L’homepage del Guardian secondo chi l’ha fatta

I weblog che seguo con più attenzione sono quelli che parlano di progetti e casi di studio reali, più che di teorie. Tra questi c’è il weblog di Nik Silver, che in qualche modo lavora al team di sviluppo dei siti del Guardian Unlimited.

In un intervento di Maggio Nik fornisce qualche elemento sulle strategie adottate nella progettazione dei template per la nuova homepage del Guardian.

Si parla di Velocity, di Css e di Domain Driven Design e la lettura è talmente interessante che a ogni rilettura emerge qualche nuova idea.

Non volevo però parlare di questo, ma di come sia sempre molto difficile trovare siti e weblog che trattino argomenti concreti. E’ molto più probabile avere a che fare con semplici esempi creati ad hoc il che, quando l’argomento è complesso, possono anche andare bene, ma che molto spesso forniscono un quadro troppo semplicistico.

A parte qualche intervento sul Guardian o sui siti della BBC e un manuale di qualche anno fa, Usability: The Site Speaks for Itself, non ho trovato molto altro, ma potrei aver cercato male.

In Italia, che mi risulti, non c’è proprio nessun tecnico o designer che si esponga a parlare dei propri progetti di un certo livello. Troppo fumo?

Dizionario di informatica 1.0

Se vi trovaste a sfogliare in libreria un dizionario di informatica che recita:

weblog (o blog): mini-sito web personale, ospitato gratuitamente presso il sito di un fornitore o di altro operatore. Grazie a un software specifico (w., Pitas, EditThisPage, ecc.) l’autore vi può inserire facilmente notizie e pensieri in libertà, di solito di interesse limitato al suo ambito familiare o relazionale

lo comprereste?

Si tratta del “Dizionario di informatica inglese/italiano – sesta edizione” di Angelo Gallippi, edito da Tecniche Nuove, 2006, 29,90 euro.

Google e la sicurezza

Google ha recentemente pubblicato un documento [Pdf, 70Kbyte] in cui evidenzia le strategie che adotta nell’ambito della sicurezza e della protezione alle vulnerabilità. Lo scopo è di garantire la riservatezza e integrità dei dati che ogni giorno transitano nella propria rete.

Di tutto il documento un punto di discussione lo merita senza dubbio la sezione Logical Security. Traduco in libertà:

Gran parte della tecnologia di Google è scritta per risolvere problemi ed esigenze specifiche piuttosto che generali. Lo strato di web server, per esempio, è stato progettato e sviluppato da Google in modo che esponga solo le operazioni necessarie alle nostre applicazioni. Per questo motivo non è vulnerabile agli attacchi così come lo sono solitamente i software commerciali.

Il discorso non fa una grinza ed è condivisibile. Mi chiedo però se da qualche parte sia possibile scaricare liberamente i sorgenti di questo web server oppure si tratti di una versione riservata, come temo. Perché se è così questa storia sa tanto da Microsoft e dall’idea che, creando un software proprietario senza liberalizzare i sorgenti, diminuisca la possibilità che qualche malintenzionato ne scopra le vulnerabilità. La storia ha più volte smentito questa convinzione.