Search Engine Strategies a Milano, qualche perplessità

C’ero anch’io al Search Engine Strategies del 26 e 27 Aprile scorsi a Milano. E ne sono rimasto un po’ scontento, tanto da parlarne approfonditamente in un articolo per Mytech. Ogni volta che vado a incontri di questo tipo sono sempre più preoccupato dello stato del web italiano. Passerò per esterofilo (se qualcuno ha ancora dubbi può leggere qualche mio vecchio commento e critica), ma almeno metà delle presentazioni altro non erano che ricalchi poco riusciti di documenti presenti in internet, e neppure tanto approfonditi. Perché non proporre qualche spunto originale? Perché dipendere così tanto dall’america?

Ma non è andato proprio tutto male. Come dico nell’articolo, almeno qualche italiano che non parla di aria fritta c’è. Sono i ragazzi di tsw.it, che tra le altre cose hanno inserito nel loro sito le slide di tutte le presentazioni che hanno proposto.

4 pensieri su “Search Engine Strategies a Milano, qualche perplessità

  1. Pingback: Simone Carletti's Blog

  2. Io resto sempre dell’opinione che in Italia ci sia tanta necessità di dimostrare di essere e anche i file che hanno messo a gentilmente a disposizione sembrano essere comunque un bello spot pubblicitario.

    A parte la considerazione sarcastica, i temi della presentazione, senza nulla togliere ne all’evento ne ai relatori, mi sono da subito apparsi come non interessanti, mio problema che non faccio per questo pesare a chi ha organizzato, anche i costi non mi sono sembrati poi così a buon mercato per giustificare una presenza (qualità/prezzo).

    Il dubbio però è dato anche dall’idice degli argomenti che si tratteranno nelle altre convenzioni in europa e oltre oceano… Il costo quanto meno può essere giustificato e comunque inferiore se calcolato il viaggio aereo.

    Che l’influenza americana sia così determinante non mi stupisce, quello che fa male è constatare che tanti web designer, SEO, SEM, siano sottovalutati e che vengano a loro offerto motivi di studio e di confronto forse non adeguati al livello raggiunto individualmente.

    Che ci sia il tempo di organizzare delle gare, con tutto il rispetto per chi le indice e per chi partecipa, non rende nessuna tangibile riposta per un mercato e una tecnica che continuiamo a “copiare” dai grandi SEO americani…

    Mi auguro che la coscenza italiana sia tale da dare e riconoscere le qualità in campo e di promuovere quanto di meglio ci sia in settori specifici come il Search Engine Marketing a quei professionisti, anche e specificamente ai giovani, che si propongono creativamente e fattivamente nel contesto nazionale.

    Che la scelta dei relatori sia magari stabilita da una valutazione oggettiva e meritoria e invitati ad onorem, votati dagli stessi operatori del settore?!? Che bello!

    Che ci sia e concludo, aria nuova e non sempre i soliti “Guru” dell’aria fritta, per citare lo stesso Volpon autore di questo articolo.

    Bello il blog, buon lavoro,
    Alex

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