Google non indicizza le mie pagine!

Avete creato un sito web da alcune settimane e Google sembra ignorarlo o indicizzarne solo alcune parti.

Le cause possono essere molteplici:

  • è ancora troppo presto: il crawler di Google non ha terminato le visite precendenti e quindi deve ancora ricominciare
  • Google non trova link che portano al vostro sito: in questo caso è utile inserire il link del sito direttamente dalla form di iscrizione [nuova finestra]
  • Il sito è presente solo in uno dei server web di Google

Riguardo all’ultimo punto, Lasse Hedegaard ha creato una semplice applicazione, Google Tool [nuova finestra], che vi consente di effettuare una ricerca su tutti i server web di Google (www, www1, www2, www3). Potreste rimanere sorpresi dai risultati.

Il processo di aggiornamento dei server è chiamato da alcuni “Google Dance”, il che fa capire la complessità dell’operazione.

Ho provato a cercare FucinaWeb e il risultato [nuova finestra] è che il sito all’oggi è presente solo in uno dei server di Google.

Come si scrive per il web – Intervista a Jonathan e Lisa Price

  1. Parlateci di voi [Risposta 1]
  2. A chi si rivolge “Hot Text: Web Writing That Works”? Perché un interno manuale dedicato alla scrittura nel web? [Risposta 2]
  3. Qual è la più importante caratteristica di un testo rivolto al web? [Risposta 3]
  4. Il testo nel web dev’essere conciso, leggibile a colpo d’occhio e andare diritto al nocciolo. Ma non perdiamo un po’ di magia in questo modo? [Risposta 4]
  5. Pensate che le linee guida contenute in Hot Text (rivolte ai lettori inglesi), siano applicabili anche alla lingua italiana? Le frasi in italiano, per esempio, tendono ad essere più complesse e lunghe di quelli inglesi. [Risposta 5]
  6. Proviamo con un esempio a capire cosa significa “scrittura per il web che funziona”. Ho trovato questo estratto nel sito di Salt Lake 2002. Credete che possa essere migliorato? [Risposta 6]
  7. Ci sono stati dei miglioramenti nella scrittura web degli ultimi mesi? [Risposta 7]
  8. Quale è la vostra esperienza come navigatori della rete? [Risposta 8]
  9. Perché avere deciso di mettere tutto il vostro libro gratuitamente su internet? [Risposta 9]

Parlateci di voi

Io e Lisa siamo scrittori.
Scriviamo di tecnologia per giornali, webzine, siti di ecommerce, aziende hi-tech e riviste accademiche.

Alcuni anni fa abbiamo pubblicato “The Best of Online Shopping” per Ballantine, rivolto ai consumatori che vogliono capire come funzionano gli acquisti sul web. Per la stesura del libro abbiamo analizzato circa 8.000 siti di ecommerce.

L’ultimo libro, “Hot Text: Web Writing that Works” (edito da New Riders), è nato grazie all’esperienza acquisita e alle ricerche di altri che hanno permesso di stabilire cosa funziona e cosa non funziona quando si scrive per il web.

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A chi si rivolge “Hot Text: Web Writing That Works”? Perché un interno manuale dedicato alla scrittura sul web?

Questo libro è rivolto a chiunque scriva per il Web.
Siamo convinti che ci sono parecchi libri che parlano di graphic design, di usabilità e di interfaccia utente. Ma fino a quest’anno ce n’erano solo due che parlavano di scrittura web: “Writing for the Web” di Crawford Kilian [nuova finestra] e “The Internet Writer’s Handbook” di Martha Sammons [nuova finestra]. Anche se sono dei buoni testi, sono stati scritti da autori provenienti dal mondo universitario.

Noi stessi abbiamo insegnato all’università (NewYork University, Rutgers University, University of California, University of New Mexico) e sappiamo quanto l’esperienza possa essere alienante.
Fuori dall’università realizziamo ed editiamo contenuti per aziende high-tech come America Online, Disney.com, KBKids, e Hewlett Packard. Costruiamo anche interi siti web per piccole aziende e organizzazioni filantropiche.

Abbiamo così voluto scrivere un libro per chiunque debba creare di testo che va online – documentazione tecnica, pubblicità, testi per il marketing, notizie e perfino curriculum vitae. Prepariamo scrittori che svolgono i più svariati lavori, per questo nel libro illustriamo qualche principio generale, per poi concentrarci sui generi da adottare, ad esempio per scrivere le FAQ (Frequently Asked Questions) o le politiche di privacy.

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Qual è la più importante caratteristica di un testo rivolto al web?

Partecipare alla conversazione con l’utente.
Il nostro testo dev’essere più corto, semplice, focoso e interattivo rispetto a quello stampato.

