Molti designer sono convinti che l’approccio migliore per rendere un sito accessibile sia la costruzione di una versione parallela, di solo testo.
In un articolo [nuova finestra] pubblicato da Usability InfoCentre, Mark Magennis nota come non sempre questo sia l’approccio corretto:
- esistono delle patologie per le quali immagini e colori sono di aiuto invece che di impedimento
- una versione arricchita aiuta anche chi ha problemi d’apprendimento
- una versione solo testo corre il rischio di essere considerata dal disabile una versione per l’utente di serie B
Magennis sostiene che, a parte rari casi, non ci sono scusanti per includere le regole di accessibilità direttamente nella versione principale del sito. Rendere un sito accessibile significa infatti aggiungere, più che togliere, funzionalità.