Dietro le quinte del nuovo template di Fucinaweb

Temi per WordPress ne troviamo a vagoni nel web, una ricerca con google dei termini “worpress theme” ritorna più di 78 milioni di pagine e devo dire che parecchi sono anche molto belli. Se li guardiamo per il blog del nostro cliente o per il nostro primo blog ne troviamo sicuramente uno che ci piace. Se invece siamo alla ricerca di un nuovo tema per il nostro blog troviamo in ognuno una noticina stonata, manca quel tocco che lo porta alla perfezione e che lo rende adatto a vestire il *nostro* blog.

Chi ha già un proprio blog da tempo è una sensazione che sicuramente conosce (su dai ammettiamolo!) ed è la scintilla dell’idea “mi faccio il mio tema”, la motivazione per la quale sono stato coinvolto da Antonio in questa avventura che ci ha portato a rivestire Fucinaweb con un proprio tema fatto su misura.

Io ho seguito lo sviluppo del template di partenza e la declinazione della grafica in html con molta attenzione a mantenere la compatibilità Xhtml Strict e la accessibilità dei contenuti.

Il template quindi non ha tabelle ma solamente layer disposti in maniera tale da garantire il corretto flusso delle informazioni. I tag html e i loro attributi sono stati utilizzati in modo tale da identificare correttamente i vari contenuti: liste puntate (tag ul e li) per i menu, header nidificati (tag h1 h2 h3) per i titoli , paragrafi (tag p) per i contenuti di testo, immagini (tag img) identificate da title e testo alternativo.

Il compito di rendere il sito piacevole alla vista e facilmente navigabile è stato lasciato completamente al foglio di stile nel quale tutte le dimensioni sono espresse in em, unità di misura relativa che consente la scalatura del sito alle varie risoluzioni e adattabile alle dimensioni del testo impostato dal browser del navigatore.

Antonio poi nell’opera di rifinitura ha aggiunto un paio di finezze veramente interessanti come i microformat e il foglio di stile per una stampa perfetta (argomenti per i quali spero ci regalerà un articolo prossimamente).

Altri perfezionamenti e aggiustatine in corsa ce ne saranno di sicuro visto che c’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire e noi siamo pronti a provarle e divulgarle per crescere insieme a Fucinaweb.

Manuale su Ruby on Rails, gratuito

Interessante iniziativa di Sitepoint. Il loro manuale su Ruby on Rails, “Ruby on Rails Web Applications”, scritto da Patrick Lenz, è disponibile gratuitamente per download. Non un libricino, ma 12 capitoli, per un totale di quasi 450 pagine, in PDF.

A una prima scorsa il testo sembra ben fatto, ed è rivolto principalmente a chi si avvicina alla piattaforma. Attenzione però, non sarà gratuito per sempre: avete meno di due mesi per scaricarlo.

Vi ricordo anche una recensione che ho scritto qualche tempo fa su Fucinaweb, I manuali di Ruby on Rails, per altri “must” su Ruby on Rails.

Dick Costolo – Launch late to iterate often

Quella di Costolo, che ha alle spalle l’acquisizione da parte di Google di Feedburner, è una delle sessioni più ricche dell’ultima giornata. Si chiude in bellezza.

Ecco qualche appunto tratto dalla sua vulcanica (e concentrata!) presentazione.

Nel fondare una azienda, meglio che tutti i soci abbiano la stessa percentuale, soprattutto se verrà acquisita, perché evita degli attriti. Inoltre, meglio avere il 10% di un’azienda che vale 100 che il 100% di un’azienda che vale 5

Non si fanno più i business plan: per Feedbruner non sono stati fatti. Sono cose che servono per dire cosa ci sarebbe piaciuto fare, piuttosto che quello che si fa. Anche gli investor non li leggono più.

Opportunità di mercato. E’ impossibile capire le dimensioni del mercato a cui ci si rivolge. E’ anche impossibile verificare se c’è richiesta di mercato oppure no, perché (prende come esempio sempre Feedburner) oggi le cose con più successo sono quelle per cui non c’è richiesta di mercato.

Secondo Costello non ci sono benefici particolari nell’essere localizzati in Silicon Valley, se non per una questione di “buzz”, cioè perché una società con sede lì attira l’attenzione (una questione di marketing di breve periodo, quindi).

Non raccontiamocela: per far partire un’azienda i soldi servono, eccome. Fate le vostre previsione: spenderete più del doppio delle vostre stime. Quindi, raccogliete tutto quello che potete.

Fare crescere l’azienda insieme significa condividere i successi. Tutti i dipendenti devono avere lo stesso trattamento contrattuale, soprattutto se condividete le quote societarie.

Assunzioni. Cercate persone con ottime competenze per area di esperienza, ma non con competenze troppo specifiche. Altrimenti, se il mercato cambia, se ne andranno o non le potete riposizionare. In molte organizzazioni le gerarchie sono controproducenti, perché introducono burocrazia. Di contro devono essere sviluppate delle metriche di performance condivise con chi le deve fare. In questo modo è semplice e oggettivo riuscire a valutare i risultati personali.

Lanciare il prodotto tardi e iterare di continuo. Non rilasciare mai prodotti con problemi perché bisogna andare verso il mercato. Anzi, vanno previste a priori eventuali funzionalità che potrebbero rivelarsi vincenti. Ad esempio dotandosi di una architettura che sia estensibile in futuro.

Le architetture aperte, inoltre, possono essere influenzate facilmente dalla richiesta di mercato. E attaccano anche la concorrenza, che si trova a rivaleggiare non con un prodotto in scatola, ma con un’architettura estensibile.

Questo intervento è stato scritto in live blogging dalla conferenza Future of Web Apps di Londra, il 3 e 4 Ottobre 2007. Leggi tutti gli interventi di Fucinaweb dal FOWA