Ma oltre a questi cambiamenti stilistici, dobbiamo cambiare noi stessi. Dobbiamo ripensare la nostra prospettiva, considerarci come chi risponde alle domande e alle richieste, interagendo con i nostri utenti. Siamo parte di uno scambio, non stiamo pubblicando un documento autorevole. Il nostro modello è quello delle liste di discussione, non dei libri stampati.

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Il testo nel web dev’essere conciso, leggibile a colpo d’occhio e andare diritto al nocciolo. Ma non perdiamo un po’ di magia in questo modo?

“Magia” significa ottenere quello che vuoi con un prodigio, come i poteri soprannaturali che ti alzano da terra e ti portano dove vuoi. Il buon contenuto nel web si comporta allo stesso modo. Tutti noi conosciamo il fascino di Dante o di Petrarca, l’incanto di Umberto Eco e il “dulce et utile” di Orazio. Ma i contenuti online non sono opere d’arte.

La magia del testo nel web sta nel consentire ai visitatori di interagire con te, di soddisfare le loro necessità, di riuscire a ottenere ciò che si aspettano. Con questo tipo di magia il testo sul web si presenta sia come contenuto sia come interfaccia; una frase significativa può essere allo stesso tempo l’elemento di un menù.

Se il tuo testo riesce ad aiutare le persone nel trovare ciò che cercano, di capire quello che vogliono imparare, di acquistare il prodotto perfetto (se la tua azienda l’ha disponibile), allora parliamo di magia “commerciale”.

Le ricerche di Jared Spool sui contenuti nei siti di ecommerce indicano che se le persone riescono a trovare ciò che vogliono, a imparare ciò che vogliono imparare, diventano clienti abituali. Da altre ricerche, sappiamo poi che i clienti abituali tendono a spendere più dei visitatori casuali.

Io e Lisa enfatizziamo la natura commerciale del web, anche se scriviamo poesie e ci occupiamo di cultura. Ma la maggior parte di noi, nel lavoro quotidiano, vive in un ambiente eterogeneo, che è in parte azienda, in parte comunità, in parte luogo in cui si impara, in parte espressione personale. Ironicamente, il movente del profitto oggi ci porta a scrivere in modo più personale sul web rispetto a prima. Il computer è infatti un mezzo così freddo che per superare questo schermo di vetro dobbiamo rivelare più di noi stessi di quello che faremo normalmente con il business writing, con il giornalismo o con il marketing. Che gioco del destino!

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Pensate che le linee guida contenute in Hot Text (rivolte ai lettori inglesi), siano applicabili anche alla lingua italiana? Le frasi in italiano, per esempio, tendono ad essere più complesse e lunghe di quelli inglesi.

Ci dispiace. Sappiamo leggere solo un poco di italiano, visto il nostro lungo amore per la poesia Latina. Pensiamo che ogni lingua abbia le sue bellezze e le sue sfide. I madrelingua conoscono sicuramente i trucchi linguistici che funzionano per i connazionali. C’è un genio comunicativo in ogni lingua e solo pochi stranieri hanno provato a trasmettere questo spirito con le loro parole. Per questo non sappiamo dire cosa rende meglio in italiano.

L’impressione è che le nostre linee guida, basate sulla ricerca rivolta all’attenzione, usabilità, lettura e percezione, sono probabilmente largamente applicabili, ma che ogni cultura reagirà in modo diverso.

Toshi Inagaki è un professionista di scrittura tecnica in Giappone.
Una volta ci ha detto che probabilmente i giapponesi odiano il computer perché non c’è nessun tasto con la scritta “Forse”.
Gli americani, invece, credono che ci sia bisogno solo di due tasti: “Si” e “No”.

Sembra che la tecnologia esasperata, il commercio elettronico e il web ci stiano portando verso una direzione fatta di brevità, semplicità e chiarezza.

Ma ci sono un sacco di webzine, personali e professionali, dove il linguaggio è complesso, sottile e decorativo come nessuna rivista patinata su carta. La loquacità diventa una virtù quando il visitatore vuole assorbire la tua personalità e perdersi nella tua dialettica.

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Proviamo con un esempio a capire cosa significa “scrittura per il web che funziona”. Ho trovato questo estratto nel sito di Salt Lake 2002. Credete che possa essere migliorato?

