Costruire comunità online

Imparare come pianificare, progettare, gestire, manutenere una comunità online grazie alla FAO, la Food and Agriculture Organization? Sì, possibile.

La FAO, grazie al progetto Imark, ha messo online un intero corso gratuito chiamato Building Electronic Communities and Networks in aiuto di quanti desiderano approfondire i concetti di comunità online, le professionalità richieste, i passi da seguire. L’occhio di riguardo è rivolto al mondo dell’agricultura, essendo FAO impegnata da anni in questi contesti, ma il ricchissimo materiale del corso aiuta chiunque sia alle prese con un progetto che necessiti dell’integrazione di una comunità, sia esso un weblog, una mailing list, un forum e quant’altro.

Il corso è strutturato e pensato davvero bene, e impiega al giusto modo la tecnologia web, Javascript e Flash per facilitare l’apprendimento. Ogni lezione è poi scaricabili e stampabile in formato PDF, così da formare un vero e proprio manuale di riferimento per chi si vuole interessare di questo mondo. E non vengono lesinati neppure link a risorse in rete di approfondimento.

Una risorsa davvero preziosa.

Guadagnare con Google Adsense?

Con questo paio di consigli con tutta probabilità non diventerete miliardari grazie a Google Adsense, ma se non altro potrete aggiustare il tiro nel caso aveste deciso di utilizzare questo tipo di sponsorizzazione nelle vostre pagine.

Da qualche tempo ospito infatti la pubblicità di Google qui su Fucinaweb, sul mio weblog personale e anche sulle foto delle mie vacanze.

Noto che la pubblicità, almeno qui in Italia, è più efficace se:

  • il sito che la ospita tratta di argomenti tra loro correlati, come ad esempio foto di vacanze e tecnologia web. Qui la pubblicità riesce a essere in tema e il riscontro è che aumentano i click da parte dei visitatori. Nel weblog personale, dove gli argomenti sono tra i più svariati, la pubblicità fa fatica a essere in tema con la singola pagina
  • il sito parla di argomenti di interesse generale piuttosto che specialistico. Nel caso specifico ho molto più riscontro quando parlo delle escursioni in montagna di quando tratto di standard web. Questo è probabilmente dovuto al numero di inserzionisti che coprono un determinato settore. Noto infatti che mentre per le foto delle vacanze la pubblicità riesce a essere in perfetto tema con i contenuti della pagina, in Fucinaweb le sponsorizzazioni lo sono solo alla lontana, parlando in qualche modo di siti web, ma non di usabilità, programmazione, web design e e accessibilità nello specifico (se non raramente)

Insomma, a prima vista per guadagnare di più con Google sembrerebbe bene parlare di argomenti da bar e di quello che si è fatto il weekend piuttosto che perdere le notti a scrivere trattati di scienza. Ma forse è solo l’inizio.

Le performance dei siti ad alto traffico

Tra gli aspetti più importanti di un sito web c’è sicuramente la performance del sito, ovvero la percezione da parte di un utente della velocità con cui il sito risponde ai propri comandi.

Si parla di percezione, perché grazie ad opportuni accorgimenti, quali ad esempio porre il contenuto più importante all’inizio della pagina, anche in caso di connessioni lente si può limitare il malcontento dei visitatori.

Esitono diversi testi che aiutano a ottimizzare il proprio sito; ho personalmente apprezzato qualche anno fa la lettura di “Speed up your site” di Andy Kind che fa una disanima delle tecniche per rendere più veloce il caricamento della pagina (riduzione del codice, compressione, tecniche per il salvataggio delle immagini, ecc.).

Da tempo cercavo però qualcosa che fosse stato scritto da chi (e per chi) realizza siti con tanto traffico, perché necessitano di accortezze tutte particolari.

Per puro caso mi sono imbattituto nella presentazione di un tecnico Yahoo! del 2005 che contiene ottimi suggerimenti e anche qualche conferma per quanto riguarda le strategie da adottare per i grossi siti.

Nella presentazione i contenuto dei siti sono divisi in 3 macrocategorie, in base alla frequenza di aggiornamento:

  • HTML: il contenuto a più alta variazione
  • CSS e Javascript, che cambiano, ma non molto spesso
  • Immagini, che variano raramente

In virtù di questo ragionamento, sono indicati alcuni suggerimenti interessanti:

  • è bene istruire il server e i proxy perché non aggiornino il contenuto delle immagini del sito. Questo vuol dire che i redattori che caricano i contenuti dovrebbero, in caso di modifica delle immagini, caricarne altre con nome diverso
  • un suggerimento è quello di tenere i contenuti non dinamici in uno o più server dedicati, e fare in modo che per l’accesso a questi contenuti non vengano creati cookie, così da rendere molto più efficiente la comunicazione tra browser e server
  • vale la pena, nel caso di contenuti privati di un utente registrato (come per esempio caselle di posta elettronica web based), utilizzare URL diversi per ogni utente, così da permetterne il caching da parte dei proxy, ma evitare che un utente possa erroneamente accedere al contenuto privato di un altro
  • nel caso di contenuti ad altra variabilità, come i banner, è bene arricchire l’URL con numeri casuali, così da renderne altamente improbabile il caching da parte del browser o dei proxy