esempio (Fucinaweb lo fa), ha la possibilità di scegliere fra un buon numero di plugin che possono essere configurati per gestire automaticamente questa esigenza. Per WordPress me la sento in particolare di consigliare Google Analytics di Richard Boakes.

Aggiornamento di Google Sitemaps

Nell’attesa che il nuovo servizio di Google, Google Analytics, sconfigga i suoi problemi di gioventù, Google Sitemaps, di cui ho già ampiamente parlato, include qualche nuova e interessante funzionalità .

Tra tutte, una pagina in cui è possibile sapere quali sono le query di Google più usate e che dirigono al nostro sito, e quelle più cliccate verso il nostro sito.

Vi avevo già raccomandato di iscrivervi al servizio: adesso non avete proprio più scuse.