Originale:

Stefania Belmondo (pronounced steh-FAHN-yah bell-MOHN-doh) is making
her fifth appearance in the Olympic Winter Games. She is one of the
most decorated athletes in the history of the Games with seven medals
(one gold, two silver and four bronze). Belmondo has announced that
the Salt Lake Games will be her last. Her seven medals tie her for
eighth on the career Olympic Winter Games medals list. Norwegian
cross-country skier Bjorn Daehlie has the most medals in Winter Games
history with 12, followed by Soviet cross-country skier Raisa
Smetanina, who won 10 medals. Belmondo made her Winter Games debut in
Calgary in 1988 when she was still a junior. At the next Olympics, in
Albertville, she claimed three medals – gold in the 30-kilometer
freestyle, silver in the pursuit and bronze in the 4x5km relay.
Belmondo has won four individual world titles – two in 1993 and two in
1999. Though she has never won an overall World Cup title, Belmondo
has been one of the most consistent skiers in the world over the last
decade, finishing in the top 10 in the World Cup standings 11 straight
times – including four second-place finishes. Six times she has
finished the season among the world’s top three. (205 parole)

Estratto da SaltLake2000 [nuova finestra]

Commento:

Si, è abbastanza insulso.

Presupponendo che il visitatore voglia conoscere meglio questa eccellente sciatrice, cambiamo i verbi all’attivo, facciamola diventare “l’attrice”, riorganizziamo il testo per mettere prima i fatti principali e presentiamone alcuni sottoforma di lista.

Inoltre, se gli utenti hanno scelto di leggere un articolo sulla Belmondo, probabilmente non cercano informazioni sulla sciatrice sovietica e su quella norvegese. Lo scrittore invece le menziona, probabilmente perché stava lavorando per il comitato olimpico, invece di rispondere alle esigenze dei visitatori. Tagliamo così questi due riferimenti.

Nota: Nell’articolo che abbiamo trovato, il primo paragrafo descrive la vittoria di Stefania e la conquista della medaglia d’oro. L’estratto si riferisce al secondo paragrafo.

Revisione per il web:

Titolo: Farewell, Stefania!

Stefania Belmondo says farewell to Olympic skiing today. She’s skied in
five Olympic Winter Games, and won 7 medals.

Aside from today’s gold medal, the high point of her career came at her
second Olympic, in Albertville, where she won

  • Gold in the 30-kilometer freestyle
  • Silver in the pursuit
  • Bronze in the 4×5 kilometer relay

Her gold medal today moves her up to seventh place in the all-time list of
people who have won medals at the winter Olympics.

In other world competition, Belmondo has

  • Won two world titles in 1993
  • Won two world titles in 1999
  • Finished in the top 10 in World Cup standings 11 straight times (including four 2nd-place finishes)
  • Finished six times among the world’s top three skiers

Alas, she has announced that the Salt Lake Games will be her last Olympics. (143 parole)

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Ci sono stati dei miglioramenti nella scrittura web degli ultimi mesi?

No. Vediamo lo stesso tipo di scrittura per il web: da quella eccellente a quella scadente. Probabilmente ci stiamo avvicinando ad una fase di stabilità, in cui i siti web di un certo tipo standardizzano il loro stile. Così i siti di ecommerce stanno gradualmente adottando un tono di marketing e i siti di informazione stanno elaborando il loro tipo di approccio.

Nel sue insieme, il web sembra essere un sistema interattivo e come tale sta evolvendo senza alcun controllo secondo le sue regole. Sempre più persone si uniscono alla conversazione: la vera misura dell’interazione è data dal singolo click, il che significa che il web si comporta come l’economia, che è basata su miliardi di singoli acquisti.

In sistemi così complessi, non possiamo propriamente parlare di miglioramenti, ma di evoluzione.
Le conversazioni individuali creano mode, innovazioni e convenzioni che scorrono per la rete, muoiono e sono rimpiazzate da altre. Il web è come una super-lingua, creata da tutte le persone che vi partecipano.

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Quale è la vostra esperienza come navigatori della rete?

Ci piace il surf. Jonathan viveva alle Hawaii ed era un goffo surfer a Waikiki. Gli piacevano solo le onde che gli arrivavano al massimo alle ginocchia.

Allo stesso modo, come surfer della rete, tendiamo ad essere pigri, petulanti, impazienti, esigenti e confusi. Siamo praticamente dei tipici consumatori di contenuti web. Per esempio, quando troviamo un’informazione che ci interessa, clicchiamo, la visualizziamo e la stampiamo per una successiva lettura. Sul web ci comportiamo più come utenti che come lettori.

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Perché avere deciso di mettere tutto il vostro libro gratuitamente su internet?

È nello spirito del Web. Crediamo che ci siano molte persone che non possono rischiare di comprare un libro sconosciuto, così vi mostriamo l’intero prodotto online [nuova finestra]. Se vi piace molto, e volete una confezione conveniente, allora probabilmente [nuova finestra]comprerete il libro. In caso contrario, probabilmente vi siamo lo stesso stati di aiuto. È quello che ci auguriamo.

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Lo spazio dello schermo

Questo articolo fa parte di un corso gratuito di design web ospitato su questo sito.

