Credibilità web, come perderla

Sono affascinato dagli affreschi di Piero della Francesca, che ho ammirato in mezza Italia e che compaiono sui numerosi manuali che riempiono la mia casa.

Potete quindi immaginare la mia reazione quando ho trovato, sul sito di La Repubblica, un banner che pubblicizza la mostra a lui dedicata ad Arezzo, Monterchi e Sansepolcro: ho cliccato.

E mi sono trovato davanti a un server in timeout. Pensate: qualcuno ha pagato un banner che approda a nulla.

Il fatto è poi che l’incidente, ovvero la scarsa qualità dell’infrastruttura che ospita il sito, ha involontarie ripercussioni psicologiche perfino sulla mostra.

“Se il sito è scarso, magari lo è anche la mostra”.

“Hanno risparmiato con il server, avranno fatto lo stesso anche con l’allestimento”.

“Non sono capaci di prevedere il carico web di una sponsorizzazione, chissà che coda ci sarà nelle sale”.

Volevano semplicemente farsi pubblicità, e si sono tirati il martello sui piedi.

L’unica cosa indiscutibile, per fortuna, è la qualità dell’opera di Piero.

Come farsi evitare dai motori di ricerca

Sono appena tornato da Roma dove, tra le altre cose, mi sono recato al Museo dell’Ara Pacis e alla Mostra di opere di Antonello da Messina.

Prima di partire mi ricordo di aver cercato informazioni sul museo e sulla mostra con Google, aspettandomi di trovare come prima cosa i siti ufficiali di riferimento.

Ma se cerco, anche oggi (23 Maggio 2006), termini quali ‘Museo ara pacis’, ‘Ara pacis’, oppure ‘Mostra Antonello da Messina’, i siti ufficiali del museo e della mostra non solo non compaiono al primo posto, ma neppure nella prima, seconda, terza… pagina dei risultati.

Per capire come questo sia possibile ho analizzato più da vicino pagina e codice sorgente. A vedere il sito del Museo dell’Ara Pacis non sembra che ci possano esserci problemi di indicizzazione: la pagina è semplice, ad alto contenuto di testo, nessuna animazione. Sembra quasi un sito search-engine-friendly. Ma se guardiamo con un po’ più di attenzione pagine e codice sorgente ci accorgiamo che:

  • La scritta “Museo dell’Ara Pacis” che fa da titolo non solo è un’immagine (quando avrebbe potuto benissimo essere del testo) ma, cosa ancora più grave, è priva dell’attributo per il testo alternativo
  • Gli autori del codice sorgente hanno cercato di usare il markup separando aspetto grafico da contenuto. Una ottima idea (la pagina è leggera), ma applicata molto male. Le intestazioni dell’Html (h1,h2…) che servono a distinguere titoli da normali sezioni di testo, per esempio, sono assolutamente prive di significato. Ad h1 è stato associato il testo “Musei in Comune”, mentre con h2 “Menu di accesso facilitato”.

Sembrano sciocchezze, ma partecipano a far sì che il motore di ricerca non riconosca il testo “Museo Ara Pacis” come qualcosa di veramente significativo nella pagina.

Per il sito della ho già detto, non comportano nessuno sforzo aggiuntivo per chi sviluppa la pagina.