Se dovessi scegliere una funzionalità di Google Calendar che ho trovato particolarmente utile è quella chiamata Quick Add.
E’ cioè possibile aggiungere un evento al calendario senza doversi necessariamente posizionare sul giorno desiderato e inserire tutti i campi.
Google Calendar cerca infatti di analizzare il testo inserito in modalità Quick Add in modo da evincere se è presente un’indicazione di data e di luogo (o, come dice la pagina di aiuto di Google, “who, what, when and where”)
E’ stato portato all’estremo il concetto del pattern chiamato Forgiving Format, che suggerisce a chi progetta le interfacce di non realizzare form complicati con decine di campi, combo e check box con l’errata convinzione che imprigionare l’utente gli eviterà di commettere errori. Dei maestri (in negativo) in questo senso sono alcuni sviluppatori (tra cui, in passato, io stesso), che per evitare del lavoro in fase di validazione dell’input, giungono perfino a usare 3 combobox diverse per richedere una data.