One Minute Site Manifesto

Oliva e Toscani sono due consulenti web pentiti.

Sono convinti che i siti web di oggi non funzionino e che la colpa sia dei fornitori di servizi. Hanno così redatto il “One Minute Site Manifesto [nuova finestra].

Si tratta di un breve documento di denuncia con cui cercano di far chiarezza su quali dovrebbero essere le reali priorità nella costruzione di un sito web:

  • l’utente dev’essere al centro della scena
  • la navigazione deve essere chiara e il testo schietto
  • le pagine devono caricarsi velocemente

In un minuto l’utente deve aver trovato tutto quello che cerca.

Lo scopo è lodevole ma gli autori, nel cercare di “uccidere le vacche sacre del web”, introducono a loro volta una serie di pericolosi falsi miti che è bene sfatare.

Falso mito 1: Gli utenti del vostro sito non metteranno le radici

Perché no? Se l’utente si sente seguito, trova le informazioni che cerca, vede che il sito è aggiornato regolarmente, tornerà più e più volte.
Se il servizio lo soddisfa e i vostri prezzi sono concorrenziali, perché dovrebbe rivolgersi ad altri? La vostra sfida è di comunicare con l’utente al suo stesso livello: riusciteci e diventerà un cliente abituale.

Falso mito 2: L’Homepage è la parte meno importante del vostro sito

L’Homepage provoca il bello e il cattivo tempo del vostro sito. Pur non rappresentando l’unica porta di ingresso, è sicuramente probabile che un utente inizi la vista al sito passando per l’Homepage.

L’Homepage è la parte più importante dell’intero sito: sbagliatene la costruzione e l’utente ha già sottomano almeno altri 10 siti da andare a visitare.
L’importanza è talmente sentita che il cliente vorrebbe inserire tutto nella Homepage: dovete aiutarlo nel decidere cosa è importante e cosa non lo è.

Steve Krug, autore dell’eccezionale “Don’t make me think”, è convinto che l’Homepage debba fornire un quadro d’insieme rispondendo a 4 domande:

  • cos’è
  • cosa ci posso fare
  • cosa hanno qui
  • perché dovrei essere qui e non altrove

Falso mito 3: Scegliete un ambasciatore, fategli una foto e mettetelo ad accogliere i visitatori

è invece l’unica cosa da non fare, come sa bene Jakob Nielsen (citato dagli autori poche pagine dopo). All’utente non interessa il vostro volto o le vostre parole di benvenuto sul sito. L’utente vuole trovare il prodotto o il servizio che sta cercando, vuole che rispondiate alle sue email entro 24 ore. Se lo cullate, saprà che dietro al sito ci sono delle persone che lo ascoltano e si fanno in 4 per aiutarlo anche se non le vede.

Cancellate le prenotazioni dal visagista per gli ambasciatori e metteteli dietro un terminale così che rispondano alle esigenze degli utenti. Il fatto che abbiate costruito il sito non è che il primo passo.

Falso mito 4: Le pagine devono caricarsi assolutamente in meno di 8 secondi

Vero, ma questo concetto non va esasperato. Il testo va sfoltito e adattato per il web, come hanno ribadito anche Jonathan e Lisa Price nel corso di una nostra intervista. Nelle pagine del sito (e specialmente nell’Homepage) non ci deve essere spazio per l’inutile, ma anche così è molto probabile che ci vogliano più di 8 secondi per caricare l’intera pagina.

Questo non deve allarmare.

In primo luogo è possibile illudere l’utente che il caricamento della pagina sia veloce. è sufficiente costruire le tabelle di layout in modo che si carichino progressivamente, come sostiene Jeffrey Veen, autore di The Art & Science Of Web Design.

Non va poi dimenticato che l’utente può decidere di aspettare ancora un poco durante il caricamento, se il prodotto che sta cercando gli interessa davvero. Sempre secondo Steve Krug, l’utente di una pagina web si comporta come chi ha già atteso mezz’ora l’autobus e a questo punto prova ad aspettare ancora 5 minuti per vedere se arriva.

Falso mito 5: Togliete le brochure dal sito

Non togliete le brochure, ma fate in modo che non siano la prima cosa che l’utente vede. Tagliate i testi e presentateli come bocconcini all’utente. Se però avete dei documenti di approfondimento (schede, PDF, articoli, ecc) potete inserirli in un’area “download” o “saperne di più”. Prima di pagare, un visitatore ha diritto di reperire tutte le informazioni che gli possono tornare utili

Falso mito 6: Gli utenti trascurano le immagini e gli elementi di navigazione

Non è proprio così: gli utenti trascurano alcuni elementi non di interesse, come i banner, che sono facilmente riconoscibili e occupano sempre le solite posizioni all’interno della pagina.

Gli elementi di navigazione (menù contestuali, menù a briciole di pane, ecc.) sono invece fondamentali: sono l’unico modo che l’utente ha per sapere dov’è e come muoversi all’interno del sito. Un uso accorto di metafore e l’adozione di standard ormai consolidati fa sentire l’utente a casa.

Falso mito 7: I fornitori di servizi web vi propongono siti inutilmente complessi per guadagnarci di più

La colpa non è mai di un’unico attore. La costruzione di siti web è un’arte per certi aspetti ancor poco esplorata e ogni professionista cade facilmente nell’errore di considerarsi l’unico ad avere ragione. Esistono sicuramente dei fornitori di servizi disonesti, non è una novità, ma in 5 anni che lavoro con il web ne ho viste di cotte e di crude.

Ho visto clienti intestardirsi per voler caricare a tutti i costi 4 fogli protocollo di benvenuto sulla Homepage.

Ho visto designer realizzare siti come immagini cliccabili senza un filo di testo

Ho visto programmatori aprire connessioni ai database senza mai ricordarsi di chiuderle se non dopo un mese, quando il sito non risponde.

Dobbiamo avere un forte spirito di autocritica, molta pazienza e umiltà per questo lavoro: dobbiamo studiare molto e guardarci attorno.