Lo spazio della pagina

Prima di disegnare una pagina Web dobbiamo sapere quanto spazio c’è a disposizione. Il designer deve fare i conti con:

  • La grandezza degli schermi
  • Gli offset
  • La Taskbar di Office
La grandezza degli schermi

Un buon progetto Web facilita la lettura sullo schermo rispettandone le dimensioni per non dover usare la barra di scorrimento orizzontale, che impedisce una visione d’insieme della pagina. Gli schermi più diffusi sono di 640×480 pixel o 800×600 e questa misura è chiamata “area sicura”: lo spazio, cioè, entro il quale la pagina Web può essere vista senza alcun problema.

Gli offset

I browser occupano la parte alta dello schermo e un lieve contorno sui lati, inoltre aggiungono automaticamente uno spazio bianco tra l’interfaccia e la grafica della pagina: questo spazio si chiama Offset. Purtroppo i browser non hanno la stessa dimensione di Offset e ogni sistema operativo impone regole proprie.

Oltre agli Offset, è anche utile calcolare lo spazio occupato dall’interfaccia dei browser, per sapere le effettive dimensioni della pagina Web.
E’ possibile eludere il problema degli Offset arricchendo il tag “body” con alcuni attributi:

<body marginwidth=”0″ leftmargin=”0″ marginheight=”0″ topmargin=”0″>

Attenzione però: questi attributi non sono standard. Se li usate, il vostro codice Html non sarà valido, anche se funzionerà senza problemi in tutti i browser.

In questo modo gli Offset di tutti i browser vengono annullati ad eccezione di Navigator 3 su entrambe le piattaforme.

La Taskbar di Office

La Taskbar di Windows è la barra dei collegamenti ai programmi di Office ed è predefinita a meno che non si voglia eliminarla. Questa occupa spazio sul lato destro dello schermo.
Ecco lo spazio a disposizione, con e senza la Taskbar, nelle diverse versioni dei browser di entrambe le piattaforme:

Taskbar Browser 640×480
larghezza
640×480
altezza
800×600
larghezza
800×600
altezza
Con Tutti 557 270 717 390
Senza Da versione 4 Win 600 275 760 395

La differenza tra le dimensioni di una pagina con la Taskbar visibile in tutti i browser è poco più piccola di una pagina accettata da pochi browser e senza la barra di Office.
Per il Web designer vale lo spazio che trova il maggior numero di visitatori, perciò quello visibile con tutti i browser.

Stampare da Internet

Si legge meglio sulla carta che sullo schermo ed è per questo che le pagine Web ricche di contenuti spesso vengono stampate.

  • I margini impostati dalle stampanti in un normale foglio A4 verticale, non permettono di riprodurre una pagina Web in tutta la sua larghezza: 2 cm del lato destro dello schermo non si stampano
  • E’ consigliabile produrre due versioni di tutti documenti più lunghi: una per lo schermo e una per la stampa (in formato PostScript o in PDF). Quest’ultima dovrebbe contenere l’intero argomento, che online è diviso su diverse pagine.
  • Le dimensioni della pagina Web devono adattarsi ai margini di stampa, perciò la larghezza massima di una pagina Web, stampata verticalmente, è di 595 pixel.
Progettare la grafica del sito
  • Un pubblico di ricercatori e di studenti visiterà il sito per ottenere informazioni e guarderà svogliatamente la grafica o, peggio, andrà altrove se il contenuto è soffocato dal design.
  • Un pubblico in cerca di un viaggio vorrà sentirsi stimolato e non soltanto vedere elenchi di offerte o di voli aerei; una grafica accattivante, pur mantenendosi pulita e chiara per la leggibilità delle informazioni, è più adatta alle esigenze degli utenti.
  • Pensare all’aspetto generale del vostro sito, significa dare anche un’immagine di voi. Un’azienda che offre prodotti sanitari darà un’impressione di poca serietà se si presenta in Internet in maniera ludica e con uno stile fumettistico. Al contrario un’agenzia di design può osare una grafica più ricca e tecnologie avanzate, per dimostrare la propria creatività e capacità tecnica.
Organizzare il sito a schermate

La barra di scorrimento orizzontale è intollerabile nella lettura di una pagina Web, quella verticale è un po’ scomoda, ma utile per dare spazio ai contenuti senza frammentarli in troppe pagine.
Quando si accede ad un sito si vede solo la parte alta della pagina; è facile intuire che le notizie più importanti ed i link per la navigazione devono stare nella prima parte della pagina.

  • Fate in modo che le novità o le promozioni del vostro sito siano subito visibili in alto nella pagina e spezzate la videata in modo coerente, iniziando un nuovo paragrafo o inserendo altre notizie nella parte inferiore.